Camera penale di Bari, attacco al Governo: “Le misure sulle carceri sono insufficienti e non idonee”

Assicura di essere “vigile, attenta” e soprattutto “pronta a monitorare ogni situazione di rischio e a sostenere ogni iniziativa utile per la salvaguardia della dignità delle persone detenute”. È quanto si legge in una nota della Camera penale di Bari che così interviene sulla situazione carceraria contrassegna dalla emergenza e che “il governo – prosegue la nota- sta affrontando con un pannicello caldo”. La Camera penale definisce “insufficienti e non idonee” le misure inserite nel decreto varato lo scorso 4 luglio.

“Il Governo in nome di una presunta esigenza di sicurezza ha finito per concettualizzare un assioma che è l’esatto contrario di quello che accade nella realtà: più misure alternative abbattono notevolmente inesorabilmente il pericolo di recidiva”, prosegue la nota. “Nuove cause di inammissibilità delle istanze presentate dalle persone detenute, non possono considerarsi strumenti adeguati per fronteggiare il problema del sovraffollamento carcerario”, evidenzia la Camera penale secondo cui risulta utile il provvedimento relativo al “corpo di polizia penitenziaria ormai da anni allo stremo. Mille agenti in più in un triennio e senza immediati effetti concreti, risultano poca cosa”. La Camera penale di Bari sottolinea che “l’ordinamento deve necessariamente rivedere l’intera esecuzione penale” con “strumenti idonei per superare la cultura della pena carceraria e consentire una esecuzione della pena secondo i precetti costituzionali”.