Bari meglio di Milano, la pizzeria Da Michele sbanca. Nuovi affari in città: presto un b&b e un’osteria napoletana

Il fatturato della sede della pizzeria Da Michele a Bari si aggira sui 3 milioni di euro e ha superato anche quella di Milano. Da qui la decisione di Asset Food, la società a cui fa capo la stessa pizzeria napoletana, di continuare ad investire nel capoluogo pugliese. In primis ha rilevato un altro locale in corso Vittorio Emanuele, vicinissimo alla pizzeria e un tempo legata al marchio di Biancofarina. Qui aprirà nel 2025 un’osteria napoletana, è un esperimento unico.

Ma non finisce qui perché gli investimenti si diversificano. Così Asset Food ha acquistato anche un piccolo edificio in largo Santa Chiara di pochi metri quadrati su tre livelli, abbandonato da tempo. Qui sono già stati avviati i lavori e presto verrà creato un b&b con sei camere. 

Violazioni urbanistiche-edilizie, blitz della Polizia Locale: chiude b&b a Bari

Un’ordinanza a cura del settore Annona della Polizia locale ha disposto invece il divieto di prosecuzione dell’attività e la cessazione degli effetti della SCIA nei confronti del titolare di un B&B a seguito di un verbale di accertamento di violazione urbanistico-edilizia. Nel corso di un sopralluogo, infatti, gli agenti hanno rilevato evidenti irregolarità, in primo luogo verificando l’assenza del certificato di agibilità.

Inoltre, la struttura si presentava in maniera difforme rispetto a quanto indicato dalla planimetria catastale, attraverso la realizzazione, nel cortile retrostante, di un locale adibito a servizi igienici, di un altro utilizzato come deposito e di una veranda, tutti privi di titolo abitativo. All’interno della struttura, invece, due dei quattro bagni attigui ad altrettante camere da letto presentavano un’altezza inferiore a 2.40 metri (nella planimetria catastale è riportata un’altezza non inferiore a 3 metri).

B&b “modificato” con 10 stanze, idromassaggio, bar e ristorante: sospeso albergo abusivo a Bari

È stata sospesa questa mattina l’attività di un bed & breakfast che, in realtà, era un vero e proprio albergo abusivo. Al termine dell’ispezione effettuata dagli agenti del Nucleo Annona della Polizia locale, è emerso chiaramente che la struttura a nord di Bari, pubblicizzata sul web come b&b di lusso, presenta tutte le caratteristiche di un hotel, a cominciare dal numero delle stanze a disposizione dei turisti, complessivamente dieci, superiore alle quattro consentite dalla normativa per le attività imprenditoriali dei b&b. In più, assieme al solarium completo di vasca idro-massaggio, gli ospiti potevano usufruire dei servizi tipici delle attività ricettive quali gli hotel, come i servizi offerti da un ristorante e da un bar.

Gli agenti hanno riscontrato gravi violazioni delle norme di settore anche dal punto di vista formale: l’esercizio dell’attività di b&b veniva svolto in assenza dell’iscrizione al portale DMS Puglia, quindi senza CIS (Codice identificativo struttura). All’interno delle camere, inoltre, non vi era alcuna comunicazione agli utenti circa i prezzi delle stanze né traccia del regolamento PayTourist in italiano e inglese. Infine, al titolare è stata contestata la mancata esposizione della SCIA.

“L’abusivismo non compromette solo la qualità dei servizi offerti ma crea anche una concorrenza sleale rispetto alle attività che operano nel rispetto della normativa e delle regolamentazioni vigenti – commenta il sindaco Vito Leccese -. Per questo motivo intendiamo intensificare il nostro lavoro per contrastare le strutture irregolari, garantendo un’accoglienza di qualità. Il nostro impegno a combattere il sommerso ha un altro obiettivo: quello di contrastare l’utilizzo abusivo e senza controllo delle residenze private verso un utilizzo squisitamente commerciale, sebbene non professionale, come quello dell’extralberghiero. È un fenomeno che produce evasione fiscale, riduzione dell’offerta di appartamenti in locazione per famiglie e studenti e trasformazione incontrollata di interi pezzi della città”.

“La Polizia locale, nonostante il periodo estivo e i diversi fronti aperti in città, continua a essere un alleato fondamentale per tutte le attività turistiche che lavorano nel rispetto delle regole – osserva l’assessora alla Polizia locale Carla Palone -. Dall’inizio dell’anno la task force contro l’abusivismo ricettivo sta dimostrando concretamente l’impegno dell’amministrazione per tutelare e salvaguardare gli operatori turistici in regola. Il nostro obiettivo non è mai stato sanzionare ma salvaguardare il lavoro di chi rispetta le regole, oltre che lavorare sulla reputazione della città, che si consolida anche attraverso le esperienze di chi vi arriva e si interfaccia con strutture ricettive in regola”.

“Le strutture irregolari evadono la tassa di soggiorno, che rappresenta un’opportunità significativa per migliorare i servizi turistici e la sostenibilità delle nostre destinazioni – conclude l’assessore al Turismo Pietro Petruzzelli -. I proventi saranno reinvestiti per migliorare i servizi a disposizione degli ospiti e per rendere più attrattiva la nostra città. Puntiamo a definire una vera e propria politica del turismo che consolidi i numeri degli arrivi e non si basi esclusivamente sul passaparola”.

Dal 1 gennaio ad oggi, grazie ai controlli intensivi della task force della Polizia locale, le strutture registrate regolarmente sono passate da 1900 a 3100.

Bari, controlli della Polizia Locale in b&b e case vacanza: a luglio revoca per 3 strutture

In questi giorni sono state intensificate le attività della Polizia locale a contrasto dell’abusivismo delle strutture extraricettive, quali locazioni turistiche, B&B, affittacamere e case vacanza. A fronte di circa 100 ispezioni effettuate dall’inizio dell’anno (altrettante sono state programmate entro il prossimo 30 settembre), sono state registrate 295 violazioni, tra cui tre procedure di revoca del codice identificativo di struttura (CIS oggi CIN) nel mese di luglio a causa dell’assenza di agibilità. In un caso la struttura presentava abusi edilizi, mentre per gli altri due la destinazione era ad uso commerciale, e non residenziale.

“In questo periodo stiamo concentrando molte attività della Polizia locale al controllo della qualità e delle condizioni di accoglienza delle strutture extraricettive – ha dichiarato l’assessore alla Polizia locale Carla Palone -. Per questo non posso che ringraziare le donne e gli uomini del Corpo perché svolgono un ruolo fondamentale che mira a contrastare abusi e comportamenti illegali, come l’ospitalità in locali inadeguati o con scarsi standard di sicurezza e vivibilità. Un percorso necessario nell’interesse dei turisti che scelgono Bari come tappa per le loro vacanze e di quanti hanno intrapreso un’attività nel pieno rispetto della legge”.

Le attività di controllo e di contrasto all’abusivismo stanno dando frutti significativi anche sul piano della emersione delle attività in “nero”. A dicembre del 2023, infatti, le attività iscritte al portale regionale DMS erano circa 2.600 a fronte di 1.900 strutture iscritte al portale PayTourist: dopo 8 mesi le strutture iscritte al DMS e dotate dell’obbligatorio CIS/CIN sono circa 3.200 a fronte di 3.084 iscritte a PayTourist.

“Siamo soddisfatti perché le ispezioni sul territorio stanno dando risultati concreti, come si può dedurre anche dall’aumento delle imprese iscritte al portale comunale PayTourist – ha concluso l’assessore al Turismo Pietro Petruzzelli -. Ringrazio la Polizia locale per l’intensa e proficua attività che porta avanti tutti i giorni per salvaguardare un settore in crescita come il turismo, che ad oggi vede la nostra città registrare circa 1 milione e 300mila pernottamenti da ottobre, il doppio rispetto a Monopoli e quattro volte in confronto a Polignano a Mare, nonché il lavoro di tanti operatori che operano nella legalità. È questa la strada giusta se vogliamo offrire accoglienza di qualità e far emergere il “nero” nelle varie forme in cui può manifestarsi”.

Case vacanza e B&B con piscina nel Salento, scoperta evasione fiscale da 125mila euro: blitz della Finanza

La Guardia di Finanza di Lecce ha segnalato i titolari di alcuni B&B e di case vacanza che, secondo quanto emerso dalle verifiche, hanno omesso di dichiarare al Fisco redditi per circa 125mila euro relativi alla locazione turistica degli immobili.

I titolari delle strutture ricettive interessati dalle attività ispettive finalizzate a contrastare gli affitti in nero sono stati individuati dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Leuca sulla base delle informazioni raccolte nel corso del controllo di natura economica, da agenzie immobiliari e attraverso siti specializzati del settore.

Nel mirino i proprietari di appartamenti e ville, alcune dotate anche di piscina e con affaccio sul mare. Nel corso delle verifiche fiscali è emerso, tra l’altro, che due proprietari di immobili e una società esercente l’attività di “affittacamere, b&b, residence” hanno omesso di dichiarare i redditi derivanti dalla locazione turistica di ville e appartamenti ubicati a Santa Maria di Leuca e a Torre Vado, marina del Comune di Morciano di Leuca.

Baby escort a Bari, da Poggiofranco a Monopoli: la mappa di hotel e b&b. Il personale “chiudeva un occhio”

Dove avvenivano gli incontri e dove venivano consumati i rapporti con le baby escort baresi? I racconti delle 16enni hanno permesso alla Polizia di tracciare la mappa di hotel di lusso e b&b scelti.

“In un albergo di corso Cavour abbiamo avuto rapporti sessuali con un uomo di circa cinquant’anni”, racconta una di loro. Ma non solo, incontri sono stati organizzati anche in un hotel in zona San Francesco, in b&b situati in via Principe Amedeo, in via Abate Gimma, in due appartamenti a Poggiofranco (di proprietà di un’avvocatessa) e in una struttura a Monopoli. Altri incontri sono stati organizzati anche nella Bat, a Lecce e qualche volta addirittura a Roma e Milano.

Il personale delle varie strutture spesso chiudeva un occhio nonostante le ragazzine fossero accompagnate da uomini adulti, anche se in qualche occasione sarebbero state anche fermate. Il proprietario dell’hotel situato nella zona di San Francesco, ad esempio, ha ammesso di non aver mai controllato i documenti delle ragazze. Il motivo? “Per loro garantiva chi pagava la camera”, le sue parole.