Per la prima volta in quasi sette anni, gli inquirenti potrebbero aver individuato presunti complici dell’omicidio Petrone, per il quale fu condannato a 22 anni di reclusione dalla Corte d’assise di Bari il solo esecutore materiale, Giuseppe Piccolo, pena ridotta in appello a 16 anni nel 1982.
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L’amministrazione comunale ha voluto ricordare il giovane militante comunista ucciso da una squadraccia fascista e l’appuntato della Polizia di Stato, medaglia d’oro al Merito civile e vittima del terrorismo, ucciso dal gruppo “Prima linea” il 28 novembre del 1980 mentre rientrava a casa dal servizio.
Continue readingOmicidio Petrone a Bari, il gip si riserva sull’archiviazione del caso: dopo 46 anni possibile un processo bis
Si è svolta oggi l’udienza per l’eventuale archiviazione della nuova inchiesta sull’omicidio di Benedetto Petrone, il 18enne operaio comunista ucciso la sera del 28 novembre 1977 in piazza Massari a Bari durante un’azione collettiva di matrice fascista. Il gip di Bari Angelo Salerno si è riservato di decidere e resta così in piedi l’ipotesi di un processo bis.
Il procedimento è a carico di ignoti e resta aperto nel tentativo di individuare altri responsabili oltre a Giuseppe Piccolo, al momento l’unico colpevole in quanto esecutore materiale dell’omicidio. Per la famiglia di Petrone e per l’Anpi però non è stato l’unico ad agire. Piccolo, che è stato condannato in primo grado a 22 anni, pena poi ridotta a 16 anni nel 1982, si è tolto la vita in carcere nel 1984.