Abbonamento annuale a 20 euro sui bus, dalla Regione l’attacco a Bari: “Un lusso solo perché città metropolitana”

“Abbonamenti scontati a soli 20 euro per i mezzi pubblici, per 20mila baresi. Questa opportunità, offerta dal sindaco Antonio Decaro grazie all’impiego di 5 milioni di euro dei fondi PON Metro, non sarebbe possibile se Bari non fosse una città metropolitana e, come tale, beneficiaria di queste ingenti risorse stanziate per lo sviluppo urbano sostenibile. Peccato che questo sviluppo sia riservato esclusivamente alle città metropolitane, mentre viene negato alle altre città capoluogo di provincia, che non hanno i mezzi per poter incentivare buone pratiche come l’utilizzo dei mezzi pubblici a costi accessibili a tutti. Un modo per far respirare le città e per aiutare le famiglie che si trovano a fare i conti con gli aumenti anche nel trasporto pubblico locale”. Ad affermarlo in una nota è il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.

“Ecco un esempio lampante di quello che denuncio da sempre: la iniqua disparità di finanziamenti e vantaggi fra città metropolitane e province, figlia di quella sciagurata legge Delrio che ha spogliato le province di competenze e risorse materiali e umane, fino a ridurle all’immobilismo – aggiunge -. Perché riservare alle sole città metropolitane i mezzi per poter raggiungere gli obiettivi di innovazione e sviluppo previsti dall’Agenda Urbana europea? Perché escludere i cittadini delle province periferiche, già penalizzati da infrastrutture deficitarie e servizi di serie B, sudditi alla corte delle città metropolitane che fanno da asso pigliatutto e continuano a progredire, lasciando indietro le altre? Le politiche europee – e i fondi che le finanziano – dovrebbero servire a colmare i divari fra territori, e non a scavare solchi sempre più profondi. Nel caso del PON Metro parliamo di quasi 600 milioni di euro tra fondi Fesr e Fse, a cui se ne aggiungono 300 di cofinanziamento nazionale. Una torta divisa in sole 14 fette, mentre i territori periferici restano a bocca asciutta. A questa distorsione è arrivato il momento di porre un argine ed anzi un freno, rimettendo in equilibrio politiche strabiche ed inique”