Barletta, precipita e trascorre tutta la notte in fondo a un pozzo: 33enne salvato dai Vigili del Fuoco

I vigili del fuoco hanno salvato ieri mattina un 33enne caduto in un pozzo artesiano che si trova alla periferia di Barletta. La sua scomparsa era stata denunciata ai carabinieri.

Non è chiaro come sia precipitato nel pozzo e chi abbia dato l’allarme e consentito il suo ritrovamento. Sull’accaduto indagano i carabinieri. Il 33enne, trasportato al Policlinico di Bari nel reparto di ortopedia, se l’è cavata con diverse escoriazioni, qualche lesione e tanta paura.

Spaccio di droga a Barletta, maxi blitz della Polizia all’alba: 32 arresti. In totale 40 indagati

Avrebbero creato a Barletta – secondo l’accusa – una capillare rete di vendita di droga dopo aver diviso la città in quattro zone in ognuna delle quali veniva smerciata una specifica tipologia di sostanza stupefacente: cocaina, hashish e marijuana.

Sono una quarantina le persone, di età compresa tra i 20 e i 35 anni, indagate dalla Procura di Trani nell’ambito dell’inchiesta denominata Te videre condotta dagli agenti della squadra mobile di Andria.

Per tutte, a vario titolo, le accuse sono di estorsione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. In 19 sono finite in carcere, 13 agli arresti domiciliari, mentre altre tre sono state sottoposte a misure cautelari alternative. Nel corso delle indagini, durate diverse settimane, i poliziotti hanno eseguito quattro arresti in flagranza.

Omicidio a Barletta, il 43enne Giuseppe Tupputi ucciso nel suo bar: Pasquale Rutigliano condannato all’ergastolo

Pasquale Rutigliano, il 33enne che la sera dell’11 aprile del 2022 uccise il 43enne Giuseppe Tupputi nel bar Morrison’s Revolution di Barletta, è stato condannato all’ergastolo per omicidio volontario. La sentenza è della Corte di Assise di Trani.

Quella sera, dopo una discussione con la vittima, esplose colpi di pistola da una distanza ravvicinata, non più di qualche metro, che colpirono gli organi vitali fra il torace e l’addome, tra cui il cuore, causando una forte emorragia. È stato disposto anche il pagamento di una provvisionale da 50mila euro per la moglie della vittima e 10mila euro per gli altri quattro familiari che si sono costituiti parte civili.

Disfida di Barletta, Alba Parietti al corteo storico con il cellulare. Scoppia la bufera: “Dovevo sentire una persona”

“Si lo ammetto, ho usato il telefono. Il corteo è iniziato verso le 8 e terminato verso mezzanotte. Abbiamo attraversato la città a piedi per circa 8 km mi è stato detto con migliaia e miglia di persone felici. Ho stretto mani e abbracciato quasi tutti i disabili , anziani seduti, bambini, segnalatimi lungo il percorso di persone educatissime affettuose, salutato gente, sorriso tutta la sera, senza mai fare trapelare il mio stato d’animo, esattamente come un’artista fa , conoscendo la legge dello spettacolo”.

Inizia così il post pubblicato sui social da Alba Parietti dopo le polemiche nate nei giorni scorsi. La showgirl ha preso parte alla rievocazione storica della Disfida di Barletta, vestendo i panni di Elvira da Cordova. Durante il corteo per le vie del centro si è concessa telefonate e selfie e le polemiche non sono mancate, anche nel mondo della politica. Qualcuno ha preteso anche la restituzione del cachet.

“La gente mi ha commosso, la loro incredibile accoglienza ed energia. Poi dopo ore di corteo ad un certo punto ci siamo fermati e ho chiesto il telefono in un momento di stallo per chiamare una persona a cui voglio bene – si legge -. Ne avevo bisogno perché quel giorno, la mattina mi era stata comunicata la morte di una persona a me molto cara (Luca), a cui ho voltato molto bene ed ero devastata morta tragicamente. A fatica sono riuscita, come tutti i miei colleghi e persone presenti sapevano a stare in piedi. Ero devastata. Il rispetto per il mio lavoro e l’importanza del mio ruolo nella manifestazione mi ha dato la forza, la gente meravigliosa di Barletta mi ha ringraziato e sostenuto fino a commuovermi, perché mi è sembrato un segnale di forza in mezzo a quel momento surreale che per me era tragedia. Non sapevo che non avrei potuto usare il telefono, l’ho fatto per pochissimi minuti in ore e ore di corteo quando eravamo fermi, ma di questo chiedo comunque scusa se ho mancato di rispetto a qualcuno. L’assessore che ammiro, aveva assistito alle prove e sapeva delle circostanze tragiche che non abbiamo reso note, per non tediare la manifestazione e io sono rimasta per amore della gente e del mio lavoro, questa è la legge dello spettacolo. Show must go on. La verità è solo questa. Sono un essere umano ho avuto bisogno di conforto, ma so di avere messo quella sera tutta la mia professionalità e forza per farla al meglio”.

Barletta, l’ex compagna dice no all’ennesima richiesta di denaro. Lui le incendia casa: arrestato 47enne

Ha appiccato un incendio in casa della ex compagna che si rifiutava di assecondare una ennesima richiesta di denaro, dopo anni di violenze e insulti. Per questo un 47enne è stato arrestato in flagranza dalla polizia a Barletta. Nel carcere di Trani è finito un cittadino romeno con precedenti per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento seguito da incendio, furto, rapina, rissa e violenza sessuale.

Secondo quanto ricostruito dalla polizia, l’uomo ha chiesto del denaro alla sua ex compagna e, quando lei si è rifiutata, ha dato fuoco ad alcuni vestiti col fine di appiccare le fiamme all’abitazione ma è stato fermato da un inquilino che ha spento il principio di incendio. Il 47enne, a questo punto, ha cercato di fare esplodere una bombola del gas, tentativo fallito grazie all’intervento della donna che ha poi chiamato la polizia. L’uomo, quando sono arrivati gli agenti, ha opposto resistenza spintonandoli e cercando di lanciare un piatto contro uno di loro, sferrando calci, pugni e testate anche all’interno dell’auto di servizio. La donna ha sporto denuncia raccontando le violenze subite con continue richieste di denaro, insulti e percosse, durante i dieci anni della loro relazione.

Orrore a Barletta, violentata una giovane paziente in Psichiatria. La denuncia shock: “È stato un ausiliario”

Una ragazza neomaggiorenne affetta da problemi psichici sarebbe stata violentata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Dimiccoli di Barletta da un ausiliario. L’episodio, secondo quanto denunciato dalla paziente e dalla sua mamma, sarebbe avvenuto dopo Ferragosto e prontamente sono state attivate le procedure del Codice rosso.

La Procura di Trani ha aperto un fascicolo sulla vicenda anche se le indagini si preannunciano difficili. I carabinieri si sono già recati diverse volte nei giorni scorsi in ospedale a caccia di indizi. Si procede con riserbo e cautela, ma tutti gli ausiliari che erano in servizio quel giorno e nel reparto sono stati temporaneamente allontanati. C’è la massima collaborazione da parte della Direzione Generale per chiarire la vicenda.

 

Fan insultata a Barletta, il backliner di Venditti: “Non era lucido e poi la Roma aveva perso contro l’Empoli”

“Volevo tacere, ma mi tocca fare uno sforzo per spezzare una lancia a favore di Venditti”. Lo afferma in un post su Facebook Luciano Vallefuoco, backliner dei concerti di Antonello Venditti, dopo gli insulti dell’artista nei confronti di una ragazza disabile durante un concerto a Barletta.

Vallefuoco, che ha avvisato sul palco il cantante che si trattava di “una ragazza speciale” come si vede dal video, spiega che Venditti, accecato dalle luci, non aveva capito che si trattava di “una ragazza sulla sedia a rotelle affetta da un grave problema neurologico” e aveva scambiato i suoi versi “per le solite contestazioni nei suoi confronti”.

“Lo stato mentale di Antonello in quel momento era il seguente – fa sapere il tecnico -: era agitato e nervoso per due motivi: 1) credeva che qualcuno si stesse lamentando del suo modo di fare show. Per il pubblico deve cantare, deve fare il jukebox. Non può parlare! E questa cosa lo manda fuori di testa.
2) la Roma le aveva prese dall’Empoli. Direte voi: e sti cazzi? Ma ricordo che state parlando di una persona per la quale la fede calcistica è un sentimento importante. Del resto ha scritto l’inno della Roma. A ciò aggiungete la stanchezza fisica e psichica di un uomo che a 75 anni va ancora in giro per l’Italia a regalare tre ore di concerto”.

“Probabilmente lo stato emotivo in cui si trovava Antonello – spiega Vallefuoco – gli ha fatto perdere lucidità e non ha ricollegato il termine “ragazzo speciale” ai ragazzi con disabilità. Ne consegue che nella totale confusione mentale dettata dallo stress emotivo in cui era immerso gli sono sfuggite parole che solo un folle che vuole auto impalarsi potrebbe dire. Quelle del video che gira sul web, per intenderci”. “Segnatevi questa – dice ancora -: essere su di un palco alla presenza di 5000 persone e di altrettanti telefonini, non è cosa facile. È un lavoro enorme, sia in termini di spendita di energie fisiche che psichiche”.

“Antonello ha un carattere forte – sottolinea -. Talvolta è divisivo. Ma non è stupido. Non si sarebbe mai autoimpalato in quel modo. E in 8 anni che lavoro a contatto con lui le persone con disabilità sono sempre state le benvenute ai suoi concerti”.

Fan disabile insultata da Venditti, Maraucci: “Offese dal peso enorme la pezza è sembrata peggio del buco”

“Il peso di un’offesa viene calcolato in base alla persona che la fa e, in questo caso, il peso é enorme, visto che si tratta di uno dei cantautori italiani tra i piú importanti”. Così, Asia Maraucci, presidente de “La Battaglia di Andrea”, interviene sul caso della ragazza con disabilità insultata da Antonello Venditti per averlo interrotto involontariamente mentre raccontava un aneddoto sul palco a Barletta durante un suo concerto.

“Un errore può sicuramente capitare – prosegue Maraucci – ma purtroppo Venditti ha perseverato, e questo é diabolico. Gli è stato specificato sul palco che si trattava di persona disabile, infatti lui subito dopo ha affermato che anche se speciale, per utilizzare il suo termine, bisogna essere educati, poi successivamente in un video postato sulla sua pagina, poi sparito, ha detto che non aveva capito, ma comunque gli era stato specificato in seconda battuta sul palco, altrimenti non avrebbe fatto la specifica della ragazza speciale e dell’educazione”.

“La pezza è sembrata peggio del buco – conclude la presidente – secondo noi, come genitori e come attivisti che rappresentano migliaia di persone disabili in tutta Italia, sarebbe stato più bello ammettere e fare ammenda nel momento stesso che il collaboratore ha specificato e non il giorno dopo, cercando di cadere con le quattro zampe, detto ciò, continueremo ad ascoltare la sua musica, noi apparteniamo ad un mondo fatto di persone serie che non strumentalizzano, apparteniamo al mondo della disabilità”.

Fan disabile rimproverata da Venditti, il papà: “Scuse accettate ma mia figlia non è una ragazza speciale”

“Antonello Venditti ci ha telefonato per scusarsi dell’accaduto, ha spiegato che non era sua intenzione offendere mia figlia e che pensava si trattasse di un contestatore nella folla. Abbiamo poi capito che si era trattato di una incomprensione, magari ingigantita dai social. Ha aggiunto che si farà perdonare”. Queste sono le parole di Ruggiero, il papà di Cinzia, la fan di 50 anni con tetraparesi spastica rimproverata dal cantautore romano durante il suo concerto a Barletta per aver “interrotto” il suo discorso.

Il video, diventato virale sui social, ha fatto parecchio discutere e in tanti hanno duramente attaccato Venditti. Poche ore dopo, attraverso una diretta Facebook, lo stesso artista si è scusato cercando di fornire la propria versione dei fatti. “Io sono dell’idea che quando una persona si accorge di aver sbagliato è giusto accettare le sue scuse. Io e mia moglie lo abbiamo accettate – le parole del papà a La Repubblica -. Alcune persone ci avevano avvisato di quanto stava accadendo, noi stavamo badando a Cinzia. Devo dire la verità, l’amarezza c’è stata nel momento in cui lo steward si è avvicinato per spiegargli la situazione e lui ha replicato come ha fatto. Lui non ha capito cosa intendeva lo steward parlando di ragazzo speciale. Ma per me non è una ragazza speciale, è mia figlia e non potrei amarla di più. Due giorni prima eravamo andati a vedere i Pooh e Cinzia si era divertita tanto. Loro l’avevano anche salutata e coinvolta, purtroppo domenica è successo questo episodio. Io non ho rancore, tutti sbagliamo sulla Terra. Lo staff di Venditti è venuto a chiedere scusa per voce della moglie. Noi abbiamo detto che accettavamo le scuse ma le avremmo preferite dal palco. A fine spettacolo tanti presenti nel pubblico sono venuti a salutarci e ringraziarci, spiegandoci che eravamo stati dei signori e che siamo una famiglia speciale”.