Torniamo ad occuparci del filone delle case popolari. Questa volta ci troviamo in via Don Carlo Gnocchi, al quartiere San Paolo di Bari, per raccontarvi una doppia storia davvero particolare.
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Vi raccontiamo la storia di Carolina, assegnataria di una casa popolare situata in una palazzina di via Roccaporena. Sono passati circa due anni dal terribile incendio, partito da un cortocircuito, che ha distrutto la sua abitazione.
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Eravamo stati i primi a sollevare il caso e a raccontare la storia di Grazia. Dopo aver aspettato 10 anni, Grazia era riuscita ad ottenere dal 4 ottobre una casa popolare ma non è potuta entrarci per diverso tempo in quanto occupata abusivamente. Ora arriva il tanto atteso lieto fine.
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I due hanno problemi con la tossicodipendenza e hanno occupato la casa della nonna di lei quando si è recata in ospedale a giugno per una brutta malattia. Vivono in condizioni pietose, senza luce, senza gas e senza alcuna utenza. La sorella di Jacqueline è sicura come lei sia prigioniera del convivente.
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L’incredibile scoperta è stata effettuata all’interno di un’abitazione vuota di una palazzina situata nel quartiere Libertà di Bari. Per la legge l’urna cineraria è considerata come i cadaveri e non può essere spostata.
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Monica stenta ancora a crederci. Un vero miracolo di Natale per una donna che, nonostante le difficoltà, non ha perso il sorriso.
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Maria ormai non è più credibile, perché a causa dell’abuso di sostanze non riesce più a discernere in maniera netta le menzogne dalla verità
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Giuseppe Nitti, sindaco di Casamassima, sui social ha parlato della storia seguita da Quinto Potere: “Quanto sta accadendo in questi giorni è davvero ingiusto ed inaccettabile. Io non resterò fermo”.
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Dall’altra parte del telefono l’interlocutore, un parente “molto stretto” degli abusivi, fa una carrellata di teorie fuori da ogni logica, cercando di girare la frittata e facendo passare noi dalla parte del torto. Come se occupare una casa abusivamente fosse una cosa regolare e soprattutto una situazione tale da chiudere gli occhi.
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Ci troviamo a Casamassima, precisamente in via Adelfia 26/A. Grazia, dopo aver aspettato 10 anni, è riuscita ad ottenere dal 4 ottobre una casa popolare. Non può entrarci perché è stata occupata abusivamente. “Se vengo là ti uccido”, la minaccia rivolta alla nostra troupe.
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