“Pronti a tutto per difendere gli home restaurant”. Lo aveva promesso ai nostri microfoni e così è stato. Gaetano Campolo, ceo di Home Restaurant Hotel, passa all’attacco con un esposto al Questore e al comandante della Guardia di finanza in cui è denunciato nel dettaglio come le orecchiette e i prodotti venduti nei vicoli di Barivecchia non siano sempre artigianali, ma anche industriali.
Continue readingTruffa delle orecchiette, multa di 5.000 euro a Nunzia. Solite bestemmie e minacce: “Ci vuole tempo”
Siamo tornati a Barivecchia dopo la notizia della multa da 5mila euro inflitta alla regina delle orecchiette di Barivecchia, Nunzia Caputo, e della cessazione dell’attività abusiva di ristorante in casa. Purtroppo a quanto pare le cose non sono cambiate più di tanto. Dopo la solita accoglienza tra minacce e bestemmie, ci siamo accorti che sui banchetti la merce esposta è la stessa. Non abbiamo trovato Nunzia, ma suo marito. Fu lui ad aggredirci nel video che ha fatto il giro del mondo. Non ha voluto parlare con noi e ci ha liquidato con la solita offesa.
Continue readingBarivecchia, stop all’Home restaurant abusivo di Nunzia Caputo: multa da 5mila euro alla regina delle orecchiette
Il provvedimento della Polizia Annonaria dopo i controlli scattati in seguito alle immagini del servizio della trasmissione Mi Manda Rai Tre. Una giornalista è riuscita a immortalare, attraverso una telecamera nascosta, il pranzo da 15 euro nel ristorante improvvisato e senza alcuna autorizzazioni, con orecchiette conservate a poca distanza da muri rovinati e scarpe. Per non parlare delle condizioni igieniche-sanitarie del bagno.
Continue readingTruffa delle orecchiette, tracce di allergia al cambiamento: solita storia in attesa delle regole
Siamo tornati a Barivecchia dopo l’incontro avvenuto nei giorni scorsi per la presentazione delle linee guida del percorso di emersione e regolarizzazione per le pastaie di Bari vecchia, promosso dall’amministrazione comunale in collaborazione con la ASL e le associazioni di categoria. Dall’incontro però è emerso il no alla pasta fresca preparata in strada se non a scopo dimostrativo. Abbiamo raccolto il parere delle pastaie e dell’assessore Petruzzelli.
Continue readingBarivecchia senza pace, baby gang ancora in azione: petardi dalla Muraglia contro gli artigiani del mercatino
Petardi dalla Muraglia contro gli artigiani del mercatino allestito nei pressi della Basilica di San Nicola. Ancora una volta i teppisti sono entrati in azione, seminando il panico a Barivecchia. Dovrebbe trattarsi dello stesso gruppetto di giovanissimi che in estate aveva preso di mira i turisti sempre nello stesso punto. Fortunatamente la presenza di volontari ha evitato il peggio.
Blitz dei Carabinieri, 5 arresti per spaccio. Leccese: “Barivecchia più libera tra i vicoli si respira aria più pulita”
“L’arresto dell’ennesima banda dello spaccio a Bari vecchia é una buona notizia. Ringrazio i Carabinieri e l’intera squadra dello Stato che, ancora una volta, hanno dimostrato la loro presenza e la loro capacità di contrasto a ogni forma di illegalità e degrado. Da parte nostra, continueremo a portare avanti tutte quelle azioni che possono agevolare il presidio delle Forze dell’ordine e le indagini della Procura e della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, in tutti i luoghi attenzionati”.
Queste sono le parole del sindaco di Bari, Vito Leccese, in una nota diramata dopo il blitz di questa mattina a Barivecchia. “In queste giornate speciali, alla vigilia dei festeggiamenti del nostro santo patrono, San Nicola, che vedono proprio la città vecchia protagonista della festa religiosa e popolare, questa notizia ci permetterà di attraversare quei vicoli liberati dall’asfissiante presenza della criminalità organizzata, respirando un’aria più pulita”, ha aggiunto.
Truffa delle orecchiette, Asl e Comune puntano a regolarizzare la tradizione: avviata la mappatura delle pastaie
È iniziata stamattina, con un sopralluogo a Bari vecchia dell’assessore allo Sviluppo locale Pietro Petruzzelli e degli operatori di Porta Futuro Bari, la mappatura partecipata delle cittadine che producono in casa pasta fresca per la vendita diretta.
La mappatura è stata pensata per raccogliere informazioni e dati sulla produzione artigianale direttamente dalle persone interessate a prendere parte al percorso di emersione e regolarizzazione promosso dall’amministrazione comunale in collaborazione con la ASL e le associazioni di categoria, in partenza la prossima settimana.
“Stamattina abbiamo incontrato molte delle signore che producono orecchiette nei vicoli della Città vecchia – spiega Pietro Petruzzelli – per raccontare gli obiettivi e le modalità di svolgimento del percorso che a breve consentirà loro di lavorare nel rispetto delle regole. Accanto alle pastaie dell’Arco basso, attraverso la mappatura, che proseguirà nei prossimi giorni, vorremmo riuscire a coinvolgere altre donne che si dedicano alla produzione di pasta fresca, in modo da offrire a tutte l’occasione di acquisire informazioni, strumenti e competenze necessarie per la produzione e la vendita regolare di un prodotto simbolo della nostra tradizione gastronomica. La partecipazione al corso, gratuita, avverrà ovviamente su base volontaria, ma ci interessa che tutte le potenziali interessate siano al corrente di questa possibilità, perché crediamo che tutelare il binomio tradizione/autenticità sia un obiettivo irrinunciabile per la nostra amministrazione, anche a fronte della crescita dell’appeal turistico di Bari, che non può avvenire a scapito della nostra stessa identità”.
La mappatura è propedeutica all’incontro di presentazione del percorso di emersione e regolarizzazione per le pastaie di Bari vecchia in programma martedì 10 dicembre, alle ore 12, nella Sala Odegitria in piazza Cattedrale, ospiti di don Franco Lanzolla, con gli interventi di rappresentanti dell’amministrazione comunale, della ASL Bari e delle associazioni di categoria coinvolte.
Oasi di droga a Barivecchia, 5 arresti all’alba: indagini con pedinamenti e telecamere nascoste – VIDEO E NOMI
Un vero e proprio blitz dei Carabinieri della Compagnia di Bari Centro, dalle prime luci dell’alba, a Bari, nel Borgo Antico, cuore pulsante della città e luogo preferito della movida giovanile. I militari dell’Arma hanno dato esecuzione ad una misura cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Bari su richiesta congiunta della locale Procura della Repubblica e Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 5 indagati, per spaccio in concorso di sostanze stupefacenti. In carcere sono finiti Antonio De Lellis di 27 anni, Nicola Cannito di 26 anni, Domenico De Tullio di 26 anni, Francesco e Luigi Martiradonna rispettivamente di 24 e 42 anni. Indagate a piede libero altre due persone: Saverio e Antonio Manzari, padre e figlio di 62 e 37 anni.
+++ IL VIDEO DELL’OPERAZIONE SU TELEGRAM +++
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), l’organizzazione criminale, composta da cinque indagati, è ritenuta responsabile di aver organizzato una piazza di spaccio di marijuana e hashish nel Borgo Antico di Bari.
Nel corso delle attività investigative, condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia e dalla Stazione Bari San Nicola, iniziate nei primi mesi del 2021 e protrattesi fino alla fine del 2022, si è proceduto, in fase di riscontro, al sequestro di 4.5 kg circa di marijuana e 500 grammi circa di hashish.
Nel Borgo Antico, nightlife della movida giovanile barese, i cinque indagati avrebbero individuato un posto ideale per organizzare una piazza di spaccio, una vera e propria oasi dello stupefacente a disposizione di chiunque volesse acquistare droga rimanendo indisturbato.
Le indagini, consistenti in servizi di pedinamento, installazione di sistemi di video osservazione, dichiarazioni testimoniali di acquirenti e sequestri di sostanza stupefacente, hanno fatto emergere particolari tecniche di occultamento dello stupefacente, ruoli operativi e ripartizione dei proventi da parte degli odierni indagati.
Il quadro indiziario raccolto dai Carabinieri a carico degli indagati è stato condiviso dalla Procura della Repubblica di Bari che ha avanzato richiesta di emissione di misura cautelare. Il Gip del Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta, ha disposto la cattura dei cinque indagati, tutti in carcere.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
Spaccio a Barivecchia, blitz dei Carabinieri: 5 indagati. Sequestrati 5 chili di droga
Nelle prime ore della mattinata odierna, i Carabinieri della Compagnia di Bari Centro, a conclusione di un’articolata attività d’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica e Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque indagati, ritenuti responsabili di spaccio in concorso di sostanze stupefacenti nel Borgo Antico della città metropolitana di Bari. Sequestrati, a riscontro, 5 kg di sostanza stupefacente.
Droga nascosta nella moto, assolto Sabino Capriati: “Non era sua”. Condannato a 1 anno e 8 mesi lo zio Onofrio
Sabino Capriati, rampollo del clan mafioso di Barivecchia e figlio di Raffaele (ucciso la sera del primo aprile scorso a Torre a Mare), è stato assolto dall’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Sotto la sella della sua moto fu trovato quasi mezzo chilo di marijuana ma la droga non era sua. Condannato invece ad un anno e 8 mesi di reclusione, per la stessa accusa, il 28enne coimputato Onofrio Lorusso, zio di Sabino Capriati. Nei cui confronti è scattata anche una multa di 4mila euro.
I fatti per cui i due erano finiti a processo risalgono al 27 aprile 2020 quando, nel corso di un controllo, le forze dell’ordine avevano trovato sotto la sella della moto, sottoposta a fermo amministrativo e intestata a Capriati, sei buste di cellophane (su due delle quali erano state rilevate le impronte digitali di Lorusso) contenenti oltre 400 grammi di marijuana e quattro di cocaina.