Schianto tra auto a Gravina, muore bimba di 9 anni: non indossava la cintura di sicurezza. Il padre va a processo

Chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio stradale e violazione delle norme del Codice della Strada per un 49enne foggiano, chiamato a difendersi  dall’accusa di aver causato la morte della figlia in un incidente stradale, avvenuto alle 11 del 29 ottobre 2023 sulla provinciale 230 a Gravina, per non averle fatto indossare la cintura di sicurezza.

L’uomo è imputato insieme al conducente 34enne del suv Mercedes che avrebbe causato l’incidente avvenuto all’altezza di una curva uscendo fuori dalla sua corsia, invadendo l’altra e impattando la Volvo su cui a bordo c’era un’intera famiglia.

La bimba di 9 anni era seduta sul sedile anteriore e la cintura era allacciata dietro la schiena. Non essendo trattenuta dalla cintura, è stata sbattuta con violenza contro quello che dovrebbe essere un cuscino salvavita. Per lei non c’è stato nulla da fare, è morta sul colpo.

Secondo la tesi della Procura, la cintura avrebbe potuto salvare la vita alla bambina. Suo padre oggi si trova nella terribile situazione di imputato nel procedimento in cui chiederà il rito abbreviato e di genitore della vittima. Nel processo sono stati individuate come parti civili la mamma della bambina e il fratellino.

Tumore non le permette di mangiare e respirare, intervento di 6 ore: bimba salvata dai medici sull’asse Napoli-Bari

Non riusciva più a respirare e a mangiare la piccola paziente di un anno di vita affetta da un ampio tumore retrofaringeo salvata al Santobono a Napoli grazie a un intervento chirurgico. La bimba aveva una massa che ostruiva sia le vie aeree che l’apparato digerente e si estendeva dalla base cranio fino al collo, con aderenze alle tonsille, alle carotidi, ai nervi linguale e ipoglosso.

Sono intervenute l’equipe della Chirurgia plastica del Santobono e l’equipe della Chirurgia Maxillo-facciale del Policlinico di Bari. La piccola, nello scorso mese di ottobre, aveva iniziato a manifestare problemi respiratori come russamento e ostruzione, inizialmente attribuiti a un ingrossamento delle adenoidi.

Una situazione che, tuttavia, era andata rapidamente aggravandosi con un sensibile peggioramento delle problematiche respiratorie accompagnate da difficoltà nel deglutire e un significativo calo di peso. Campanelli di allarme che avevano richiesto ulteriori accertamenti al termine dei quali è arrivata la diagnosi: neoplasia retrofaringea.

La bimba, presa in carico all’ospedale Pausilipon era stata inizialmente trattata con chemioterapia, ma ad un successivo controllo era stato evidenziato un ulteriore ingrossamento della massa, tanto da richiedere una tracheostomia e una gastrostomia salva vita. L’unica via da percorrere era quella chirurgica. Un intervento delicatissimo, sia per la posizione del tumore che per l’estensione, effettuato dalla equipe della UOSD Chirurgia Plastica, diretta dal dr. Marcello Zamparelli, con l’equipe della Chirurgia Maxillo-facciale del Policlinico di Bari, guidata dalla professoressa Chiara Copelli, esperta in chirurgia oncologica e ricostruttiva.

“È stato necessario entrare chirurgicamente dalla mandibola che è stata prima aperta a libro e, successivamente, ricostruita con placche e viti. Un intervento che è perfettamente riuscito e ha permesso la completa rimozione del tumore senza complicanze e, soprattutto, senza che la piccola perdesse la funzionalità della mandibola stessa e degli organi coinvolti” spiega il dr. Zamparelli.

“L’asportazione della lesione è stata resa particolarmente delicata dalle dimensioni del tumore (8 cm di diametro), dalla giovanissima età della bimba, dalla sede e dagli stretti rapporti con strutture vitali (l’arteria carotide interna e la vena giugulare interna: i grossi vasi che portano e drenano sangue per e dal cervello) e con i nervi deputati al funzionamento degli organi della bocca. L’intervento, che è durato circa 6 ore, si è svolto senza complicazioni”, aggiunge Chiara Copelli. Regolare il decorso post operatorio. È stato iniziato, senza complicanze, il progressivo svezzamento dalla tracheostomia, mentre continua un percorso di alimentazione dalla gastrostomia per il recupero del peso.

“Un caso delicatissimo affrontato con elevata professionalità in tutte le fasi, dalla diagnosi all’intervento. Importante la collaborazione con la Chirurgia Maxillo-facciale del Policlinico di Bari, una sinergia che prosegue con successo e che ci permette di offrire approcci innovativi, con importanti benefici sia per il recupero post operatorio che per il miglioramento della qualità di vita dei nostri piccoli pazienti”, è il commento di Rodolfo Conenna, direttore generale dell’Aorn Santobono-Pausilipon.

“Già in passato abbiamo collaborato per casi clinici complessi con l’ospedale Santobono Pausilipon, l’equipe della Chirurgia Maxillo-Facciale del Policlinico di Bari è specializzata in interventi di chirurgia oncologica e ricostruttiva in pazienti adulti e pediatrici e come direzione abbiamo fornito tutto il supporto per una rapida e tempestiva organizzazione dell’intervento per ridare speranza alla piccola paziente”, conclude il direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce.

Bari, bimba di 3 mesi soffocata e uccisa dal padre. Definitiva la condanna a 29 anni: Difonzo torna in carcere

La Prima sezionale penale di Cassazione ha confermato la sentenza di appello bis emessa ad aprile dalla Corte d’Assise d’appello di Bari, rendendo così definitiva la condanna a 29 anni di carcere per Giuseppe Difonzo, il 36enne di Altamura accusato dell’omicidio volontario di sua figlia Emanuela, morta a 3 mesi per soffocamento al Pediatrico di Bari nella notte tra il 12 e il 13 febbraio 2016.

Difonzo tornerà in carcere. Ha già scontato 4 anni in cella, di cui 3 di una precedente condanna per violenza sessuale. In primo grado era stato condannato a 16 anni con l’accusa di omicidio preterintenzionale, riqualificata nel settembre 2020 in omicidio volontario premeditato con la condanna all’ergastolo.

Nel marzo 2022 la Cassazione ha annullato la condanna e ha disposto la scarcerazione. Nel secondo processo di appello l’uomo ha ottenuto la concessione delle attenuanti generiche che gli hanno evitato l’ergastolo.

 

Bimba di 3 anni muore in ospedale, oggi i funerali: proclamato lutto cittadino a Ginosa. Effettuata l’autopsia

Il sindaco di Ginosa (Taranto), Vito Parisi, ha proclamato per oggi il lutto cittadino in occasione dei funerali della bimba circa tre anni, residente a Marina di Ginosa, avvenuta la sera del 12 febbraio scorso all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, dove si trovava ricoverata dal 27 gennaio con diagnosi di ascesso faringeo.

Il pm inquirente Francesco Ciardo ha iscritto nel registro degli indagati 12 medici con le ipotesi di cooperazione in omicidio colposo e colpa medica. Ieri si è svolta l’autopsia, terminata in serata. Il medico legale Luigi Cippolloni, coadiuvato dall’infettivologo Massimo Delfino e dal pediatra Carmine Serra, consegnerà la relazione entro 60 giorni dopo l’esito degli esami istologici.

La bimba, che aveva un forte mal di gola, era stata prima accompagnata all’ospedale San Pio di Castellaneta e poi trasferita all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Durante la degenza il quadro clinico era peggiorato forse a causa di una infezione faringea, tanto da rendere necessaria anche una consulenza all’ospedale Giuseppe Moscati. Il 12 febbraio la bambina è andata in arresto cardiaco e a nulla, nonostante la prontezza dell’intervento, sono valsi i tentativi di rianimazione da parte del personale medico.

In concomitanza con i funerali, il sindaco Parisi ha disposto la partecipazione alla cerimonia funebre di una rappresentanza dell’amministrazione comunale e ha rivolto un invito a tutti i commercianti, operatori economici ed artigiani a voler abbassare le saracinesche in segno di lutto. Il primo cittadino ha annunciato anche l’osservanza di un minuto di silenzio in occasione della prossima seduta del consiglio comunale.

Bari, confermato il caso di tubercolosi alla Balilla: bimba ricoverata al Pediatrico. Profilassi su compagni e docenti

È risultata positiva ai test che accertano la tubercolosi la bimba che frequenta l’istituto comprensivo Balilla – Imbriani di Bari. Secondo quanto si apprende da fonti sanitarie, la piccola ha una carica batteriologica bassa ed è ricoverata all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII.

La Asl di Bari ha avviato uno screening sui familiari della paziente sottoposti al test di Mantoux che dopo 72 ore rivela se si è entrati in contatto col batterio, ma non rivela se si è contratta la malattia.

In caso di positività, si effettuano altri esami e i pazienti sono presi in carico dal dipartimento di Prevenzione della Asl. La segnalazione del caso sospetto di tubercolosi è arrivato alla Asl di Bari lunedì scorso che ha avviato la profilassi, che nelle prossime ore, dovrebbe coinvolgere compagni di classe e docenti della bambina.

Bimba di 3 anni muore in ospedale a Taranto, era ricoverata per tonsillite: fissata l’autopsia

Sarà eseguita mercoledì prossimo, all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, l’autopsia della bimba di 3 anni morta il 12 febbraio scorso. L’incarico è
stato affidato al medico legale.

La Procura ha avviato un’indagine dopo la denuncia depositata dai genitori, si dovrà stabilire cosa sia accaduto nelle due settimane di degenza. La bambina, lo ricordiamo, era stata ricoverata il 27 gennaio scorso con febbre alta e una diagnosi di ascesso alla gola.

La cartella clinica è stata sequestrato e si dovrà valutare se i farmaci ed i trattamenti prescritti siano stati adeguati. Le sue condizioni sono peggiorate con il passare dei giorni fino alla tragica morte.

Bari, sospetto caso di tubercolosi al Balilla: bimba in ospedale. La scuola resta aperta e l’Asl avvia lo screening

Sospetto caso di tubercolosi nella scuola elementare dell’istituto comprensivo Balilla – Imbriani nel quartiere Madonnella a Bari. Dopo la segnalazione arrivata nella giornata di ieri, lunedì 17 febbraio, l’Asl ha avviato la procedura di screening (test cutaneo della tubercolina) con i soggetti individuati, a partire dai familiari della minore.

L’alunna è ricoverata con sintomi di tosse e febbre, poi sarà il turno dei compagni di classe e dei docenti. Viene compiuta un’iniezione non invasiva sulla parte interna dell’avambraccio e si attendono per l’esito circa 72 ore per capire se si entrati in contatto con il batterio. In caso di positività, il soggetto viene preso in carico dal Centro di prevenzione.

“Dato il caso sospetto in oggetto non vi sono restrizioni alla frequenza scolastica e non sono necessarie disinfezioni o disinfestazioni degli ambienti scolastici o domestici. E’ sufficiente una pulizia accurata e una buona aerazione degli ambienti”, si legge nella circolare di oggi della dirigente scolastica Giuliana Deflorio che ha allegato anche un file informativo dell’Asl.

Bimba di 3 anni muore in ospedale a Taranto, era ricoverata per tonsillite: aperta inchiesta. Sequestrate cartelle

La procura di Taranto ha aperto un’inchiesta sul decesso di una bambina di circa 3 anni, morta il 12 febbraio scorso all’ospedale Santissima Annunziata dove si trovava ricoverata dal 27 gennaio per un problema alle tonsille.

La notizia, anticipata dalla Gazzetta del Mezzogiorno, viene confermata dall’Asl. Il pubblico ministero Francesco Ciardo ha acquisito le cartelle cliniche e ora sta valutando se disporre l’autopsia. La piccola aveva un forte mal di gola ed era stata accompagnata per accertamenti al pronto soccorso.

Poi la decisione del ricovero in pediatria. Nel corso della sua degenza il quadro clinico sarebbe precipitato, fino al 12 febbraio scorso quando la bambina è andata in arresto cardiaco.

L’inchiesta dovrà verificare eventuali colpe mediche. L’azienda sanitaria, come da protocollo, ha avviato una indagine interna ed è in attesa delle determinazioni del pm inquirente.

Aeronautica Militare, volo da Bari a Roma per salvare bambina di 13 mesi: è il secondo in pochi giorni

Si è concluso nelle scorse ore il trasporto sanitario d’urgenza, dall’aeroporto di Bari Palese a quello di Roma Ciampino, a favore di una bambina di soli 13 mesi effettuato con un C-130 della 46^ Brigata Aerea di Pisa. Si tratta del secondo trasporto aereo effettuato dalla Puglia a distanza di pochi giorni.

Il C-130, unico aereo dell’Aeronautica Militare in grado di imbarcare fino a due ambulanze grazie alle particolari dimensioni ed equipaggiamenti di cui è dotato, è partito da Pisa intorno alle ore 13:30 e raggiunto l’aeroporto pugliese dopo circa un’ora. Qui, supportato dal personale della “Assistenza Velivoli” del Quartier Generale del Comando Scuole dell’Aeronautica Militare/3^ R.A. di Bari Palese, ha atteso l’arrivo dell’’ambulanza su cui si trovava la bambina, imbarcando quindi l’ambulanza stessa, insieme ad un’automedica e un’equipe sanitaria, quest’ultima composta da nove operatori che hanno fornito alla bimba specifica assistenza durante il volo.

La piccola paziente infatti, in imminente pericolo di vita, aveva necessità di viaggiare restando nel veicolo sanitario, e ricevere così supporto specialistico anche durante “la corsa” aerea; da qui la richiesta giunta all’Aeronautica Militare affinché attivasse lo speciale trasporto. I mezzi sanitari imbarcati e le unità dell’equipe medica, tutti messi a disposizione dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, avevano raggiunto Bari in mattinata, attuando tutte le disposizioni mediche necessarie e propedeutiche al successivo trasporto in aereo della piccola. Precedentemente ricoverata presso l’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari, la bimba è così giunta sull’aeroporto militare di Roma Ciampino poco prima delle 19:00. Da qui ha potuto proseguire il suo viaggio in ambulanza raggiungendo in breve tempo l’Ospedale romano per ricevere l’assistenza sanitaria prevista.

Il volo sanitario è stato richiesto dalla Prefettura di Bari e autorizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per poi essere tempestivamente disposto e coordinato dalla Sala Situazioni di Vertice del Comando della Squadra Aerea – 1a Regione Aerea. Quest’ultima, sala operativa dell’Aeronautica Militare, ha infatti tra i propri compiti anche quello di attivare e gestire i trasporti sanitari urgenti, dando l’ordine di decollo ai velivoli che la Forza Armata tiene pronti, 24 ore su 24, in varie basi, per questo genere di necessità.

La missione si aggiunge a quella effettuata, sempre sulla tratta Bari-Roma, lo scorso lunedì 27 gennaio a favore di un bimbo di poco più di un anno di vita, trasportato con velivolo C-27J e precedentemente ricoverato presso il medesimo Ospedale pugliese. Missioni di questo tipo richiedono di agire con la massima tempestività, garantita da una minuziosa organizzazione e da procedure ben rodate. Sono centinaia, ogni anno, le ore di volo effettuate dai velivoli dell’Aeronautica Militare per trasporti sanitari di urgenza, sia di persone in pericolo di vita sia di equipe e/o organi, per voli umanitari o per missioni di ricerca e soccorso. Equipaggi del 31° Stormo di Ciampino, del 15° Stormo di Cervia e dei Centri SAR (Search and Rescue) dipendenti, della 46^ Brigata Aerea di Pisa e del 14° Stormo di Pratica di Mare sono pronti 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, a decollare in brevissimo tempo, con mezzi e personale in grado di operare anche in condizioni meteorologiche complesse, per qualsiasi destinazione in Italia e all’estero.