Aggredisce una ragazza e tenta di rapire il fratellino di 10 anni in pieno centro: arrestato 29enne del Gambia

Avrebbe sottratto dalle mani di una ragazza il fratellino di 10 anni per poi tentare, invano, la fuga un 29enne del Gambia arrestato ieri sera a Brindisi dalla polizia con l’accusa di sequestro di persona, lesioni personali e porto abusivo di oggetti atti ad offendere.

Il tentativo di rapimento del piccolo sarebbe avvenuto in pieno centro. L’indagato dopo aver aggredito la sorella e preso il bambino avrebbe cercato di raggiungere un passaggio a livello. I poliziotti, già in zona, richiamati dalle urla della ragazza hanno individuato in pochi secondi il 29enne mentre si allontanava con il minore, e lo hanno fermato e condotto in carcere. Il bambino e la sorella sono stati soccorsi da un mezzo del 118 giunto sul posto.

Boccone di traverso, rischia di soffocare per strada davanti alla mamma: bimbo di 3 anni salvato dai Carabinieri

Un bimbo di tre anni che era per strada con la mamma ha rischiato di soffocare per un boccone che gli era andato di traverso ostruendo le vie respiratorie e i militari di una pattuglia di carabinieri lo hanno soccorso salvandolo.

L’episodio a Castellaneta. La madre del bambino, che chiedeva aiuto, era ormai in preda alla disperazione ed aveva il bimbo in braccio, tentando invano di salvarlo, quando un passante ha avvertito una pattuglia che si trovava in zona. I carabinieri, formati con corsi di Basic Life Support, hanno immediatamente iniziato a praticare una manovra di disostruzione delle vie respiratorie. Il bimbo ha quindi quasi subito espulso il bolo alimentare e ripreso a respirare. Successivamente è stato affidato alle cure dei sanitari del 118, che lo hanno condotto nel reparto di pediatria dell’Ospedale San Pio di Castellaneta per ulteriori accertamenti. Quando l’emergenza è rientrata, la donna ha ringraziato i militari dell’Arma, recandosi alla locale Compagnia.

Bari, insegnante di sostegno fa sedere bimbo autistico sulla “sedia della vergogna” in classe: l’ira della mamma

“Mio figlio autistico di 8 anni sulla sedia della vergogna in classe, da allora ha iniziato a farsi la pipì addosso”. Inizia così la denuncia di una mamma ai microfoni de La Repubblica di Bari. La vicenda prende luogo in scuola primaria barese. Una sedia “camomilla” o della “riflessione”, questo sarebbe il metodo scelto dall’insegnante per “punire” un bambino autistico. In realtà però l’esperimento ha avuto risvolti assolutamente negativi.

“Ha fatto sedere mio figlio di fronte ai compagni di classe, tra l’armadio e il muro, senza dover toccare nessuno. Senza motivo, solo perché la nuova docente temeva che il bambino potesse far male a qualcuno – racconta -. In una settimana è precipitato a livello psichiatrico. Ha iniziato a farsi la pipì addosso dopo essere stato sottoposto alla sedia della vergogna. Viene anche chiamata sedia della riflessione, ma ha rappresentato soltanto un momento di mortificazione. L’insegnante non sapeva gestire la situazione. Mi ha chiamata affermando che dovevamo mandarlo in una struttura ad hoc. La maestra è andata via ammettendo che stava scaricando sul bambino la frustrazione di molti problemi legati al lavoro in classe”.

Odissea tra Ceglie Messapica, Brindisi e Lecce. Bimbo nasce prematuro in ambulanza: è grave

Un bimbo nato prematuro in ambulanza è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Il piccolo è venuto alla luce a Ceglie Messapica e poi è stato trasportato al Perrino di Brindisi dove i medici dell’Unità di terapia intensiva neonatale lo hanno preso in carico.

Il neonato è stato intubato, ma subito è stato disposto il trasferimento a Lecce, visto che al Perrino sono stati sospesi i ricoveri dei neonati al di sotto delle 34 settimane. Lo ha stabilito l’Asl di Brindisi più di un anno fa (luglio 2023), non sono stati ancora presi provvedimenti dopo la comunicazione dela decisione “temporanea”. Da Ceglie Messapica a Brindisi sono quasi 50 chilometri e il percorso ha una durata di 40 minuti. I familiari del neonato ora sono col fiato sospeso.

Triggiano, si allontana dalla casa di campagna: bimbo di 3 anni ritrovato dai Carabinieri sotto un albero

I Carabinieri della Compagnia di Triggiano, nel tardo pomeriggio del 2 luglio, sono intervenuti in aiuto di una famiglia, il cui figlio di 3 anni si era allontanato nelle campagne limitrofe ad un terreno di loro proprietà. Dalla ricostruzione fatta dai militari, il bambino, approfittando di un momento di distrazione della madre, si è allontanato nelle campagne circostanti, e, perdendo probabilmente il senso dell’orientamento, non è riuscito a tornare indietro.

Allertata la Centrale Operativa, tutti i carabinieri reperibili, si sono portati nell’area per iniziare le ricerche. Dopo circa un’ora dall’allontanamento, il piccolo è stato ritrovato assopito sotto un albero e in apparente buono stato di salute, confermato successivamente dai medici dell’ospedale Giovanni XXIII di Bari.

Dalla Palestina a Bari: la Regione Puglia accoglie un bimbo di 9 mesi con Sma di tipo 1 – LA STORIA

La Puglia accoglie un bambino palestinese di 9 mesi con Sma di tipo 1, la più grave forma di atrofia muscolare spinale. L’arrivo è atteso in serata al Giovanni XXIII di Bari. Il bimbo e i suoi genitori arrivano in Italia grazie al contributo dell’Associazione Famiglie Sma, che un mese fa ha accolto l’appello di un familiare e attraverso la sua presidente, Anita Pallara, ha chiesto il supporto della Regione Puglia per assicurare al piccolo le migliori cure. Grazie all’intervento dell’ente regionale la famiglia ha potuto ottenere dall’ambasciata il visto d’ingresso nel nostro Paese. La famiglia ha viaggiato a bordo di un volo di linea che dalla Giordania è atterrato a Fiumicino. Per accoglierli la direzione dell’azienda ospedaliera ha inviato medico e infermieri con l’ambulanza pediatrica di rianimazione dell’ospedale. La diagnosi per il piccolo era arrivata prima dello scoppio della guerra nella striscia di Gaza, poi è stato complicato per la famiglia, residente a Ramallah con altri 4 figli, avviare il percorso terapeutico in strutture ospedaliere locali che hanno rinviato tutte le cure non urgenti. All’arrivo a Bari il bambino e i suoi genitori saranno presi in carico dal reparto di neurologia del Giovanni XXIII e seguiti dal dottor Delio Gagliardi. Saranno poi eseguiti i prelievi ematici necessari ai test genetici per confermare la diagnosi. Gli esami saranno effettuati nel centro di riferimento regionale per le attività di screening della Sma, il laboratorio di genetica medica dell’ospedale Di Venere di Bari, diretto dal dottor Mattia Gentile.

“Accogliamo in Puglia un bambino palestinese che deve essere curato da una forma di malattia neurologica che prevede terapie molto particolari, che non erano possibili nel suo paese anche a causa della guerra. La collaborazione tra la Regione Puglia e il Governo, nella persona del sottosegretario Alfredo Mantovano, ha permesso il rilascio dei visti e ci consentirà di ricoverare questo piccolo paziente al Giovanni XXIII di Bari. Devo anche ringraziare Anita Pallara con l’associazione Famiglie Sma che ha fortemente voluto questo trasferimento e lo ha agevolato con tutti i mezzi a disposizione. È un esempio dell’importanza della relazione che deve sempre legare la Regione, le istituzioni della Repubblica, le associazioni e il sistema sanitario perché i risultati siano sempre migliori”, dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

“Siamo estremamente emozionati, oggi è un giorno di festa. Essere riusciti a raggiungere un risultato che inizialmente sembrava impossibile è una grande soddisfazione, ma lo è soprattutto sapere di poter offrire un’opportunità di vita, questa è la nostra gioia più grande. Non posso che ringraziare lo sforzo della regione, a titolo personale non posso che essere orgogliosa che questo bambino sia accolto nella regione dove sono nata”, così Anita Pallara, presidente Associazione Famiglie Sma. “Siamo pronti ad accogliere il bambino e la sua famiglia e assicurare le cure più avanzate e appropriate per affrontare la sua condizione. Aspetteremo i risultati dei test genetici e a questo punto l’equipe medica della neurologia potrà valutare il trattamento farmacologico più indicato per il piccolo”, conclude Antonio Sanguedolce, direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria Policlinico di Bari.