Caro affitti, una tenda davanti alla Regione. Studenti in protesta: “Vogliamo risposte concrete”

“Siamo stanchi di attendere, lanciamo la costruzione di liste studentesche per l’assegnazione gratuita delle case agli studenti in tutte le città universitarie”: è la proposta dell’associazione ‘Cambiare rotta’ che questa mattina ha manifestato a Bari davanti al palazzo della presidenza della Regione Puglia dove ha posizionato una tenda. “Mentre il governo perde tempo – dicono gli studenti – nella speranza che le nostre rivendicazioni evapori nel nulla, noi continuiamo a mobilitarci per imporre nell’agenda politica del paese l’urgenza di soluzioni strutturali sul tema abitativo”.

“La mancanza strutturale di studentati pubblici e le speculazioni selvagge del libero mercato degli affitti – lamentano – per colpa dell’abolizione dell’equo canone, non sono soltanto uno dei lati di un sistema universitario sempre più escludente per le fasce popolari, ma un’ipoteca sulla possibilità come giovani, studenti e non, di costruirci un futuro, dentro una condizione generale di precarietà in cui caroaffitti e carovita si intrecciano con il tema del salario, della disoccupazione e dello smantellamento sistematico di tutele sociali e servizi pubblici in nome del profitto”.

Caro affitti, continua la protesta degli studenti a Bari: il flash-mob si trasforma in un Monopoly a cielo aperto

“Via Giulio Petroni, 350 euro”. “Via De Rossi, 420 euro”. “Imprevisto: non funziona la caldaia. Paghi 100 euro”. Il flash-mob dell’associazione studentesca Link a Bari si è trasformato in un Monopoly a cielo aperto: gli universitari, dopo la protesta delle tende dei giorni scorsi, hanno manifestato nella piazza su cui si affacciano l’Ateneo e altri palazzi dell’UniBa contro il caro affitti, chiedendo più tutele sul diritto allo studio e la revisione del canone concordato. ”

Protestiamo contro la lesione del nostro diritto allo studio e all’abitare. Abbiamo bisogno che si investa in residenzialità universitaria, che le politiche cittadine siano rivolte a garantire a tutti, studenti e lavoratori, un alloggio dignitoso a prezzi accessibili”, raccontano i ragazzi del collettivo Link. “Oggi moltissimi studenti si ritrovano senza un alloggio perché il mercato è saturo. Colpa anche della conversione di moltissimi degli immobili di Bari a residenzialità turistica. Secondo i dati Cerco Alloggio, nel 2022 sono stati caricati 450 annunci in meno rispetto al 2019”.

“Vogliamo – continuano – che si delinei un’idea chiara di sviluppo della città di Bari, una città universitaria che possa accogliere tutti gli studenti”. “Come associazione premiamo affinché le istituzioni mettano in campo progetti per ampliare i servizi abitativi offerti dall’Adisu”: quest’anno, raccontano, a Bari 700 studenti risultano idonei non assegnatari di posto alloggio. L’aumento di quest’ultimi, tuttavia “è solo un passaggio per rimediare al problema”. La richiesta degli studenti è di “regolamentare anche la residenzialità privata, attraverso tetti massimi agli affitti”. La situazione, denunciano, è peggiorata dopo la pandemia: “Oggi non si trovano prezzi inferiori ai 300 euro”.

Caro affitti, la protesta arriva anche a Bari. Studenti accampati in tenda: “Trovare casa è diventato impossibile”

Anche a Bari gli universitari protestano in tenda contro il caro affitti. Come a Roma, Milano e Bologna, gli studenti sono accampati all’ingresso di via Nicolai dell’Università di Bari per dire basta agli aumenti dei prezzi delle stanze, “insostenibili” per le tasche delle famiglie. Una protesta cominciata a Milano, quando la studentessa Ilaria Lamera ha montato la sua tenda davanti al Politecnico di Milano, e si è allargata a macchia d’olio in tutta Italia.

“Secondo dati pubblicati negli ultimi giorni, Bari sta subendo un aumento degli affitti in percentuale più alta rispetto alla media nazionale”, raccontano gli studenti dell’organizzazione Cambiare Rotta, fautori della protesta. “Trovare una casa è diventato impossibile, quasi tutte le case per studenti ormai sono state trasformate in b&b per turisti. Siamo costretti ad accettare qualsiasi tipo di camera a qualsiasi prezzo. Ci sono studenti che arrivano a pagare 350 euro per una doppia, con spazio e privacy limitati, oppure stanze senza finestre o senza armadi a 600 euro”, continuano.

“Dopo sei mesi di ricerca in cui ho fatto la pendolare, ho trovato una stanza a 300 euro spese escluse, in una casa in cui vivo con altre quattro persone”, testimonia una ragazza. “La casa è vecchia, dobbiamo fare i conti con bollette altissime, l’acqua calda è praticamente un lusso. In pochi possono accedere ai servizi offerti dall’Adisu”. Gli studenti in protesta sono stati raggiunti dall’assessora al Welfare di Bari, Francesca Bottalico, “per esprimere vicinanza e condivisione sui bisogni che i ragazzi stanno esprimendo”. “Quello dell’emergenza abitativa – ha dichiarato – è un problema che a Bari riguarda tutte le categorie e coinvolge più di 1100 famiglie, di cui 800 già in strutture di accoglienza”.