Linfedema primitivo agli arti inferiori, 24enne operato a Bari: intervento innovativo di microchirurgia al Policlinico

È stato eseguito al Policlinico di Bari un intervento innovativo di microchirurgia linfatica su un giovane di 24 anni affetto da linfedema primitivo agli arti inferiori. Il paziente con un edema in rapido aggravamento, ovvero con un gonfiore causato dall’accumulo di grandi quantità di liquido linfatico nei tessuti, non riusciva più a svolgere le attività quotidiane. Il gonfiore localizzato nelle gambe, infatti, rendeva difficoltosa la deambulazione, provocava episodi frequenti di infezione e linfangite e impediva perfino di indossare abiti adeguati.

“Il linfedema è una patologia cronica ed in rapida evoluzione che deve essere diagnosticata e trattata precocemente per evitare di arrivare negli stadi avanzati di elefantiasi in cui le procedure chirurgiche sono ancora più complesse e di difficile esecuzione”, spiega il prof. Giuseppe Giudice, direttore dell’unità operativa di Chirurgia Plastica Ricostruttiva che ha preso in carico il paziente, che è arrivato al Policlinico di Bari dopo aver girato senza successo per altri centri.

Il caso è stato discusso da un team multidisciplinare composto da chirurghi, anestesisti, fisiatri ed è stato pianificato un intervento chirurgico con una tecnica microchirurgica avanzata, già eseguita per la prima volta a Bari nel 2017 dal prof. Michele Maruccia. L’intervento ha visto il trapianto di lembo linfonodale, un tessuto contenente linfonodi, prelevato per via laparoscopica dell’addome dello stesso paziente. La particolarità del caso è stata quella di dividere la porzione di tessuto ottenuta in quattro parti in maniera tale da eseguire quattro trapianti di lembi linfatici, due per ogni arto.

L’operazione è stata eseguita dal prof. Michele Maruccia, affiancato dalla dottoressa Rossella Elia e dal dottor Paolo Marannino, in team multidisciplinare con l’equipe della Chirurgia Generale “Marinaccio” diretta dalla Prof.ssa Angela Pezzolla e con il contributo del dott. Carlo Mitolo. “La multidisciplinarietà e l’elevata specializzazione rendono il Policlinico di Bari un punto di riferimento per il trattamento del linfedema”. Così il dg Antonio Sanguedolce

Prevenzione e contrasto alla violenza di genere: a Bari arriva un manifesto con 10 regole da seguire

Il manifesto sarà diffuso gratuitamente negli studi medici, nelle strutture ospedaliere, nelle parrocchie, nelle scuole e in tutte le realtà dove possa risultare utile. Sarà disponibile per chiunque ne faccia richiesta. L’iniziativa è promossa dall’associazione Gens Nova odv rappresentata nella circostanza dall’avv. Antonio La Scala, dall’ Associazione Italiana Donne Medico – AIDM Barie, da “Agapanto” Gruppo Donne Medico OMCeO Bari, dal Centro Italiano Femminile- CIF Bari.

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Truffa delle orecchiette, a Barivecchia si scrive la storia: sciopero delle signore e bancarelle vuote dopo i controlli

Una sorta di “sindacato” delle signore delle orecchiette, anche se non tutte hanno preso parte alla protesta, esponendo la merce sui banchi. Quinto Potere è riuscito nella missione quantomeno di “unirle”. Sui social e nei salotti televisivi c’è chi anche si schiera in loro favore, non focalizzando l’attenzione su tutto quello che di illegale c’è.

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Bari, 33enne ospite del Cara muore in ospedale: aperta inchiesta per omicidio colposo. Sono 9 gli indagati

Sono 9 le persone indagate nell’inchiesta per omicidio colposo aperta per fare chiarezza sulla morte di Soumaoro Bangaly, il 33enne guineano ospite del Cara di Palese deceduto all’ospedale San Paolo di Bari dopo aver ingerito diverse pile come atto di autolesionismo. Stava per essere operato, ma il suo cuore ha messo di battere prima dell’intervento. Le indagini dovranno stabilire se ha ricevuto le cure mediche sono state tempestive e se il trasporto in ospedale sia stato tardivo, quindi accertare un’eventuale responsabilità penale.

La morte di Soumaoro è stata all’origine della protesta dei migranti ospiti del Cara di Palese che hanno sfilato qualche giorno fa in città fino alla Prefettura. Una delegazione poi è stata accolta per chiedere migliori condizioni di vita nel Centro richiedenti asilo.

Droga e munizioni da guerra, 4 arresti a Bari. Inseguimento e colluttazione nella città vecchia tra 20enne e poliziotti

Nell’ambito degli specifici servizi antidroga condotti dalla Polizia di Stato nella città di Bari, in diversi interventi della Squadra Mobile e dell’UPGSP, sono state arrestate quattro persone di 20, 28, 32 e 44 anni.

Con la doverosa premessa che si tratta di accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, gli arrestati rispondono a vario titolo dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione di munizionamento da guerra, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Al quartiere San Girolamo, i poliziotti della Squadra Mobile hanno tratto in arresto un uomo di 28 anni, con a suo carico numerosi precedenti penali, sottoposto a controllo nei pressi del proprio domicilio. Sottoposto a perquisizione personale, estesa ad alcune pertinenze dell’abitazione, è stato trovato in possesso 464 grammi di hashish e 305 grammi di marijuana, occultati all’interno della camera da letto. L’uomo, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.

Sempre nell’ambito dei servizi predisposti dal Questore, nel quartiere Poggiofranco, gli agenti delle Volanti hanno tratto in arresto un uomo di 32 anni. Fermato per un controllo mentre era alla guida di un’autovettura a noleggio, è stato trovato in possesso di 11 dosi di cocaina, per un peso di 10 grammi e della somma in contanti di 445.00 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio. L’uomo è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, come disposto dall’autorità Giudiziaria.

I mirati servizi sono proseguiti anche nei quadranti serali e notturni, dove sempre i poliziotti delle Volanti hanno arrestato un giovane di 20 anni, fermato nel borgo antico dopo un breve inseguimento a piedi ed una colluttazione. Sottoposto a perquisizione, è stato trovato in possesso di cocaina e marijuana, oltre a numerose munizioni per fucile d’assalto AK-47 e pistola, contenuti in una busta che ha cercato di occultare all’arrivo degli agenti. In totale si è proceduto al sequestro di 105 cartucce per pistola e fucile, 70 grammi di cocaina suddivisi in 184 dosi, 22 dosi di hashish e marijuana. A seguito di perquisizione presso la sua abitazione è stata anche rinvenuta e sequestrata la somma di 4.800 euro in contanti, ritenuta provento dell’attività delittuosa. L’arrestato è stato condotto presso il carcere di Bari.

Infine, nei pressi dello Stadio San Nicola, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno arrestato un uomo di 44 anni che, sottoposto a controllo, è stato trovato in possesso di 28 grammi di cocaina e della somma di 120 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.

È importante sottolineare che i procedimenti si trovano nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione delle misure pre-cautelari, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.

Gioielleria rapinata a Cerignola, coniugi arrestati e scagionati: negato risarcimento per ingiusta detenzione a Bari

Vengono accusati di aver rapinato una gioielleria a Cerignola, arrestati e poi scagionati. Per questo motivo una coppia di torinesi, Luciano Di Marco (42 anni) e Anna Bonanno (35 anni) hanno chiesto un risarcimento per l’ingiusta detenzione. La Corte d’Appello di Bari ha respinto però la richiesta, secondo i giudici hanno “colpevolmente omesso di rappresentare elementi a sostegno” della loro estraneità ai fatti pur sostenendo la loro estraneità ai fatti.

L’uomo ha passato 120 giorni in carcere, la moglie invece fu messa ai domiciliari in quanto aveva da poco partorito. L’episodio risale all’8 marzo 2019, i due furono incastrati dalle commesse del negozio. La difesa ha annunciato un ricorso in Cassazione.