Trascina una donna dietro a una siepe e tenta di stuprarla: 30enne fermato dai residenti e arrestato

Un uomo ha tentato di abusare di una donna dopo averla trascinata con la forza dietro una siepe. L’episodio è avvenuto ieri mattina verso le 9 alla periferia di Poggio Imperiale, nel Foggiano, in una zona densamente popolata.

Le urla della donna hanno attirato i residenti che sono intervenuti bloccando l’uomo fino all’arrivo dei carabinieri che lo hanno arrestato in flagranza. Si tratta di un cittadino gambiano di 30 anni residente nelle campagne di un Comune poco distante. La donna nell’aggressione ha riportato lievi ferite ed è stata medicata in pronto soccorso.

“Esprimo la mia più sincera vicinanza alla nostra concittadina, vittima di questo episodio inaccettabile – dichiara il sindaco di Poggio Imperiale Alessandro Liggieri -. Ho avuto modo di sentirla e mi ha rassicurato sulle sue condizioni: sta bene e presto sarà a casa. A lei e alla sua famiglia va il pieno supporto dell’amministrazione comunale”.

Il primo cittadino ha voluto ringraziare pubblicamente i cittadini che sono intervenuti: “Il loro intervento – ha detto – è stato determinante per evitare conseguenze peggiori e dimostra ancora una volta il grande valore della nostra comunità, unita nel difendere la sicurezza e la dignità di tutti. Poggio Imperiale è da sempre una terra di accoglienza e integrazione, principi che restano saldi ma che devono necessariamente accompagnarsi al rispetto delle regole e della convivenza civile”.

“Nella nostra comunità – ha concluso – vivono tante persone di diversa nazionalità che si integrano, lavorano onestamente e rispettano le leggi. Tuttavia, episodi di violenza come questo non possono essere tollerati e impongono una risposta chiara e decisa: la sicurezza di tutti i cittadini è e deve rimanere una priorità assoluta”.

Narcotraffico da Bari a Turi, maxi blitz dei Carabinieri all’alba: 37 misure cautelari. Sgominati due clan rivali

Dalle prime ore di questa mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, a conclusione di complesse indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica del capoluogo pugliese, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 37 indagati, appartenenti a due sodalizi criminali rivali dediti al narcotraffico operanti nei territori dei Comuni di Bari, Turi e di quelli limitrofi.

Maggiori dettagli sull’operazione saranno forniti nel corso della conferenza stampa, che si terrà presso la Procura della Repubblica, alle ore 10.30, con la partecipazione del Procuratore della Repubblica di Bari, del Procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia e del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bari.

Forzano il posto di blocco e tentano la fuga, in auto pistole e droga: arrestati padre e figlio a Bari

Due uomini, rispettivamente padre e figlio di 49 e 26 anni, sono stati arrestati ieri mattina a Bari dai carabinieri con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, detenzione e porto illegale di armi e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Secondo quanto accertato i due, entrambi con precedenti di polizia, avevano pistole e munizioni oltra a quattro chili di droga. L’arresto è stato eseguito nell’ambito delle attività di monitoraggio del territorio.

Intorno alle sei del mattino, i militari all’altezza di via Conenna stavano facendo i controlli a un posto di blocco e hanno intimato l’alt a un Suv a bordo del quale viaggiavano gli indagati. Questi, invece di fermarsi, hanno accelerato innescando un breve inseguimento. La corsa del fuoristrada è terminata in via Gentile contro una delle auto dell’Arma intervenute per supportare i colleghi.

Inutile è stato da parte di padre e figlio sia il tentativo di fuga sia quello di liberarsi di una pistola che è stata recuperata dai carabinieri. Le perquisizioni eseguite, anche a casa, hanno permesso di sequestrare anche una pistola semiautomatica con colpo in canna e altri 5 nel caricatore, oltre a 4 chili di sostanze stupefacenti di diverso tipo.

Al momento dell’arresto è stato necessario l’intervento del personale del 118 che si è occupato del 49enne finito in manette ma anche di uno dei carabinieri rimasto ferito. Nei prossimi giorni saranno svolti accertamenti sulle armi sequestrate.

A Molfetta un altro “caso Lorusso”, soldi da pazienti per saltare le liste d’attesa: arrestato dirigente medico

Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Trani, accogliendo la richiesta della Procura di Trani che ha coordinato le indagini svolte dai Carabinieri del N.A.S. di Bari, ha adottato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita questa mattina, nei confronti di un dirigente medico in servizio presso il presidio ospedaliero di Molfetta (BA). Le accuse sono di corruzione, concussione, peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato.

Le indagini, relative al periodo compreso fra luglio e novembre 2024, hanno consentito di ipotizzare – ferma restando la presunzione di non colpevolezza dell’indagato fino a condanna definitiva e con valutazioni che dovranno essere confermate nel contraddittorio delle parti – che lo specialista avrebbe gestito il servizio di pubblica utilità della ASL di Bari in modo privatistico.

Il medico, infatti, avrebbe messo in atto un sistema parallelo rispetto al meccanismo di prenotazione ordinario, che gli avrebbe permesso di ottenere compensi illegali per consentire ai pazienti di sottoporsi in modo immediato a visite ed esami che altrimenti sarebbero stati eseguiti dopo molti mesi. Tra di loro ce n’erano alcuni che, seppur esenti dal pagamento del ticket, per eludere le liste di attesa, sono stati costretti a corrispondere dai 50 ai 100 euro per “prestazione”.

Vi erano, poi, anche dei pazienti privilegiati a cui veniva riservata una corsia preferenziale. Si trattava, in questi casi, di colleghi ed amici che, quando avevano bisogno, si rivolgevano direttamente al professionista che subito si adoperava per eseguire le prestazioni durante l’orario di servizio utilizzando la strumentazione dell’ospedale.

Dopo l’acquisizione dei documenti, e dopo aver intuito di essere sotto indagine, lo specialista avrebbe anche tentato di inquinare il quadro probatorio suggerendo ad alcuni dai quali aveva intascato indebitamente il denaro le risposte da fornire ai carabinieri che li avevano convocati in caserma.

Bari, tenta il suicidio con mix di farmaci e scappa dalla Psichiatria del San Paolo: Carabinieri la ritrovano a Modugno

Nella serata dello scorso 31 gennaio, presso gli uffici della Stazione dei Carabinieri di Bari San Paolo, si è presentato il marito di una donna allontanatasi qualche ora prima dal reparto di psichiatria dell’ospedale “San Paolo”, dove, il giorno precedente, era stata ricoverata a causa di gravi problemi psichiatrici sfociati nel tentativo di suicidio attraverso l’assunzione di un mix di farmaci.

L’uomo, una volta accortosi della fuga, ha subito cercato di risalire alla posizione, tentando di mettersi in contatto telefonico con la moglie che nel frattempo aveva spento il proprio cellulare.

Così, temendo seriamente per la sua incolumità, ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri, trovando nel Maresciallo, addetto alla ricezione denunce, una risposta immediata e parole di confronto per tranquillizzare la figlia minore, tredicenne.

Proprio attraverso il telefono di quest’ultima il militare con un escamotage ha iniziato una lunga conversazione telefonica con la scomparsa, che ha confidato il proprio malessere trovando nel carabiniere rassicurazioni e un rapporto di fiducia.

Dopo diversi minuti di chiamata, il Maresciallo ha convinto la donna a cedere il telefono ad un passante, riuscendo così finalmente a localizzarla nei pressi di un ristorante del comune di Modugno.

Senza perdere mai il contatto telefonico, una pattuglia è giunta sul posto soccorrendo la donna in evidente stato confessionale, riaccompagnandola in ospedale e convincendola a farsi aiutare dai sanitari.

Denuncia al tutore di Pasquina, Antonio chiede nuova udienza: “Parliamone non serve basta offese”

Torniamo ad occuparci della storia di Pasquina dopo l’esposto presentato nella Caserma dei Carabinieri di Palo del Colle in cui abbiamo raccontato dettagliatamente tutto quello che è accaduto da novembre scorso.

Abbiamo deciso di passare all’attacco dopo il silenzio assordante della controparte. Il tutore non ha mai risposto e fornito spiegazioni, nonostante gli 8mila euro messi sul piatto e destinati alla ristrutturazione dell’abitazione.

Pasquina non apre ancora la porta e possiamo solo ascoltare la sua voce. Attraverso alcune indiscrezioni siamo venuti a conoscenza di una discussione tra il tutore e il giudice sul tema della ristrutturazione della casa.

Noi restiamo sempre a disposizione e sempre pronti a dialogare, nel pieno rispetto dei ruoli, in maniera trasparente solo ed esclusivamente per il bene di Pasquina.

Occupano casa popolare e la trasformano in circolo ricreativo per pregiudicati: blitz dei Carabinieri al San Paolo

Occupavano da anni un alloggio popolare dell’Arca Puglia, nel quartiere San Paolo di Bari, in cui avevano realizzato la sede del circolo ‘Partito dei Pensionati’ che, in realtà, era ritrovo abituale di numerosi pregiudicati.

Inoltre, nel circolo erano stati installati apparecchi da gioco, tipo slot machine, e si vendevano bevande e alimenti, il tutto senza alcuna autorizzazione. Lo hanno scoperto i carabinieri che hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo del locale, emesso dal tribunale di Bari.

Il gestore del circolo, e presidente dell’associazione, è stato denunciato per occupazione abusiva di luoghi destinati ad uso pubblico. Dalle indagini è emerso inoltre che erano stati eseguiti alcuni lavori che avevano danneggiato l’intera struttura.

I carabinieri nelle vicinanze del locale hanno scoperto anche un’altra attività illecita definita un “fortino per gli spacciatori” della locale criminalità organizzata. L’attività di indagine ha portato a quattro arresti e al sequestro di oltre un chilo di sostanze stupefacenti di vario tipo e di denaro contante.

Armi, munizioni e droga. Blitz dei Carabinieri: arrestata coppia di Modugno e 19enne barese

Le recenti operazioni di controllo e prevenzione, effettuate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno portato a 3 arresti nella provincia. In particolare, l’azione di contrasto al fenomeno del traffico di armi e droga ha permesso recentemente di rinvenire sette pistole di illecita provenienza, oltre che munizionamento vario, sostanza stupefacente di tipo marijuana, 180 dosi di cocaina già confezionate nonché 41 panetti di hashish.

Nella mattinata del 28 gennaio, i Carabinieri della Stazione di Modugno, coadiuvati da due unità del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno, hanno tratto in arresto in flagranza di reato (fatte salve le valutazioni successive con il contributo della difesa) due coniugi, C.F. 48enne e G.F. 44enne, rispettivamente originari di Bari e Modugno, per di detenzione illegale di 5 pistole e possesso di oltre 3 Kg e mezzo tra cocaina, marijuana e hashish. L’attività dei Carabinieri ha permesso di individuare un locale in uso all’uomo dove sono state rinvenute, oltre ad un ingente quantitativo di munizioni e droga, le armi che sono state sequestrate. In particolare, si tratta di 5 pistole, di cui 2 clandestine – una modificata e l’altra con matricola abrasa – e 3 comuni da sparo, detenute illegalmente e occultate nel locale perquisito dai militari dell’Arma.

La droga, rinvenuta nell’abitazione ove era presente anche la donna, era in parte già suddivisa in dosi pronta per essere immessa sul mercato. Complessivamente, sono stati sequestrati oltre 180 dosi già confezionate, nonché 41 panetti di hashish, 2 barattoli di marijuana e 2 buste in cellophane contenete cocaina. A tutto ciò, si aggiungono telefoni cellulari, bilancini e vario materiale per il confezionamento. L’uomo è stato associato alla casa circondariale di Bari, mentre la donna è stata sottoposta alla misura degli arresti domiciliari.

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bari hanno poi arrestato in flagranza (fatte salve le valutazioni successive con il contributo della difesa), per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione e detenzione e porto di arma comune da sparo un giovane residente a Bari.

La notte dello scorso 27 gennaio, durante un normale controllo alla circolazione stradale sul Lungomare Imperatore Augusto all’altezza del Molo S. Antonio di Bari, veniva controllata un’autovettura, con a bordo 5 soggetti, tra cui L. F. 19enne barese. Le perquisizioni hanno permesso di rinvenire all’interno della vettura, ben nascosto, un involucro che conteneva tre cipollotti di marijuana pari a 3,8 gr. e due di cocaina pari a 1,5 gr., mentre sotto il sedile posteriore si rinveniva una pistola a tamburo, con 6 cartucce poi risultata smarrita nel dicembre 2023 in provincia di Napoli. L’indagato è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

È importante sottolineare che tutti i procedimenti si trovano nella fase delle indagini preliminari e l’eventuale colpevolezza degli indagati, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

Mistero a Corato, trovato un fucile da caccia Winchester in un pozzo: era nascosto in una busta in cellophane

Nella mattinata odierna i Carabinieri della Compagnia di Molfetta, nel corso di un servizio perlustrativo finalizzato alla ricerca di armi, munizioni e materiale esplodente illecitamente detenuto, hanno trovato all’interno di un pozzo agricolo presente in un terreno incolto, privo di recinzione, sito in contrada “Polvere di Rose”, agro del Comune di Corato (BA), un fucile da caccia marca “Winchester” cal. 22 LR, opportunamente celato da malfattori in apposita busta in cellophane di colore nero.

L’arma, priva di munizionamento, è stata prontamente recuperata e sottoposta a sequestro dai militari operanti, al fine di compiere accertamenti finalizzati all’esaltazione d’impronte digitali.