La proposta di Altini (+Europa): “Bari al passo della Germania coltivare cannabis terapeutica negli orti urbani”

“La proposta è di quelle che proiettano Bari in una dimensione europea, al passo con i tempi come avvenuto in Germania dal 1° Aprile, e come avviene nel resto del mondo. Il primo punto da noi proposto è quello di una scrittura partecipata del nuovo regolamento per gli orti urbani e verde pubblico”. Inizia così la nota di Claudio Altini,  segretario cittadino di +Europa a Bari.

“Troppe volte in questi anni, le associazioni e i cittadini si sono persi e districati nella ragnatela della burocrazia. Dobbiamo riscrivere insieme a loro un nuovo regolamento, perché orti urbani e spazi verdi non solo abbelliscono la nostra città, ma svolgono anche una funzione sociale di aggregazione e di presidio del territorio – aggiunge -. Quindi mappiamo il territorio della città di Bari, scriviamo questo regolamento partecipato e diamo nuova vita non solo alla terra ma anche alle persone che vogliono creare cooperative di lavoro o semplicemente prendersi cura della propria città. All’interno di questo regolamento però dobbiamo prevedere una novità: la possibilità di coltivazione di cannabis terapeutica all’interno di essi”.

“La cannabis terapeutica viene utilizzata da persone che soffrono di gravi patologie croniche, e viene prodotta e distribuita solo all’interno di un unico punto in Italia e venduta su prescrizione medica nelle farmacie – conclude -. Ovviamente non si riesce a soddisfare l’intero fabbisogno nazionale. Caso eclatante è quello di Taranto delle ultime settimane dove, malati di parkinson e sclerosi multipla, si sono visti costretti ad acquistare dal mercato illegale prodotti con proprietà curative. Con questa nostra proposta vogliamo porre un primo tassello nella lotta alle mafie dello spaccio, garantire il libero accesso e indipendente dal mercato sommerso per le cure di malati cronici con determinate patologie. E’ una questione di sicurezza e diritto alla salute”.

Manovre azzardate prima dello schianto, conducente positivo a cannabis e alcol: la morte annunciata di Vincenzo

Il dolore per una vita spezzata ad appena 19 anni resta il sentimento dominante, ma secondo alcuni la tragedia costata il futuro a Vincenzo De Toma e a tutte le persone coinvolte, era annunciata. Lo schianto dell’utilitaria fuori strada contro un albero sarebbe stato l’atto conclusivo di una folle serata in auto, con manovre pericolose ripetute anche in altre occasioni.

Accelerate eseguite con disinvoltura in paese sotto gli occhi dei presenti. Vincenzo, il passeggero anteriore, non ce l’ha fatta; Gianluca, l’amico seduto sul sedile posteriore, avrà bisogno di una lunga riabilitazione per poter tornare alla normalità. Per fortuna non avrà un danno fisico permanente, seppure il ricordo non gli darà pace.

Il dramma ha scosso la comunità di Adelfia, ma i sentimenti nei confronti della tragedia, avvenuta ieri sera intorno alle 23.30, sono contrastanti. “Vicinanza alla famiglia, perché alla perdita di un figlio nel migliore dei casi si può solo cercare di sopravvivere”, scrive una mamma in uno dei tanti post su facebook.

“Se la sono andata a cercare, hanno fatto di tutto per cacciarsi nei guai. La vita bisogna amarla, non sfidarla”, risponde una coetanea degli occupanti dell’auto andata distrutta insieme alle famiglie dei tre ragazzi. La notizia che ha ulteriormente scosso la comunità è arrivata in serata. Il conducente della Fiat Panda, rimasto illeso, è risultato positivo a cannabis e alcol.

Medicinali a base di cannabis, ad Altamura attivata la prima farmacia dell’Asl Bari: materia prima da Firenze

È attiva ad Altamura la prima farmacia pubblica della Asl Bari in grado di produrre farmaci personalizzati a base di cannabis. Infiorescenze di cannabis diventano cartine per decotti o da vaporizzare, oppure capsule apribili per trattare diverse patologie.

La cannabis terapeutica parte dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze e arriva al laboratorio di Galenica clinica della farmacia territoriale di Altamura, dove viene poi trasformata in farmaci. Tre farmaciste e una specializzanda, utilizzando beute, alambicchi e bilance di precisione, trasformano la materia prima in terapie personalizzate al milligrammo, su indicazione dei medici prescrittori.

“La nostra – dice la farmacista Filomena Cavallera – è la prima farmacia pubblica del territorio a ritirare la cannabis direttamente e a lavorarla per garantire ai pazienti farmaci personalizzati, allestiti in laboratorio in base alle implicazioni delle diverse patologie e alla posologia e formulazione richieste”.

La farmacia potrà soddisfare la richiesta proveniente dall’intera Asl: “E’ l’obiettivo – spiega ancora Cavallera – su cui siamo tutte impegnate. In questa fase possiamo utilizzare solo la cannabis di Stato, con quantitativi limitati, più avanti potremo aumentare l’attività con la materia prima proveniente da altri canali di approvvigionamento autorizzati all’importazione. L’aspetto ancora più importante riguarda i pazienti, che adesso possono ricevere i farmaci nella nostra farmacia, evitando lunghi spostamenti in giro per la provincia”.

“La cannabis terapeutica – spiega Felice Spaccavento, medico rianimatore e direttore delle Cure palliative dell’Asl – grazie alle sue molteplici proprietà ha una miriade di impieghi, spesso di supporto o sostitutivi di terapie tradizionali inefficaci su determinati pazienti”.

Capurso, nel seminterrato una serra per coltivare marijuana: arrestato 25enne

Continuano i controlli dei Carabinieri di Triggiano nel contrasto alla detenzione ed alla coltivazione di marijuana. È di pochi giorni fa l’ultimo blitz che ha visto protagonisti i militari della Sezione Radiomobile.

Gli uomini in divisa, durante uno specifico servizio antidroga, hanno arrestato un giovane venticinquenne di Capurso che, da agricoltore in erba, aveva deciso di creare, in un seminterrato della casa che condivide con i genitori, una vera e propria centrale per la droga.

Una serra con tanto di luci a led temporizzate, che garantivano la giusta illuminazione ed il corretto riscaldamento delle preziose piante. Sono stati rinvenuti circa 1 chilo e cento grammi di droga pronta alla vendita, mezzo chilo di piantine da essiccare e materiale per il confezionamento.

L’arrestato, su disposizione del magistrato, è stato sottoposto al regime di arresti domiciliari presso la propria abitazione.