Il suo aggressore, il 45enne Vittorio Romanazzo, è noto a Locorotondo per il suo carattere violento. A maggior ragione quando è in stato di ebbrezza. Già qualche anno fa si era reso protagonista di un’aggressione nei confronti dell’allora maresciallo di Locorotondo. Anche in quel caso il militare rimase ferito.
Continue readingCarabiniere aggredito a Locorotondo, solidarietà da Crosetto e La Russa: “Stato offeso da delinquenti”
Il carabiniere è stato aggredito da un uomo in evidente stato di alterazione, che in precedenza aveva infastidito e minacciato diverse persone tra corso XX Settembre e piazza Vittorio Emanuele. Il video dell’accaduto, girato da un passante con il cellulare, ben presto è diventato virale nelle chat e sui social.
Continue readingRissa a Locorotondo, carabiniere interviene ma viene preso a pugni: il video diventa virale sui social
“Sta imperversando sui social l’ennesimo video che documenta la brutale aggressione nei confronti di un carabiniere preso a pugni, ieri sera a Locorotondo, in provincia di Bari. Il SIM Carabinieri esprime profondo disappunto e preoccupazione per il grave episodio e auspica al collega gli auguri di pronta guarigione, rendendosi disponibile a tutelarlo nelle opportune sedi legali grazie all’apposito team di avvocati messo gratuitamente a disposizione di tutti i propri iscritti”. Inizia così la denuncia del Segretario Generale del SIM Carabinieri, Antonio Serpi.
“Questo ennesimo episodio di violenza contro le forze dell’ordine è inaccettabile. Non possiamo più attendere: chiediamo un immediato incontro con il Governo per discutere misure urgenti a tutela delle forze di Polizia. I nostri colleghi non possono essere carne da macello”, dichiara. Il SIM Carabinieri sottolinea l’importanza di garantire condizioni di sicurezza adeguate a tutte le forze dell’ordine, rimarcando la necessità di interventi concreti e tempestivi per prevenire ulteriori episodi di violenza.
“È evidente – continua Serpi – che l’approccio del legislatore stia ormai da anni andando nella direzione diametralmente opposta a quella auspicata volta alla tutela dei colleghi, come dimostra la recente riforma Cartabia. Questa, come noto, ha ampliato il novero dei reati per i quali l’imputato può chiedere la sospensione del processo e la messa alla prova includendo anche quello di violenza e resistenza a pubblico ufficiale riducendo di fatto le conseguenze per chi aggredisce le forze dell’ordine”.
“In aggiunta, Serpi evidenzia come le future iniziative legislative, come quella dello ‘svuota carceri’, possano incidere su eventuali misure detentive creando preoccupanti segnali per la sicurezza degli operatori di Polizia.. Il SIM Carabinieri, oggi più che mai, è al fianco dei colleghi garantendo loro la dovuta tutela legale, ribadendo però che è imprescindibile un intervento normativo del Governo affinché vengano tutelate adeguatamente le forze dell’ordine”, si legge nella nota.
“Siamo profondamente preoccupati e sconcertati per quanto accaduto in seguito all’aggressione subita da un nostro carabiniere, che ha agito con coraggio e professionalità per proteggere la comunità da un individuo noto per la sua estrema violenza. Nonostante la gravità dell’episodio, con danni non solo al nostro militare ma anche alla sicurezza dei residenti e dei turisti, apprendiamo , non senza stupore, che nei confronti del responsabile di tali gravi comportamenti non è stato assunto alcun provvedimento idoneo ad evitare il ripetersi di quanto accaduto – le parole del sindaco di Locorotondo, ANtonio Bufano -. Il dato non è di poco conto. Questa decisione affida un messaggio preoccupante ai cittadini, che si aspettano che la giustizia sia pronta a meglio tutelarli da soggetti così pericolosi. Siamo vicini al carabiniere coinvolto e alla sua famiglia, e ribadiamo il nostro impegno per garantire la sicurezza pubblica, però chiedendo nel contempo, che la giustizia rifletta con attenzione sulle sue prerogative nel preservare l’ordine e la sicurezza della nostra comunità. In un momento in cui la fiducia nelle istituzioni è più che mai fondamentale, auspichiamo che vengano intrapresi tutti i passi necessari affinché episodi del genere non si ripetano e che chiunque minacci la sicurezza pubblica venga trattato con la fermezza che la situazione richiede”.
Carabiniere cleptomane ruba in palestra, la replica: “Trainer McFit non ha picchiato nessuno”
Torniamo ad occuparci della storia del maggiore dei Carabinieri cleptomane nella palestra McFit di Bari. La storia ha fatto il giro del web e dei social, l’Ufficiale ha promesso la restituzione di quanto sottratto ai clienti. Torniamo sull’argomento per dare spazio alla replica del RSG Group, titolare della palestra in questione.
Continue readingMaggiore dei Carabinieri ruba in palestra, i colleghi dell’Arma alla McFit: non ci sono denunce
La palestra in questione è la McFit situata in via Adolfo Omodeo a Bari. Ci siamo recati sul posto a caccia di altre informazioni utili.
Continue readingCarabiniere beccato a rubare in palestra, tempesta di chiamate: caccia all’Ufficiale cleptomane
Torniamo ad occuparci della storia del carabiniere cleptomane beccato a rubare in palestra e cacciato dopo diversi colpi messi a segno. La storia ha fatto il giro del web e dei social. Siamo stati tempestati di telefonate ufficiali e ufficiose, è partita nell’Arma la caccia all’uomo per l’identificazione del militare.
Abbiamo fornito, a chi ce lo ha chiesto, solo il nome della palestra barese dove l’Ufficiale non gentiluomo è entrato in azione. Il cleptomane, secondo quanto appreso, è stato sonoramente rimproverato all’esterno dall’addetto alla reception della palestra e da un poliziotto. Non sappiamo se è stata presentata denuncia.
Frode sul gasolio agricolo, arrestati 2 imprenditori di Canosa: nei guai anche un carabiniere e un poliziotto
Carabiniere e poliziotto, insieme ad un finanziere operativo a Barletta, avrebbero beneficiato delle agevolazioni senza averne i requisiti e per le loro auto private. Per tutti, le accuse contestate a vario titolo sono corruzione e sottrazione all’accertamento delle accise.
Continue readingTragedia sfiorata a Massafra, 50enne tenta di lanciarsi nel vuoto: il salvataggio diventa virale – VIDEO
Sabato 23 marzo una donna di circa 50 anni, in preda alla disperazione, ha tentato di togliersi la vita a Massafra. Provvidenziale l’intervento del Carabiniere e e del Vigile del fuoco che l’hanno raggiunta e bloccata dopo che la donna era salita su una sedia. Anche Salvini ha condiviso le immagini.
Continue readingTragedia nel Bolognese, carabiniere muore dopo schianto auto-moto: è il barese Daniele Caradio
Il 43enne, residente a Medicina con la sua famiglia, stava tornando a casa dopo aver terminato il proprio turno di lavoro.
Continue readingBari, 20enne tenta il suicidio sulla tangenziale. Il racconto del carabiniere eroe: “Diceva di non lasciarla”
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“A un certo punto non ce la facevamo più, le braccia erano doloranti ma non potevamo mollare la presa, soprattutto perché ha detto ‘non mi lasciare’. È andata bene e lei ora è in salvo. È stato un intervento complicato ma non il primo della mia vita da carabiniere”. Così, il brigadiere Pasquale Rutigliani, in servizio al nucleo Radiomobile dei carabinieri di Bari racconta quanto accaduto ieri nel tardo pomeriggio quando una ragazza di 20 anni ha deciso si farla finita lanciandosi nel vuoto dal ponte della tangenziale che attraversa via Giulio Petroni, a Bari.
“Non ha dato spiegazioni sul perché della sua decisione ma era agitatissima”, racconta il militare. L’intervento, durato complessivamente circa mezz’ora, è iniziato subito dopo una chiamata arrivata alla centrale operativa. “Verso le 19:30 – 19:40 abbiamo avuto una segnalazione che riferiva di una ragazza che camminava sulla tangenziale. Al nostro arrivo l’abbiamo trovata sul cornicione del ponte che minacciava di lanciarsi nel vuoto”, continua il brigadiere. “Non voleva che ci avvicinassimo e a quel punto abbiamo iniziato a dialogare con lei, mantenendo la calma, provando a tranquillizzarla”, continua spiegando che l’obiettivo era “cercare di avvicinarci per poi prenderla”.
“Abbiamo capito che non c’era più tempo da perdere quando, mantenendosi con le mani alla grata in ferro, ha abbandonato il corpo, rimasto a penzoloni nel vuoto – prosegue il carabiniere – abbiamo capito che non c’era più tempo da perdere e siamo intervenuti: io ero sul cornicione e con i colleghi siamo riusciti a bloccarla e a mantenerla da sotto le braccia per almeno 10 minuti, in attesa che arrivassero i vigili del fuoco che con i loro mezzi e con le scale si sono posizionati al di sotto. Siamo riusciti a metterla in sicurezza”. La 20enne è stata condotta al Policlinico di Bari. “Non ci ha spiegato i motivi del suo gesto – conclude il brigadiere – era molto scossa. Spero possa stare bene”.