Regionali 2025, Bellomo (Lega) contro Decaro: “Ha cercato di scippare Magistà alla destra offrendogli una lista”

Davide Bellomo, deputato della Lega, punta il dito contro l’eurodeputato Antonio Decaro. L’accusa è quella di aver contattato Enzo Magistà, direttore del Tg Norba, e avergli offerto un posto da candidato consigliere nelle proprie liste. Dall’altra parte il centrodestra sta pensando proprio a Magistà come candidato governatore di Regione. 

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Caso orecchiette, Home Restaurant accusa Bellomo. Il legale del calciatore: “Non è sponsor. Con Nunzia legame personale”

Di seguito la nota del legale di Nicola Bellomo, centrocampista della Ssc Bari, dopo la pubblicazione delle parole del Ceo di Home Restaurant Hotel, Gaetano Campolo, avvenuta nei giorni scorsi.

“Spettabile REDAZIONE, ho ricevuto mandato dal sig. Nicola Bellomo di impugnare, contestare e, conseguentemente, ai sensi della normativa richiamata in oggetto, acchè provvediate alla immediata rettifica di talune sezioni che compongono la narrativa di un articolo edito sulla Vostra pagina internet il 07.03.25, dal titolo ‘Truffa delle Orecchiette: Gaetano Campolo Denuncia il Coinvolgimento del Bari Calcio e l’Inazione dei NAS’ con dichiarazioni rilasciate dal CEO della nota società Home Restaurant Hotel apprezzabili, per quel che riguarda la posizione del mio assistito, solo per il loro contenuto allusivo e diffamatorio, giacché sfornite del benché minimo supporto probatorio”

“Le considerazioni calunniose e diffamatorie che il sig. Campolo ha espresso con riguardo alla posizione del mio assistito rinvengono da una fotografia che ritrae la sig.ra Nunzia Caputo ed il predetto Nicola Bellomo, abbracciati nel locale occupato dalla prima. Detta fotografia compare anche sul sito della società di cui il sig. Campolo è il CEO (vedasi: https://www.homerestauranthotel.com/attualita/truffa-delle-orecchiette-gaetano-campolo-denuncia- il-coinvolgimento-del-bari-calcio-e-linazione-dei-nas/). Ebbene, da ciò il sig. Campolo ne ha inferito per una ipotizzata (e ripetiamo, non dimostrata) attività di sponsorizzazione che il sig. Bellomo Nicola (il cc.dd. testimonial) avrebbe consapevolmente prestato a beneficio della attività svolta dalla sig.ra Cutolo. E’ quindi necessario chiarire che il sig. Bellomo Nicola, nato nel Borgo Antico di Bari conosce la sig.ra “Nunzia” sin da quando era bambino; la foto in questione è viceversa inquadrabile nel normale rapporto di affetto umano tra persone che non solo hanno una conoscenza trentennale ma che, nel caso di specie, si innerva nella passione calcistica della sig.ra Nunzia verso il Bari Calcio e, per l’effetto, dei suoi calciatori; categoria questa alla quale, nell’attualità, appartiene il sig. Bellomo. E’ pertanto solo nei predetti ambiti (di affetto umano e tifo sportivo) che la fotografia in questione deve essere interpretata”.

Truffa delle orecchiette, Home Restaurant Hotel non molla: denuncia del CEO Campolo contro il Bari calcio e i NAS

Gaetano Campolo, CEO della piattaforma Home Restaurant Hotel, torna a parlare della cosiddetta “Truffa delle Orecchiette” e critica aspramente l’ultima trovata pubblicitaria che vede protagonista Nicola Bellomo, numero 10 del Bari Calcio, in un noto negozio abusivo a Bari Vecchia, situato ad Arco Basso. Il punto vendita, gestito da Nunzia Caputo, è da tempo al centro di indagini della Procura di Bari per la vendita di orecchiette spacciate come fatte a mano, ma in realtà di produzione industriale.

Campolo evidenzia come, dopo l’appoggio di politici e VIP, ora anche il Bari Calcio si trovi coinvolto in questa operazione di marketing, che sembra avere come unico obiettivo quello di confondere ulteriormente l’opinione pubblica e aumentare la popolarità della signora Caputo. Da oltre vent’anni, secondo quanto denunciato da diverse segnalazioni, lei e altre “pastaie” vendono prodotti industriali facendoli passare per artigianali, inscenando finte preparazioni su suolo pubblico e allestendo banchetti per attirare turisti e acquirenti ignari.

Ricapitolando Gaetano Campolo, CEO della piattaforma Home Restaurant Hotel, è intervenuto nella vicenda della “Truffa delle Orecchiette” dopo che un servizio di Mi Manda Rai Tre aveva diffuso un’informazione fuorviante, facendo credere che il problema a Bari Vecchia fosse l’attività di home restaurant di Nunzia Caputo. Campolo ha prontamente smontato questa narrazione con le sue denunce, dimostrando che Nunzia Caputo non è un home restaurant, bensì una venditrice abusiva che opera su suolo pubblico senza alcuna autorizzazione.

L’attività della Caputo e delle altre pastaie di Arco Basso non ha nulla a che vedere con il concetto di home restaurant, che si svolge in un contesto privato e regolamentato, mentre nel loro caso si tratta di vendita illegale di prodotti industriali spacciati per artigianali, con tanto di inscenate dimostrazioni per attirare turisti e clienti ignari. Campolo ha evidenziato come il servizio della Rai abbia contribuito a creare confusione nell’opinione pubblica, spostando l’attenzione su un fenomeno che non esiste, mentre la vera irregolarità è sotto gli occhi di tutti: banchetti abusivi su strada, orecchiette industriali vendute come fatte a mano e nessun controllo da parte delle autorità competenti.

Un aspetto ancora più controverso della vicenda è il ruolo della Molino Casillo, che da un lato promuove l’attività illegale di Nunzia Caputo e dall’altro è anche sponsor ufficiale del Bari Calcio. Questo legame evidenzia una strategia di marketing che avvantaggia entrambe le parti, con la squadra biancorossa che, attraverso testimonial come Nicola Bellomo, sembra contribuire a rafforzare l’immagine di una realtà illegale già sotto indagine. Campolo sottolinea come questa sinergia tra Bari Calcio, Molino Casillo e Nunzia Caputo rappresenti un’operazione studiata per legittimare una vendita che viola le normative igienico-sanitarie e commerciali, mentre altre attività regolari devono sottostare a regole rigide e le Lobby di Bari sia Fipe che Confcommercio si sono poste a tutela delle pastaie ignorando i propri associati.

Uno degli aspetti più inquietanti della vicenda, sottolinea Campolo, è l’assenza di controlli da parte dei NAS dei Carabinieri. Nonostante l’attività si svolga apertamente su strada pubblica, senza alcuna autorizzazione sanitaria, i NAS non sono mai intervenuti per verificare le condizioni igienico-sanitarie e la regolarità delle vendite. Un paradosso se si considera, afferma Campolo, che i NAS hanno invece provato a effettuare controlli in alcuni home restaurant, senza successo, in comuni come Passignano sul Trasimeno e in Provincia di Torino. Qui, operando in abitazioni private, tali verifiche richiederebbero un mandato, evidenziando così una disparità di trattamento che solleva interrogativi sulla coerenza delle azioni delle autorità.

Campolo ribadisce che la questione non è solo commerciale ma anche di sicurezza alimentare. Se da un lato l’home restaurant, operando in un contesto privato, deve rispettare normative e regolamenti imposti dalla Costituzione, dall’altro la vendita su suolo pubblico di prodotti alimentari di dubbia provenienza sembra godere di una preoccupante impunità.

Il CEO di Home Restaurant Hotel si chiede dunque per quale motivo le istituzioni non intervengano per mettere fine a questa situazione, mentre realtà innovative e perfettamente legali come gli home restaurant continuano a essere oggetto di ccontrolli incostituzionali che si perdono nel nulla allarmando chi pratica Home Restaurant addirittura come nel caso di Passignano sul Trasimeno, i Nas dei carabinieri hanno provato a violare l’inviolabilità del domicilio privato tutelato dalla Costituzione Italiana.

Campolo invita infine le autorità a intervenire con maggiore equità, ponendo fine a questa anomalia e garantendo ai consumatori trasparenza e sicurezza, affinché la tradizione gastronomica non diventi un pretesto per inganni e operazioni di marketing fuorvianti.

DI SEGUITO LA NOTA DEL LEGALE DI NICOLO BELLOMO

Spettabile REDAZIONE, ho ricevuto mandato dal sig. Nicola Bellomo di impugnare, contestare e, conseguentemente, ai sensi della normativa richiamata in oggetto, acchè provvediate alla immediata rettifica di talune sezioni che compongono la narrativa di un articolo edito sulla Vostra pagina internet il 07.03.25, dal titolo “Truffa delle Orecchiette: Gaetano Campolo Denuncia il Coinvolgimento del Bari Calcio e l’Inazione dei NAS” con dichiarazioni rilasciate dal CEO della nota società Home Restaurant Hotel apprezzabili, per quel che riguarda la posizione del mio assistito, solo per il loro contenuto allusivo e diffamatorio, giacché sfornite del benché minimo supporto probatorio.

Le considerazioni calunniose e diffamatorie che il sig. Campolo ha espresso con riguardo alla posizione del mio assistito rinvengono da una fotografia che ritrae la sig.ra Nunzia Caputo ed il predetto Nicola Bellomo, abbracciati nel locale occupato dalla prima. Detta fotografia compare anche sul sito della società di cui il sig. Campolo è il CEO (vedasi: https://www.homerestauranthotel.com/attualita/truffa-delle-orecchiette-gaetano-campolo-denuncia- il-coinvolgimento-del-bari-calcio-e-linazione-dei-nas/). Ebbene, da ciò il sig. Campolo ne ha inferito per una ipotizzata (e ripetiamo, non dimostrata) attività di sponsorizzazione che il sig. Bellomo Nicola (il cc.dd. testimonial) avrebbe consapevolmente prestato a beneficio della attività svolta dalla sig.ra Cutolo. E’ quindi necessario chiarire che il sig. Bellomo Nicola, nato nel Borgo Antico di Bari conosce la sig.ra “Nunzia” sin da quando era bambino; la foto in questione è viceversa inquadrabile nel normale rapporto di affetto umano tra persone che non solo hanno una conoscenza trentennale ma che, nel caso di specie, si innerva nella passione calcistica della sig.ra Nunzia verso il Bari Calcio e, per l’effetto, dei suoi calciatori; categoria questa alla quale, nell’attualità, appartiene il sig. Bellomo. E’ pertanto solo nei predetti ambiti (di affetto umano e tifo sportivo) che la fotografia in questione deve essere interpretata”.

Mafia e politica, duro attacco del deputato Bellomo (Lega): “Decaro sindaco inadempiente restituisca lo stipendio”

“È inutile che Decaro e il Pd tentino di nascondere sotto il tappeto rosso la polvere di uno scandalo senza eguali. La proroga dell’amministrazione giudiziaria di Amtab, l’azienda di mobilità e trasporti di Bari, conferma in maniera drammatica che lo schifo era tale e tanto che a distanza di un anno c’è ancora tanta pulizia da fare”. Inizia così la dichiarazione del deputato della Lega, Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia della Camera.

“Una quantità di marcio che è passata sotto gli occhi candidi del governatore in pectore della sinistra. Mai un sospetto, mai un dubbio, mai un campanello d’allarme, nonostante avesse la delega alle società partecipate – ha aggiunto -. Tre delle quali risultano infiltrate dalla mafia. Forse sarebbe il caso di chiedere anche a Decaro, sindaco inadempiente all’epoca dei fatti, la restituzione dello stipendio”.

“Non va per niente bene, madama la marchesa. Ogni tanto sull’autobus della trasparenza e della legalità, per restare in tema di trasporto pubblico, passa anche il controllore. E a bordo ci sono quelli che il biglietto dell’antimafia lo timbrano ogni giorno. Non quelli che si rifiutano di querelare i criminali che li infangano o di dare risposte su questi temi spinosi in un pubblico confronto con me”, ha aggiunto.

Truffa orecchiette, l’amara verità in rima: la poesia dialettale di Bellomo è un inno alla baresità

Una poesia sulle orecchiette per chiudere al meglio il 2024. L’autore è Vito Bellomo, barese trasferito a Valencia con la passione per la poesia dialettale. Ha dedicato alcuni versi in rima allo scandalo delle orecchiette di Barivecchia, spopolato in tutto il mondo dopo l’inchiesta di Quinto Potere. Buon ascolto. 

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Bellomo espulso dalla panchina in Ternana-Bari: la Procura Federale della FIGC archivia l’indagine

L’indagine della Procura Federale FIGC sull’espulsione di Nicola Bellomo, rimediata nella partita tra Ternana e Bari del 23 maggio scorso, è stata archiviata. Il centrocampista biancorosso fu espulso per proteste della panchina, a generare i sospetti il flusso di scommesse aventi per oggetto proprio il cartellino rosso di Bellomo.

Sui social furono pubblicate diverse foto. Le indagini, fa sapere la SSC Bari “non hanno evidenziato alcune fattispecie di rilievo disciplinare e che dunque il procedimento è stato archiviato”

Bellomo espulso dalla panchina contro la Ternana: la Procura di Bari apre fascicolo

Dopo la Figc indaga anche la Procura di Bari sul caso delle scommesse giocate sull’espulsione del calciatore Nicola Bellomo, avvenuta nel corso della gara di ritorno dei playout di Serie B Ternana-Bari dello scorso 23 maggio. Il calciatore del Bari era in panchina e fu espulso al 78′, con il risultato già sul 3-0 in favore dei pugliesi, al termine di un litigio con un raccattapalle umbro.

Ma ad insospettire gli inquirenti è il numero anomalo di scommesse giocate, in alcune ricevitorie di Bari, proprio sul rosso al centrocampista biancorosso, la cui espulsione era quotata 24 volte la posta. Sul caso ha aperto un’inchiesta anche la Procura federale della Figc guidata da Giuseppe Chiné. Il calciatore non è indagato e la guardia di finanza barese procede a carico di ignoti. Nel mirino degli inquirenti non solo le giocate effettuate sui portali legali (che non hanno pagato gli scommettitori, visto che Bellomo è stato espulso dalla panchina e non dal campo) ma anche le giocate su siti illegali, dai quali invece la vincita potrebbe essere stata pagata.

Calcioscommesse, la Procura Figc indaga su Bellomo. Decaro: “Spero non sia vero e non incida sul Bari”

“Spero non sia vero, abbiamo già vissuto la vergogna del calcio scommesse nella nostra città, con il capitano del Bari che faceva l’auto rete in casa sotto la curva nord in una partita che era il derby col Lecce. Spero non sia vero e comunque spero che non abbia a che fare con la classifica della squadra, già ci siamo salvati per miracolo”.

Lo ha detto il sindaco di Bari, Antonio Decaro, a Un giorno da pecora, parlando dell’indagine della procura della Figc sull’espulsione del biancorosso Bellomo in Ternana-Bari, gara di ritorno del playout di Serie B. Il calciatore era in panchina e il rosso è arrivato dopo il litigio con un raccattapalle. Sospette le giocate poche ore prima del via in una ricevitoria di Bari e che puntavano sul rosso a Bellomo, pagato 24 volte la posta.

Bellomo espulso dalla panchina in Ternana-Bari, flusso anomalo di scommesse: la Procura Figc apre un’inchiesta

Sui social sono apparse diverse scommesse giocate in città, in alcuni casi con importi anche abbastanza alti, sull’espulsione di Bellomo. C’è stato un flusso anomalo di scommesse tanto da indurre il procuratore Federale Giuseppe Chiné ad indagare sul caso. Le agenzie di scommesse hanno bloccato i pagamenti e non hanno riconosciuto le vincite.

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