Bari, avvia raccolta fondi dopo il crollo del palazzo: “Ho un mutuo da pagare su casa che non esiste più aiutatemi”

“Ho perso tutto, ma non la speranza. Aiutami a ricominciare”. Inizia coì il messaggio che accompagna una raccolta fondi, iniziata sulla piattaforma ‘Gofundme’, della proprietaria di una delle case distrutte nel crollo della palazzina di cinque piani, già evacuata un anno fa perché pericolante, avvenuto nel tardo pomeriggio del 5 marzo in via Edmondo De Amicis a Bari.

“Fino a poco tempo fa avevo una casa grazie a sacrifici di una vita intera. Oggi, tutto questo non esiste più”, continua il messaggio di Deborah, che sottolinea come un anno fa, dopo la dichiarazione di inagibilità dello stabile, abbia dovuto lasciare tutto.

“Ho sostenuto spese ingenti per più di decine di migliaia di euro per indagini, consulenze e obblighi burocratici, nella speranza di poter recuperare almeno una parte di ciò che era mio. Poi, il crollo”. Adesso, si legge ancora, “mi ritrovo con un mutuo da pagare su una casa che non esiste più, con debiti accumulati e con la necessità di difendermi legalmente in una situazione che non ho cercato, ma che mi ha travolta”.

Ho sempre cercato di farcela da sola, ma questa volta ho bisogno di aiuto. Ogni contributo, anche il più piccolo, può fare la differenza”. In poco tempo sulla piattaforma sono già arrivate donazioni dai 30 ai 100 euro. L’obiettivo fissato dalla donna è di 10mila euro.

Aggredisce l’ex suocero con un pugno, poi rompe il vetro dell’auto e danneggia il portone: arrestato 25enne

I carabinieri di Ginosa (Taranto) hanno arrestato un ragazzo di 25 anni per lesioni nei confronti dell’ex suocero e danneggiamento.

Il giovane si è recato a far visita all’ex compagna e alla figlia di pochi mesi, ma dopo poco è scoppiata una lite e il 25enne, di nazionalità georgiana, ha iniziato ad avere un comportamento aggressivo. L’ex suocero, un 58enne di Ginosa, è intervenuto per tentare di calmarlo e allontanarlo, ma il 25enne lo ha colpito con un pugno.

Una volta all’esterno, in preda all’ira, il giovane ha infranto il vetro dell’auto della vittima e poi ha danneggiato il portone di casa. Alla vista dei carabinieri, giunti sul posto dopo la segnalazione della vittima al numero unico di emergenza 112, il giovane ha provato ad allontanarsi, ma è stato bloccato e arrestato.

Debora cambia casa: “Convivenza difficile ora sto da sola”. Su Samir: “Senza parole”

Dopo alcuni giorni torniamo a parlare di Debora. In questa fase non ha alcuna intenzione di riavvicinarsi a Samir e ci aggiorna di come sta andando al Nord in questa nuova pagina di vita. Si è trasferita, dopo una convivenza difficile, in un altro paesino e in una zona più vicina al suo posto di lavoro. Vive da sola, a raccontarci le novità è lei stessa in un video.

Giuseppe entra a Casa di Quinto Potere, un mese e mezzo per rinascere: “Sono pronto voglio provarci”

Fino al 31 marzo Giuseppe sarà ospite nella Casa di Quinto Potere. Questa è la nostra decisione che ora comunichiamo anche a tutta la nostra community.

Abbiamo deciso di dargli una possibilità, in attesa di trovare un nuovo lavoro, e in questo mese e mezzo cercheremo di aiutarlo.

Antonio però ha ribadito alcune regole chiare e fisse per la permanenza nella casetta. Presto gli consegneremo le chiavi e lo faremo entrare. Intanto Andrea ha bonificato 150 euro per la sua causa.

Tradisce il marito e si separano, la casa di sua proprietà va al coniuge: la figlia sceglie di vivere con il papà

Tradisce il marito, è costretta a lasciare la casa coniugale (di sua proprietà) e a versare un mantenimento di 100 euro al mese per la figlia studentessa, nonostante sia disoccupata. E dovrà pagare anche le spese processuali.

La vicenda a Brindisi, la sentenza è arrivata lo scorso 10 febbraio dopo una battaglia legale di 4 anni. La donna è stata ritenuta la colpevole della fine del matrimonio per “infedeltà” e “violenza morale”.

Proprio la testimonianza della figlia, che ha scelto di vivere con il padre, è stata decisiva per le sorti del processo che ha ribaltato il “solito copione”.

Denuncia al tutore di Pasquina, Antonio chiede nuova udienza: “Parliamone non serve basta offese”

Torniamo ad occuparci della storia di Pasquina dopo l’esposto presentato nella Caserma dei Carabinieri di Palo del Colle in cui abbiamo raccontato dettagliatamente tutto quello che è accaduto da novembre scorso.

Abbiamo deciso di passare all’attacco dopo il silenzio assordante della controparte. Il tutore non ha mai risposto e fornito spiegazioni, nonostante gli 8mila euro messi sul piatto e destinati alla ristrutturazione dell’abitazione.

Pasquina non apre ancora la porta e possiamo solo ascoltare la sua voce. Attraverso alcune indiscrezioni siamo venuti a conoscenza di una discussione tra il tutore e il giudice sul tema della ristrutturazione della casa.

Noi restiamo sempre a disposizione e sempre pronti a dialogare, nel pieno rispetto dei ruoli, in maniera trasparente solo ed esclusivamente per il bene di Pasquina.