Canosa, incendiato il portone dell’eurodeputato Ventola: uomo a volto coperto ripreso mentre appiccava il fuoco

Sono state acquisite le immagini registrate da tutte le telecamere di videosorveglianza sistemate in ognuna delle strade di Canosa di Puglia, nel nord Barese, per dare un volto a chi nella notte tra venerdì e sabato scorso ha appiccato un incendio al portone di casa di Francesco Ventola, eurodeputato di Fratelli di Italia.

Gli agenti della squadra mobile e della digos della questura di Andria stanno scandagliando ogni frame dei filmati. Secondo quanto si apprende, in alcuni dei filmati in possesso degli investigatori, si vede una persona vestita di scuro, con il capo e il volto coperto, spruzzare del liquido, con ogni probabilità benzina, su gran parte del portone, appiccare il fuoco e poi fuggire a piedi. Al momento, sembrerebbe aver agito da solo ma è da chiarire se ad attenderlo nelle vicinanze ci fosse un complice.

La procura di Trani ha aperto una inchiesta per danneggiamento a seguito di incendio, per ora a carico di ignoti. L’episodio, che non ha provocato feriti, ha spaventato Ventola che era in casa con due dei tre figli e la moglie Sabrina, la prima ad accorgersi dell’odore acre del fumo. “È stata una esperienza bruttissima – ha commentato Ventola ieri in un video postato sui social – svegliarsi nel cuore della notte e non riuscire a respirare perché casa tua è piena di fumo è qualcosa che non auguro mai a nessuno, nemmeno al peggior nemico”. La solidarietà al politico è stata bipartisan: centrodestra e centrosinistra hanno condannato l’accaduto.

Canosa, molotov lanciata nella notte: incendiato il portone di casa dell’eurodeputato Ventola (FdI)

Il portone dell’abitazione dell’europarlamentare di Fratelli di Italia, Francesco Ventola, a Canosa di Puglia, nel nord Barese, è stato incendiato la scorsa notte mentre il politico e la sua famiglia erano in casa.

Non si registrano feriti. L’incendio, divampato intorno alle tre della scorsa notte, sarebbe stato provocato dal lancio di una molotov. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. Indaga la polizia. Ventola è stato anche sindaco di Canosa, presidente della Provincia Barletta-Andria-Trani. E fino allo scorso giugno era capogruppo di FdI nel Consiglio regionale della Puglia.

Giornata contro la violenza sulle donne, minaccia l’ex moglie con katana: 52enne arrestato a Canosa

“Ti posso ammazzare”, le ha urlato brandendo una katana da 29 centimetri. E lei, impaurita ha chiesto aiuto alla polizia che ha arrestato il presunto aggressore. Si tratta di un uomo di 52 anni, di nazionalità rumena, ex marito della vittima, arrestato a Canosa di Puglia, nel nord Barese. Il 52enne, già sottoposto al divieto di avvicinamento, è finito in carcere per aver violato la misura ed è stato denunciato per porto di arma impropria.

L’episodio risale a qualche giorno fa quando l’uomo ha raggiunto la ex moglie mentre era a lavoro nei campi con la sorella. Avrebbe iniziato a insultarla e a minacciarla con la spada tradizionale giapponese. “Ti posso ammazzare, tanto fino a dicembre non mi possono fare nulla”, avrebbe detto convinto che la misura a cui era sottoposto non poteva aggravarsi. E invece, gli agenti lo hanno arrestato anche dopo aver ascoltato chi era presente al momento dell’aggressione. La spada è stata trovata e sequestrata.

Spaccio a Canosa, vedette in monopattino e giro controllato da circolo sportivo: 4 arresti – I NOMI

Un gruppo ben organizzato che, secondo i carabinieri, aveva trasformato l’area di piazza Galluppi a Canosa di Puglia nel nord Barese, in un centro di spaccio controllato da vedette che in monopattino monitoravano le vie circostanti utili allo smercio di sostanze stupefacenti. In cinque sono finiti nei guai nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dalla Procura di Trani, e denominata Rossoblù, come i colori del Canosa calcio e del circolo sportivo in cui avveniva, secondo quanto accertato dai militari, lo spaccio di droga. Quattro sono stati arrestati (tre in carcere e uno ai domiciliari con obbligo di indossare il braccialetto elettronico) e una quinta persona è stata denunciata.

Per tutti l’accusa è detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. In manette sono finiti Roberto Mennoia di 41 anni, la fidanzata di 40 anni Niculina Lenuta Matei, Giuseppe Di Stasi di 30 anni e Giuseppe Pennella di 49 anni. Tutti risiedono a Canosa e hanno precedenti. Una donna di 33 anni invece, è stata denunciata. L’indagine, durata diverse settimane, è nata dopo alcuni esposti presentati dal comitato dei residenti della zona che lamentavano “degrado e spaccio” che avveniva anche in pieno giorno, per le strade del rione. I carabinieri hanno così iniziato una lunga attività di monitoraggio e controllo dell’area. Hashish, marijuana e cocaina le sostanze smerciate anche a minorenni a prezzi che si aggiravano sui 10 euro a dose.

Le strade vicine al ritrovo sportivo erano controllate da vedette che avvisavano dell’arrivo delle forze dell’ordine. In una occasione i carabinieri hanno notato la 40enne prendere soldi da un cliente, passarli al compagno che le ha dato una dose di droga poi ceduta all’uomo che attendeva sull’uscio del club rossoblu. Per la giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Marina Chiddo, non ci sono dubbi che “gli indizi ravvisati a carico degli indagati sono gravi, precisi e concordanti”. A supporto delle investigazioni, foto e video realizzati dai militari appostati vicino al circolo.

Frontale auto-furgone sulla provinciale tra Barletta e Canosa: muore il 72enne Pasquale Camarrota

Un uomo di 72 anni, Pasquale Camarrota, è morto in un incidente avvenuto nella tarda mattinata di oggi sulla strada che collega Barletta a Canosa di Puglia, nel nord Barese.

La vittima, a quanto si apprende, era alla guida di una Fiat Panda che per cause da accertare si è scontrata frontalmente con un furgone. Per il 72enne non c’è stato scampo: è morto prima dell’arrivo dei soccorsi. Il conducente dell’altro mezzo, un uomo di giovane età, è stato soccorso dal personale del 118 e trasportato in ospedale. Sull’accaduto indagano gli agenti della polizia locale intervenuti sul posto assieme ai vigili del fuoco.

Cannabis light con Thc oltre i limiti, blitz della Finanza a Canosa: distrutte mille piante. Denunciato il titolare

Blitz della Guardia di Finanza in un capannone di Canosa di Puglia adibito alla coltivazione di cannabis light. Le piante però avevano un valore del Thc, il principio attivo della marijuana, tre volte superiore rispetto al livello previsto dalla legge. I finanzieri hanno per questo sequestrato e distrutto circa mille piante di cannabis, 50 chili di marijuana essiccata e pronta alla vendita. Si sarebbero potute ricavare oltre 250mila dosi per un valore commerciale di circa 2,5 milioni di euro.

Dal capannone provenivano fortissimi odori riconducibili alla canapa. All’interno anche un sistema di aerazione e un impianto di illuminazione a lampade Uv oltre a umidificatori utilizzati per favorire la crescita delle piante. Il proprietario della piantagione è stato denunciato per produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

La strage silenziosa, anziano si toglie la vita a Canosa: troppi suicidi in pochi giorni

Un altro suicidio si è verificato questa mattina in Puglia. Precisamente a Canosa dove un anziano ha deciso di togliersi la vita legandosi alla ringhiera del balcone. Una scena purtroppo vista da diversi residenti al loro risveglio.

Nel Barese sono stati diversi i casi negli ultimi giorni, a perdere la vita anche una ragazzina di 16 anni a Turi. Ieri invece la morte di un 42enne barese, noto nella tifoseria biancorossa.

Paura a Canosa, il manto stradale cede e si apre una voragine enorme: tragedia sfiorata

Una grande voragine si è aperta all’improvviso ieri notte in via Boccardi a Canosa di Puglia. Fortunatamente non si sono registrati feriti e nella zona non era parcheggiata alcuna auto. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Locale, i tecnici del Comune e gli operai per mettere in sicurezza la zona. Possibile che a causare il crollo siano state le infiltrazioni di acqua.