Bari, sequestrato microtelefono nel carcere minorile: figlio di un boss sorpreso mentre lo usa in cella

Un giovane di 24 anni detenuto nel carcere minorile di Bari è stato sorpreso dagli agenti della polizia penitenziaria mentre, all’interno della sua cella, stava telefonando con un microcellulare. L’apparecchio, il cui uso è vietato per i reclusi, è stato sequestrato. È quanto fa sapere la confederazione autonoma italiana polizia penitenziaria riferendo quando accaduto ieri sera.

Secondo quanto riporta la nota del sindacato, il 24enne “figlio di uno capo storico di un clan barese era nel vano bagno della sua cella mentre provava a parlare con l’esterno attraverso il cellulare che nascondeva con una mano”, fa sapere Mimmo Mastrulli, il presidente del Cosp sindacato che fa parte della confederazione.

“Il giovane è in carcere per diversi reati contro la persona e il patrimonio – aggiunge – e aveva un microcellulare completo di scheda che sono stati recuperati grazie alla bravura degli agenti”. Il sindacato chiede una “maggiore attenzione” per l’istituto di pena minorile dove “continuano a registrarsi proteste anche se in forma minore rispetto ai giorni scorsi”, conclude Mastrulli.

Bari, carcere minorile senza pace. Sindacato Cosp: “Ancora disordini appiccato il fuoco ad alcuni materassi”

Nuovi disordini sarebbero in corso nel carcere minorile di Bari. Lo comunica il segretario il segretario generale del Cosp e presidente del Conaip, Domenico Mastrulli, precisando che in servizio ci sono “solo tre agenti, un uomo e due donne”.

Secondo quanto riferito da Mastrulli, i detenuti avrebbero “danneggiato l’interno delle celle e appiccato il fuoco ad alcuni materassi. Ora sono nel cortile dell’istituto di pena”. “Per quello che sappiamo – sottolinea – ci sarebbero danni ingenti”.

Da tre giorni nel carcere minorile di Bari si verificano disordini e risse tra detenuti per sedare le quali altri agenti sono stati colpiti con schiaffi e calci. “Ovviamente questi agenti – evidenzia Mastrulli – sono fuori servizio giustificato. Tutto questo dimostra che la situazione si aggrava di ora in ora: serve un intervento del governo”.

Bari, nuovi disordini nel carcere minorile: “Detenuti minacciano di morte gli agenti e tentato di appiccare il fuoco”

Dopo la rissa scoppiata nella giornata di ieri, si registrano nuovi disordini nel carcere minorile di Bari. La denuncia è del sindacato Cosp. “Cinque detenuti stanno distruggendo una intera sezione dopo essersi impossessati delle gambe dei tavoli di legno: stanno minacciando di morte gli unici due agenti in servizio e dicono di voler appiccare il fuoco all’intero istituto”, si legge nella nota.

“I detenuti sono stranieri e sono stati chiesti rinforzi alla vicina casa circondariale da dove stanno arrivando agenti in tenuta antisommossa – si legge -. Gli altri hanno preso le distanze dai cinque rivoltosi. Al ministro Nordio –voglio dire che le carceri sono nelle mani dei criminali, cosa si aspetta a intervenire”. Ieri nello stesso istituto di pena minorile di Bari c’era stata una rissa tra detenuti italiani e stranieri per sedare la quale i soli tre agenti in servizio avevano ricevuto schiaffi e calci.

È il sesto episodio di violenza nel giro di poche settimane nei penitenziari baresi. Nel Fornelli il 9 luglio scorso una violenta rissa era scoppiata tra giovani detenuti italiani e stranieri. I due gruppi si erano affrontati con spranghe e attrezzi presi dalla palestra. Il 20 luglio un ragazzo aveva staccato l’orecchio al compagno di cella con un morso. Il 17 agosto, invece, disordini si sono verificati nel carcere di Bari, dove un poliziotto penitenziario è stato ferito alla testa e un infermiere sequestrato per poco tempo all’interno di una sezione. Per quegli episodi, tre detenuti sono indagati.

Aggressione al carcere minorile di Bari, il Presidente della Commissione Antimafia Puglia: “Sicurezza va aumentata”

“Esprimo la mia solidarietà e vicinanza agli agenti della Polizia Penitenziaria e al direttore del carcere minorile Fornelli di Bari vittime ieri di una aggressione da parte di alcuni detenuti. Un fatto increscioso di cui purtroppo le cronache ci riportano pressoché quotidianamente tristi resoconti”. Inizia così la dichiarazione del presidente della Commissione Antimafia della Regione Puglia, Renato Perrini.

“La sicurezza del personale nei penitenziari resta un tema rispetto al quale non bisogna abbassare la guardia e proseguire nel porre in essere tutte quelle azioni utili a tutelare l’incolumità di persone sempre qualificate che sono chiamate a governare contesti complessi e che devono rappresentare luoghi dove la legalità e chi la rappresenta si rispettano”, ha aggiunto.

Bari, rissa nel carcere minorile: ragazzino stacca pezzo di orecchio al compagno di cella con un morso

Un’altra rissa si è verificata all’interno del carcere minorile Fornelli di Bari nella giornata di ieri. Secondo quanto raccontato dal sindacato CoSP, un ragazzino minorenne ha staccato con un morso un pezzo di orecchio al compagno di cella. La vittima è stata soccorsa dal 118 e trasferita in ospedale.

“Il 24 luglio prossimo incontrerò personalmente il direttore del centro minorile – afferma il segretario Domenico Mastrulli -. Non è possibile che nell’Ipm ci siano 36 detenuti, di cui tre psichiatrici, ma solo quattro agenti in servizio, che arrivano a fare anche 16 ore di lavoro consecutive. Abbiamo già inviato diverse missive al ministro della Giustizia, ai sottosegretari, richiedendo atti ispettivi e un numero idoneo di poliziotti penitenziari: ora aspettiamo risposte concrete”.

Bari, maxi rissa nel carcere minorile tra detenuti stranieri e italiani: feriti due agenti

Una “maxi rissa” tra detenuti italiani e stranieri è avvenuta ieri mattina nel carcere minorile di Bari. Lo rende noto Federico Pilagatti della segreteria nazionale del Sappe aggiungendo che due agenti intervenuti per riportare la calma sono rimasti feriti e hanno dovuto recarsi al pronto soccorso per farsi medicare.
Pilagatti parla di rissa “cruenta e violenta” tra detenuti che “si sono affrontati con spranghe di ferro e materiale prelevato dalla locale palestra”. Ragazzi che “non si fanno più scrupoli – osserva il sindacalista – poichè sono coscienti che alla fine saranno sempre scusati, assolti, difesi, compresi, da educatori della domenica e politici che in alcuni casi criticano e incolpano sempre gli altri, a partire dalla polizia penitenziaria”.

A Bari, osserva Pilagatti, “sono presenti 36 detenuti, un numero più alto di quelli che può ospitare la struttura. L’organico di poliziotti penitenziari dovrebbe essere di circa 45 unità, mentre in servizio non sono più di una ventina compresi coloro che sono impiegati in compiti amministrativi”. Il Sappe chiede “un immediato sfollamento dei detenuti facinorosi in sezioni apposite dove possano riflettere sulle loro azioni, nonché l’invio urgente presso la struttura minorile di almeno altre 10 unità in aggiunta alle 5 già previste”.

Detenuto dà fuoco alla stanza, tragedia sfiorata nel carcere minorile di Bari. Sappe: “Scenario inaccettabile”

“La giornata di sabato è stata disastrosa per i penitenziari pugliesi poiché dopo l’aggressione di un poliziotto nel carcere di Taranto, nella stessa serata un minore straniero ristretto nel carcere minorile di Bari con problemi psichiatrici ha dato fuoco alla stanza in cui era ospitato con altri due stranieri, creando caos all’interno della sezione ove era ristretto. Il pronto intervento dei poliziotti in servizio in servizio ha evitato che il drammatico evento si trasformasse in tragedia, poiché il velenoso fumo del materasso ignifugo che aveva avvolto la stanza eppoi propagatosi in tutta la sezione, non avrebbe lasciato scampo all’incendiario ed agli altri ristretti. Dalle notizie in nostro possesso sembrerebbe che proprio chi ha appiccato il fuoco è stato accompagnato d’urgenza presso l’ospedale da dove dopo le cure del caso è stato dimesso e riaccompagnato al Fornelli”. Inizia così il comunicato del Sappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria.

“Si ritiene inaccettabile la politica dell’amministrazione penitenziaria minorile poiché due dei tre occupanti la stanza incendiata, provenivano dal carcere minorile di Milano Beccaria ove avevano creato grandi problemi, dopo essere passati da Roma creando anche li guai per poi arrivare a Bari che in questo momento vive una situazione drammatica a seguito del sovraffollamento dei detenuti a cui fa da contraltare la grave carenza di poliziotti, circa una ventina (la metà) – si legge -. Ma come è possibile che i Dirigenti della giustizia minorile invece di affrontare i problemi per risolverli, li scaricano alle strutture minorili che non hanno alcuna possibilità per gestire tali detenuti? E’ mai possibile che si possa permettere a dei ragazzi che noi chiamiamo delinquenti, tanto cari ad una certa politica che li coccola e non solo, di andare in giro per la nazione a distruggere sezioni mettendo a rischio anche la vita degli altri ristretti nonché dei poliziotti penitenziari? Perché questi criminali non vengono trattati così come avviene nei penitenziari di nazioni più civili delle nostre come l’Inghilterra, Stati Uniti? Perché si permette a pochi delinquenti di fare tutto quello che vogliono nelle carceri minorili come accaduto proprio nel carcere di Milano? Perché non si trattano questi personaggi che mettono a ferro e fuoco le nostre carceri per minori, facendo danni ingenti e creando problemi anche agli altri ristretti, come meritano?”

“Il SAPPE non può non ringraziare i tre poliziotti che quella sera gestivano l’intero Istituto e che hanno messo a repentaglio la propria vita per salvarla a a questi irresponsabili, nonché riportare la calma nella sezione ove si era creato forte malessere e protesta da parte degli altri ristretti preoccupati dal fumo che avvolgeva la sezione – conclude -. Il SAPPE chiede inoltre che si proceda con un immediato sfollamento del Fornelli nonché con l’invio urgente presso la struttura minorile di almeno 10 unità per far fronte alla situazione e garantire la sicurezza del carcere nonché dei ristretti”.