Barivecchia invasa da b&b, Giovanna sfrattata a 83 anni. La città si indigna: “Che tristezza è una vergogna”

Giovanna, conosciuta da tutti come “Giovanna delle sgagliozze” è stata sfrattata a 83 anni dalla propria abitazione situata a Barivecchia. Ieri mattina la Polizia si è presentata a casa sua e l’ha costretta ad andare via dopo aver vissuto una vita nel borgo antico. È riuscita a prendere solo poche cose in attesa che le venga consegnata la casa popolare. Il tempo di attesa è di circa 3 mesi, ma una donna di 83 anni può essere sbattuta fuori casa senza una sistemazione definitiva?

Una storia che sta facendo molto discutere e che è stata denunciata sui social tramite alcuni video, tra cui quello di Michele Fanelli del Circolo Acli Dalfino. L’appartamento di Giovanna dovrebbe trasformarsi presto nell’ennesimo b&b della zona assieme ad altri appartenenti ad un unico palazzo.

“Questi sono i risultati di una politica contro tutto da venti anni, perché non abbiamo più una edilizia popolare. Questa storia è terribile, ma il giudice che ha emesso la sentenza di sfratto, senza prima trovare un’alternativa, fa più schifo di tutti, ma dove sono i servizi sociali? Di queste situazioni a Bari ce ne sono tantissime, l’importante è avere le pizze ciclabili, salute e benessere dei cittadini zero, quando arriverà la sezione verifiche europea come si presenteranno i nostri scienziati di amministratori?”, il commento di un utente su Facebook. “Vergognoso, che tristezza, dov’è il Sindaco?”, la domanda che si pone un altro.

Truffa delle orecchiette homemade, se ne accorgono gli influencer: signore di Barivecchia “in fuga”

Torniamo ad occuparci della “truffa” delle orecchiette di Barivecchia. Diversi influencer sui social hanno denunciato quanto accade: orecchiette industriali vendute ai turisti ma spacciate per “homemade” e “artigianali”. Una grandissima figura di me*** che provoca danni pesanti all’immagine della città di Bari e costa dirlo con il benestare dell’Amministrazione comunale. Siamo tornati sul posto a noi ostile con una petizione da firmare.

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Riaperta la crack room a Santa Scolastica, c’è il lenzuolo per la privacy: cocainomani soddisfatti

L’estate è alle porte e dunque è sacrosanto riaprire una delle attrazioni più caratteristiche della città di Bari: la crack room che si trova sotto la muraglia a pochi passi dal museo di Santa Scolastica. Dopo un mese di servizi e denunce, la Polizia Locale magicamente venne a conoscenza dell’esistenza della crack room e fu posta una rete. Sapevamo della sua vita alquanto breve. Dopo poco tempo è stata divelta ed è riapparso il lenzuolo della cocaina. Dentro e fuori la stanza sempre la stessa roba, bottiglie e stagnola usate per fumare, accendini e altri rifiuti.

Sul caso è intervenuto anche Giuseppe Carrieri, candidato di Forza Italia al consiglio comunale di Bari. “Un monumento all’incuria in uno dei fiori all’occhiello di Bari, bigliettino da visita culturale per turisti e crocieristi che approdano a Bari dal porto, distante solo poche centinaia di metri. Uno spot pessimo ai piedi del bastione cinquecentesco di Santa Scolastica, che, insieme al vicino monastero medievale benedettino, ospita il Museo Archeologico, da poco riportato a nuova vita con una spesa di milioni di euro, e a pochi passi da uno dei siti archeologici più importanti di Bari e della Puglia – si legge nella nota -. Proprio qui, in questo scrigno ricco di storia e cultura cittadina, va in scena uno spettacolo indecoroso: arredi urbani vandalizzati, rifiuti e oggetti di varia natura sparsi nell’area esterna e nel piccolo locale del bastione, originariamente chiuso da un vetro (frantumato dai vandali), poi sostituito con una grata, che evidentemente non ha scoraggiato ripetuti accessi abusivi. Un anno fa, infatti, questo spazio, ridotto a covo per tossicodipendenti, era già stato sgomberato dalla polizia locale e ripulito da rifiuti di ogni tipo. Forza Italia Bari non ci sta. Ho segnalato lo scempio alla Città Metropolitana di Bari. Il dirigente del Servizio Edilizia, patrimonio e locazioni dell’Ente ha constatato lo stato dei luoghi, rilevando anche nel vano ai piedi del bastione la presenza di vari effetti personali, appartenenti verosimilmente a uno o più senzatetto. Quindi ha informato Polizia locale, Amiu, sindaco, direttore generale e dirigente del servizio Beni culturali, e ha disposto lo sgombero del locale, la chiusura della porta di accesso e la rimozione di rifiuti di varia natura che ingombravano l’area. Non si può abbandonare così uno dei posti più importanti culturalmente della città. Il luogo dove la nostra Città è nata, che ne testimonia le radici millenarie, è ridotto a un vespasiano, disseminato di arredi urbani rotti e vandalizzati, di immondizia e siringhe. Abbiamo chiesto che questo degrado cessi, che l’accesso esterno al piccolo vano del bastione sia murato e che, d’ora in poi, il sito sia tutelato e vigilato al meglio”.

Mafia a Bari, i figli di Lello Capriati ereditano il controllo del clan. La Polizia: “Sabino e Christian nuovi referenti”

Sabino e Christian Capriati, figli di Lello, il 41enne ucciso a Torre a Mare la sera di Pasquetta, sarebbero i nuovi referenti del clan di Barivecchia che sta cercando di estendere il proprio controllo nella città, a discapito dei Parisi-Palermiti, a loro volta decimati dagli ultimi arresti e dalle recenti vicende giudiziarie. Tanto da non temere una faida con gli Strisciuglio. 

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