Brindisi, ricuce cadavere e sorride sui social. Nuova bufera: caposala torna operativa e ottiene il massimo dei voti

La coordinatrice del reparto di Anatomia dell’ospedale Perrino di Brindisi, Isabella Greco, sospesa lo scorso novembre dal servizio per aver postato sui social e diffuso in chat foto che la ritraevano sorridente mentre suturava una salma post autopsia, ha ottenuto il massimo del punteggio nella valutazione delle performance relative al 2023 dopo essere tornata operativa. Un caso che continua a far discutere a distanza di mesi.

Nessuno si spiega come sia possibile nonostante la foto choc pubblicata e tutta la bufera scoppiata. La coordinatrice ha infatti ottenuto ottimi voti dalla misurazione della performance organizzativa a quella della performance individuale. Il clima nel reparto intatto è diventato teso e ingestibile, nei mesi a seguire diversi operatori sanitari hanno presentato richieste di trasferimento dopo il ritorno della 53enne.

Operaio schiacciato da macchinario: sei indagati anche per omicidio per la morte del 37enne Gianfranco Conte

La Procura di Brindisi ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari per sei persone, nell’ambito dell’inchiesta sull’incidente sul lavoro avvenuto il 13 marzo scorso, a Brindisi, all’interno dell’azienda Jindal in cui morì il 37enne Gianfranco Conte schiacciato da un macchinario.

Gli indagati, tra cui alcuni manager della sede di Brindisi in cui si lavorano materie plastiche, sono accusati, a vario titolo, di omicidio colposo commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, violazioni degli obblighi del preposto e violazione degli obblighi del datore di lavoro. Gli indagati sono Roberto Rinaldi di 45 anni, Luca Lenzi di 55, Massimo Pignatelli e Orazio Grasso di 65, Nicola D’Errico di 52 e Antonio Perrini di 37 anni.

Brindisi, 39enne dimessa muore il giorno dopo in ospedale: aperta inchiesta. Lamentava dolori al fianco e nausea

La Procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta sulla morte di una 39enne avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì scorsi nell’ospedale ‘Perrino’ di Brindisi.
A chiedere l’avvio di un’indagine sono stati i familiari della vittima che ieri hanno presentato una denuncia ai carabinieri. A quanto si apprende la donna si sarebbe recata una prima volta all’ospedale di Francavilla Fontana lunedì scorso lamentando dolori ad un fianco e nausea. Dopo i controlli sarebbe stata dimessa.

Le sue condizioni, però, non sarebbero migliorate, e così martedì la 39enne si è presentata nuovamente in ospedale. Questa volta da Francavilla Fontana è stata trasferita d’urgenza al ‘Perrino’. Qui è stata sottoposta ad alcuni accertamenti diagnostici per una sospetta colica e poi è stata operata. Al termine dell’intervento è stata trasferita nel reparto di Terapia intensiva dove poi è morta. La salma della 39enne si trova ora nel cimitero di Brindisi a disposizione dell’autorità giudiziaria, così come la cartella clinica. Non è escluso che la Procura di Brindisi disponga l’autopsia per accertare le cause della morte.

La nave Ocean Viking è arrivata al porto di Brindisi: a bordo 48 migranti. Tra loro 43 minori

La nave Ocean Viking è arrivata questa notte al porto di Brindisi. A bordo 48 persone che erano state soccorse nei giorni scorsi in acque internazionali, al largo della Libia. Tra loro 43 minori, tratti in salvo da un gommone sovraffollato in condizioni di estrema precarietà. Le procedure di assistenza e di sbarco sono coordinate dalla Prefettura di Brindisi con l’ausilio di Croce Rossa, Protezione Civile, Vigili del Fuoco e 118.

Bastoncino di legno tra i piselli, 58enne rischia di morire soffocato a Brindisi: l’azienda offre 5 euro per risarcirlo

Trova un pezzettino di legno di tre centimetri mentre mangia dei piselli e rischia di soffocare. Protagonista un uomo di 58 anni, l’episodio a Brindisi. Non si è accorto della sua presenza dopo aver aperto la confezione comprata nel supermercato. Il bastoncino è rimasto incastrato in gola e dopo alcuni attimi di panico è riuscito ad espellerlo.

Il 58enne, dopo l’enorme spavento, si è messo in contatto con l’azienda produttrice, ma in cambio ha ricevuto solo le scuse e un’offerta di risarcimento da 5 euro. L’uomo ha rifiutato e si è rivolto al suo legale, presentando poi una denuncia ai Carabinieri del Nas e alla Procura per fare chiarezza sul caso.

Sassi contro bus Stp a Brindisi, paura a bordo per passeggeri e autista: caccia ai responsabili

Paura ieri sera a bordo di un autobus della Società trasporti pubblici (Stp) di Brindisi, colpito da diversi sassi mentre era in transito. Non ci sono feriti tra passeggeri e l’autista del mezzo. La polizia, intervenuta dopo la segnalazione, ha avviato un’indagine per identificare i responsabili.

La presidente dell’azienda, Alessandra Cursi, in una nota ha espresso “piena solidarietà al personale di bordo ed ai passeggeri coinvolti nell’accaduto”. L’autobus danneggiato è di nuova immatricolazione ed episodi come questo, evidenziano da Stp “non fanno altro che mettere a rischio l’effettuazione di servizi basilari di collegamento urbano ed extraurbano”.

“Così come nei mesi scorsi, quando si è registrata la presenza puntuale e costante delle forze dell’ordine nei tragitti più a rischio per il trasporto pubblico gestito dalla Stp, dell’accaduto si avrà modo di discuterne con il prefetto e con il questore di Brindisi per individuare – conclude la nota – ogni possibile soluzione finalizzata a garantire l’incolumità degli autisti della società e dei passeggeri che utilizzano i mezzi della Stp”.

Porto di Brindisi, arrivata nella notte la nave Visalli dall’Albania: a bordo 7 migranti

È arrivata verso mezzanotte e mezza nel porto di Brindisi la nave Visalli con a bordo i sette migranti che da venerdì scorso si trovavano nel centro di Gjdaer in Albania.

Il loro rientro in Italia segue la decisione del tribunale di Roma che ha sospeso il provvedimento di convalida del loro trattenimento rimettendo tutto nelle mani della Corte di giustizia europea. I migranti, di origine bengalese ed egiziana, sono stati accompagnati a bordo in un pulmino in una struttura per richiedenti asilo. Qui potranno seguire l’iter ordinario di esame della domanda.

Giallo sulla morte di Patrizia Nettis, il papà annuncia sui social: “Cambierò la lapide”. Spunta la scritta “assassinata”

“Progetto di modifica della lapide. Sicuramente tra non molto darò incarico all’agenzia di Pompe Funebri di procedere”. Il messaggio pubblicato su Facebook da Vito Nettis, il papà di Patrizia Nettis, la giornalista 41enne originaria di Gioia del Colle trovata impiccata il 29 giugno 2023 nell’appartamento in cui viveva a Fasano, in provincia di Brindisi, è accompagnato da una foto che non lascia spazio ad interpretazioni. L’intenzione è quella modificare il testo sulla lapide della figlia e aggiungere la scritta “Assassinata a Fasano il 29 giugno 2023”.

La Procura di Brindisi ha chiesto l’archiviazione del caso, la famiglia non ha mai creduto alla tesi del suicidio e per questo ha avanzato diverse richieste per disporre l’autopsia, sempre negata. Poi è arrivata anche la comunicazione di non luogo a procedere da parte della Procura generale di Lecce per l’avocazione delle indagini. Nell’inchiesta per la morte di Patrizia Nettis era indagato un uomo, che in passato ha avuto una relazione sentimentale con la donna. L’imprenditore era accusato di istigazione al suicidio e atti persecutori. Del caso ce ne siamo occupati ultimamente  con il criminologo Candiano e il medico legale Bacco. Ci sono troppe incongruenze e le indagini appaiono piuttosto sommarie. La famiglia non si arrende, si è opposta alla richiesta di archiviazione del caso e continua ad insistere affinché venga disposta l’autopsia.

Voto di scambio a Brindisi, preferenze comprate per 30 euro: 5 indagati per corruzione elettorale

Sono cinque, al momento, le persone indagate a Brindisi nell’ambito di un’inchiesta della Procura su una presunta compravendita di voti che sarebbe avvenuta durante le amministrative della primavera del 2023. L’ipotesi di reato nei loro confronti è quella di corruzione elettorale. La notizia è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno.

Si tratterebbe al momento di persone fuori dal contesto politico. Tra gli indagati c’è il 53enne brindisino Vincenzo Corsano, già in carcere per un’altra inchiesta per associazione per delinquere finalizzata ai furti d’auto. Proprio da quell’inchiesta emerse l’ipotesi di voti ‘comprati per 30 euro ciascuno’ durante le amministrative di oltre 18 mesi fa. Il pubblico ministero titolare del fascicolo, Mauron Gallone, ha disposto il sequestro dei telefoni cellulari a carico delle cinque persone, tutte ritenute vicine a Corsano, “al fine di accertare attraverso accertamenti di natura tecnica”, si legge negli atti, “un elemento di prova a carico degli indagati”. Sono ancora in corso accertamenti su chi avrebbe commissionato il procacciamento dei voti e chi sarebbe stato il candidato a cui sarebbero state destinate le preferenze comprate per 30 euro.