Truffa delle orecchiette, Meleam regolarizza la tradizione: “Teche e guanti operazione possibile”

Non abbiamo mai pensato minimamente, nemmeno per un secondo, di porci come obiettivo l’eliminazione della tradizione delle orecchiette di Barivecchia. Cosa succederà ora dopo la nostra inchiesta? Ne abbiamo parlato con Raffaele Diomede e con Pasquale Bacco. Saranno loro ad accompagnare le signore delle orecchiette in un percorso di regolarizzazione a titolo gratuito gestito dalla Meleam.

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Bari, il pentito Milella incastrato da Di Cosola e dalle intercettazioni. Arrestato a Genova anche il barese Maciste

Milella è stato fondamentale con le sue dichiarazioni nelle ultime inchieste più importanti dell’antimafia a Bari e dal 2020 vive in una località protetta in Liguria insieme alla sua famiglia, ma non ha per nulla abbandonato la sua attività criminale negli ultimi anni, appoggiato anche dalla moglie, Maddalena Cassano. Ora tutto questo potrebbe costare caro e portare anche alla sospensione del programma di protezione.

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Truffa delle orecchiette, Magistà senza vergogna: “Direttore fiero di non essere come te”

Il servizio andato ieri in onda su TeleNorba, sempre sulla storia delle orecchiette, è uno scempio. Non può essere definito in maniera diversa, anche perché è un duro attacco al lavoro di Quinto Potere e al nostro modo di fare giornalismo. In tantissimi ce lo avete segnalato. Ci ha pensato poi il direttore Magistà ad intervenire in studio e a peggiorare ancora di più la situazione. Diverse le ricostruzioni che ci lasciano senza parole e ci mortificano, a partire dal “piano studiato a tavolino” da chi ha dato il via all’inchiesta. Mai nessun nome, ma il chiaro riferimento è a noi di Quinto Potere.

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Bari, pendolare perde soldi in stazione prima di partire: ragazza li raccoglie e li consegna alla Polizia

Gli Agenti della Polizia Ferroviaria del Reparto Operativo di Bari Centrale hanno restituito ad una donna, in procinto di partire, una somma di denaro che la stessa aveva smarrito percorrendo il sottopassaggio della stazione ferroviaria.

Il grande senso civico di una ragazza, che li ha raccolti e li ha consegnati alla Polizia Ferroviaria, ha consentito ai poliziotti di rintracciare la legittima proprietaria attraverso la visione dei filmati registrati dalle videocamere di sorveglianza.

Quando la donna è stata raggiunta dai poliziotti, seduta su una panchina in attesa del treno che l’avrebbe ricondotta in Abruzzo, sua regione d’origine, non si era ancora accorta dello smarrimento.

“Qui iscritti solo delinquenti”, il discorso della preside del Salvemini diventa un caso: nel mirino anche la Bari Bene

“Ho studiato in un Liceo barese che ha sempre avuto un corpo docenti fantastico, anche se alcuni, in senso spregiativo, lo definivano un liceo di Sinistra, come a dire che fossimo tutti promossi per il credo politico, per appartenenza e non per merito e che gli/le insegnanti fossero tutti/e Agit-prop. Sono trascorsi tanti anni e ora, mentre sono al lavoro, mi arriva un messaggio di un fraterno amico, anch’egli formatosi nel medesimo liceo. Si tratta del discorso rivolto dalla Preside ai genitori dei futuri alunni in occasione dell’Open day. Lo pubblico non solo perché lo condivido, ma anche perché mi fa essere orgoglioso di essere figlio di questa storia. Un liceo di periferia, a pochi passi dalla B2 in cui spadroneggiava Savino Parisi”.

Inizia così il post di denuncia pubblicato su Facebook dall’ex deputato del Pd Dario Ginefra. Nel mirino la preside Tina Gesmundo e il suo appello alle famiglie e al buon senso di genitori e ragazzi. Ecco il discorso della preside secondo quanto pubblicato dal politico nella parte finale de post.

“Questa scuola va molto di moda, l’anno scorso 400 iscrizioni, 400 vastasi, delinquenti, che fotografano le targhe dei professori, che sfottono un compagno per un brutto voto, perché in sovrappeso, perché troppa magra. In questa città c’è un’emergenza educativa, 3 ragazzini hanno sparato a un migrante per provare una pistola. Non c’entrano i social, c’entrate voi genitori che sovrapponete i vostri desiderata alle vite dei vostri figli, educate a coltivare solo il mito del successo e del denaro, e quando sarete vecchi vi abbandoneranno in una casa di cura e a 18 anni si faranno di Ketamina. Poi ci sono quelli della Bari-bene che mi fanno chiamare dagli assessori regionali per raccomandare i figli, i padri innamorati dell’indirizzo sportivo pensando di avere in casa dei calciatori, quelli del Cambridge che camminano con la puzza sotto al naso e s’aspettano i viaggi ma da qui non si parte se per tutti gli altri devo rinunciare alla carta igienica. Ecco, se dovete venire qui a fare tutte queste cose, andate altrove. E in ogni caso ascoltate i vostri figli, insegnate la cura, non a coltivare sogni di gloria e di ricchezza, questa è una scuola dedicata a un oppositore del fascismo, portatene rispetto”.

“Il mio discorso è stato travisato. Ho 350 alunni nelle prime, sicuramente ho detto che alcuni sono un po’ vivaci e vanno sicuramente scolarizzati, così come ho sottolineato che c’è un cambio generazionale e un’emergenza educativa in atto. Ma non penso questo di tutti i nuovi alunni, quelli che hanno bisogno di essere più seguiti sono una minoranza. Tra i nuovi iscritti ho delle vere e proprie perle”, la replica della preside riportata da La Gazzetta del Mezzogiorno.

Orecchiette truffa, non è un gioco: “A marzo minacce da noto pregiudicato. Cazziatone a nonna Tina”

Davanti ai manifesti con i colossi Falcone e Borsellino, offesi ogni modo quotidianamente perché la mafia non è solo quella delle stragi, Antonio è tornato a parlare della truffa delle orecchiette, derubricata da tante testate giornalistiche a folklore e basta, e della pesante minaccia ricevuta nei mesi scorsi da un pregiudicato ora in carcere dopo un servizio registrato sulla stessa tematica. Sì perché noi parliamo da mesi la truffa delle orecchiette e non è stato certamente il video di un turista pubblicato sui social a luglio scorso ad aver alzato il polverone.

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Bari, l’incubo di via Capruzzi. Fratelli d’Italia chiede interventi urgenti: “Tutelare sicurezza cittadini e commercianti”

I consiglieri di Bari chiedono con urgenza di inserire via Capruzzi nel piano coordinato di controllo del territorio, di aumentare il presidio delle Forze dell’ordine per tutelare l’ordine pubblico, di garantire la sicurezza igienico-sanitaria della zona e di predisporre interventi incisivi per affrontare una problematica ormai fuori controllo.

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Bari la città più indisciplinata d’Italia: un automobilista su tre supera i limiti di velocità. Roma quella più virtuosa

Bari è la città più indisciplinata d’Italia. A superare il limite di velocità, secondo l’indagine annuale Anas sugli stili di guida degli italiani, nel capoluogo pugliese è il 34,6% dei veicoli, circa uno su tre. La città più virtuosa? Roma, dove ad esempio i limiti sul Grande Raccordo Anulare vengono superati tra lo 0,4% e l’1%. In generale si verifica il superamento dei limiti di velocità nel 10% dei casi, una vettura su dieci. Oltre il 20% della velocità consentita avviene nell’1,2% dei casi. In media, di notte si viaggia più veloce del 5,9% rispetto al giorno.

Bari, omicidio Ladisa al Libertà: la Procura chiede 21 anni per il cognato killer Daniele Musciacchio

La Procura di Bari ha chiesto la condanna a 21 anni di reclusione per Daniele Musciacchio, il 35enne a processo per l’omicidio di Nicola Ladisa, ucciso con sette colpi di pistola il 28 dicembre 2023 in via Canonico Bux, nel quartiere Libertà di Bari. La richiesta è arrivata oggi al termine dell’udienza svolta in Corte d’Assise di Bari, la Procura ha chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche per Musciacchio.

Ladisa, 42 anni al momento dell’omicidio, era il cognato del suo presunto killer, e il movente del delitto sarebbe legato a dissapori di natura economica relativi a un’eredità lasciata ai figli dal padre della vittima, morto qualche settimana prima di quel 28 dicembre. Poco prima, tra l’altro, Musciacchio sarebbe stato schiaffeggiato da un parente particolarmente vicino a Ladisa. La discussione della difesa di Musciacchio avverrà nella prossima udienza del 16 dicembre.