Omicidio a Ceglie, Nardev Singh ucciso per testare la pistola: chiesto giudizio immediato per il 21enne Guglielmi

La Procura di Bari ha chiesto il giudizio immediato per Paolo Natale Guglielmi, il 21enne arrestato lo scorso 15 novembre per l’omicidio dell’indiano Nardev Singh e fratello del boss Luigi.

La vittima 38enne fu uccisa il 31 maggio scorso in un casolare abbandonato a Ceglie del Campo. Guglielmi entrò in azione insieme ad altri due giovanissimi, già a giudizio immediato davanti al Tribunale dei Minori. La prima udienza per loro è fissata al 15 maggio.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, alla base del delitto la volontà dei giovani di provare una pistola, comprata al mercato nero, contro un bersaglio umano.

A Guglielmi vengono contestati i reati di omicidio volontario (aggravato dalla minorata difesa della vittima e dall’aver agito con minori), porto e detenzione d’arma clandestina e ricettazione.

La Procura di Bari ha poi anche chiesto l’archiviazione nei confronti di altri tre indagati, tutti 22enni, accusati di aver favorito la fuga degli attuali imputati dalla zona dell’omicidio subito dopo il delitto.

Omicidio a Ceglie, il 38enne Nardev Singh ucciso per testare la pistola: due ragazzi subito a processo

Il pm della Procura per i minorenni di Bari, Caterina Lombardo Pijola, ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per i due ragazzi, all’epoca dei fatti 17enni, accusati di aver sparato e ucciso il 38enne di nazionalità indiana Singh Nardev, trovato senza vita all’esterno di un capannone di Ceglie il 31 maggio scorso.

Il processo partirà il il prossimo 15 maggio. Secondo quanto sostenuto dall’accusa, i due ragazzi avrebbero ucciso la vittima per testare il funzionamento di una pistola appena comprata su un bersaglio umano. 

Le accuse ipotizzate sono quelle di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, e detenzione e porto abusivo d’arma da fuoco e ricettazione. Per la stessa vicenda è indagato ance un ragazzo maggiorenne. Tutti sono stati arrestati il 15 novembre scorso. 

Bari, un parco pubblico a Ceglie sui suoli ex RAI. Leccese: “Nuovo polmone verde per una città sostenibile”

Nell’ambito della manovra di bilancio, il Consiglio comunale ha approvato ieri un emendamento per l’istituzione del capitolo di spesa utile all’acquisto del compendio immobiliare di proprietà della RAI a Ceglie del Campo, per un importo complessivo di 2.230.000 euro, per la realizzazione del progetto “Fiumi verdi”.

Su tale area, estesa per 118.935 metri quadri, l’amministrazione comunale intende infatti effettuare un intervento di rigenerazione urbana e ambientale finalizzato alla riqualificazione paesaggistica ed ecologica del territorio e della lama Picone in prossimità del compendio, determinando una fruizione ottimale del nascente parco lineare della lama attraverso la creazione di una serie di percorsi naturalistici in direzione nord (verso il quartiere di Santa Rita e il mare) e in direzione sud (verso il quartiere Loseto e la piana olivetata).

“Il destino di questa enorme area a verde, grande una volta e mezzo la ex Caserma Rossani, equivalente a 16 campi di calcio, è quella di diventare un grande serbatoio verde di biodiversità che possa accogliere le famiglie e i cittadini con funzioni destinate al tempo libero, alla food policy comunale e all’educazione ambientale, in cui si prevede il coinvolgimento delle scuole e dei mercati di quartiere – spiega il sindaco Leccese -. Infatti in quest’area saranno messi a dimora ben 1.200 alberi di specie autoctone e prevalentemente sempreverdi, assieme a circa 40mila arbusti, 50mila tappezzanti e 6mila piantumazioni erbacee, che garantiranno un assorbimento stimato di CO2 di 150mila chilogrammi annui. Un vero polmone verde che si aggiunge al parco della Rinascita sulla ex Fibronit (14 ettari, 8.374 erbacee, 71.046 tappezzanti, 1810 rampicanti, 51.861 arbusti, 1.300 alberi nell’ambito dell’intervento di forestazione urbana e 451 alberi pronto effetto, per un risparmio di CO2 di 700 tonnellate all’anno) e di Costa sud (116 ettari, 10.600 nuovi alberi, riduzione stimata in cinque anni di 711 tonnellate di CO2). A queste nuove aree verdi si aggiunge il parco della Giustizia (10 ettari circa) che l’Agenzia del Demanio sta realizzando nell’area a ridosso delle casermette dove sorgeranno i nuovi uffici giudiziari, permettendoci così di disegnare un nuovo volto della città di Bari, certamente più verde e più sostenibile”.

L’intervento interesserà anche il compendio immobiliare di proprietà della RAI – Radiotelevisione Italiana S.p.A. – compreso tra la via Lamie, la strada comunale Bari-Adelfia e corso Umberto I (strada provinciale Bari-Valenzano), che consta di molteplici costruzioni originariamente adibite a uffici, centro trasmittente, abitazioni e circolo sportivo, oltre a piccoli locali a servizio degli impianti a traliccio di radio-trasmissione a onde medie.

Nel corso degli anni l’espansione della città ha di fatto avvicinato detto compendio al centro urbano, sebbene come zona periferica rispetto alla località di Ceglie del Campo, ma con presenza di abitazioni in villino e pluripiano. A questa prossimità tra il centro di trasmissione e le abitazioni è legata anche la dismissione dell’originaria struttura, con lo smantellamento delle due alte torri di trasmissione, avvenuto nel gennaio del 2013.

Il progetto di rigenerazione urbana e ambientale del compendio si inserisce in una strategia più ampia che concerne la resilienza urbana, la lotta al cambiamento climatico e la transizione ecologica del territorio del Comune di Bari, caratterizzato da un sistema idrogeologico solcato dalla presenza delle lame (depressioni di natura carsica che si estendono dall’entroterra alla costa) che regimentano un sistema di deflusso delle acque a regime torrentizio, molto rilevanti per la rete ecologica in ambito urbano e periurbano, e che sfociano sulla costa.

Il sistema costiero rappresenta l’ambito più rilevante in termini ecologici sul quale la programmazione della rigenerazione urbana ha previsto una serie di interventi utili alla riconnessione delle aste idrogeologiche delle lame e un potenziamento della fruibilità delle stesse, che si candidano a diventare, soprattutto in ambito periurbano, un serbatoio di biodiversità utile alla costituzione di una serie di parchi pubblici molto utili alle comunità, data la scarsa dotazione di verde di cui la città è storicamente affetta.

La strategia generale del progetto di rigenerazione del contesto urbano in cui si inserisce il compendio prevede quindi la riqualificazione paesaggistica e ambientale di lama Picone, cava Di Maso e la riconnessione del quartiere Santa Rita agli abitati di Carbonara e Ceglie.

Bari, minacce all’ex compagna. Romeno pestato dai parenti a Ceglie: condannati Damiano e Cosimo Di Cosola

Il Tribunale di Bari ha condannato a un anno di reclusione Damiano Di Cosola e a 10 mesi il figlio Cosimo, rispettivamente di 53 e 22 anni, per il pestaggio di avvenuto a Ceglie del Campo il 10 ottobre 2022 ai danni di un cittadino romeno di 34 anni. Il primo risponde dei reati di lesioni aggravate e porto di bastone e il figlio a 10 mesi, il secondo solo della prima imputazione.

La vittima aveva avuto una relazione con una loro parente (nipote di Damiano e cugina di Cosimo) ed era stata poi denunciata dalla stessa donna per stalking, rimediando anche il divieto di avvicinamento.

Nonostante questo l’uomo si era recato vicino l’abitazione dell’ex compagna nei giorni antecedenti all’aggressione e aveva iniziato ad importunarla dopo averla incontrata in una stazione di servizio.  Secondo quanto riportato nel capo d’imputazione, sarebbe stato colpito in una stazione di servizio da padre e figlio con calci, pugni e un “grosso bastone”, riportando un trauma cranico “escoriato” e una ferita alla mano sinistra giudicabile guaribile in sette giorni. Tutto è stato registrato in un video diventato virale all’epoca. 

 

Mercedes travolge moto sul lungomare di Bari, due feriti gravi: caccia al pirata della strada. Indagini anche a Ceglie

La Polizia Locale di Bari è sulle tracce di due di pirati della strada. Il primo ha investito la sera del 31 dicembre una coppia a bordo di uno scooter prima di scappare senza prestare soccorso. Si tratta di una Mercedes nera, l’incidente sul lungomare di Bari all’altezza di San Giorgio. La coppia è stata sbalzata dalla moto: alla donna, ricoverata al Policlinico, è stata asportata la milza mentre l’uomo si trova al Di Venere dopo essere stato sottoposto ad un triplo intervento a bacino, clavicola e gamba. La Mercedes nera ha un finestrino rotto.

Indagini in corso anche sull’investimento del 58enne trovato agonizzante da un passante a Ceglie del Campo. Si trova ricoverato nel reparto di Rianimazione al Policlinico. Sarebbe stato investito da una moto.

Bari, omicidio a Ceglie: al via la perizia sui telefonini sequestrati. Da chiarire la posizione dei 3 ragazzini indagati

La Procura di Bari vuole vederci chiaro sull’omicidio di Nardev Singh, il 38enne indiano ucciso il 31 maggio scorso in un casolare abbandonato di Ceglie del Campo. Verranno effettuati accertamenti sui telefonini sequestrati a Paolo Natale Guglielmi e ai tre indagati a piede libero (P.C., A.B. e D.M.), la perizia è stata affidata al consulente Davide Carnevale. L’obiettivo è quello di estrapolare messaggi e dati con l’obiettivo di avere più chiarezza attorno alla vicenda.

In carcere sono finiti Paolo Natale Guglielmi, un 18enne (all’epoca dei fatti minorenne) e un 17enne. Tutti e tre hanno fatto scena muta davanti al gip durante l’interrogatorio di garanzia. A sparare, secondo le indagini, sarebbe stato il primo. Il tutto per provare su un bersaglio umano la pistola appena comprata. Resta però da chiarire la posizione dei tre indagati. Si trovavano nella piazza di Ceglie del Campo e hanno portato via in macchina i tre, arrivati a piedi, dopo l’omicidio. Il tutto è stato ripreso dalle immagini delle telecamere della zona. Erano a conoscenza di quanto accaduto? Secondo il gip no. “Non è possibile sostenere che fossero effettivamente a conoscenza degli intenti omicidiari, non ci sono elementi in grado di poter ritenere che gli stessi abbiano effettivamente fornito un contributo alla preparazione ed esecuzione dell’azione omicidiaria, anche offrendo supporto logistico agli esecutori materiali del delitto”, si legge nelle carte. Secondo l’accusa però i tre indagati devono essere arrestati.

Omicidio a Ceglie, il 38enne Nardev Singh ucciso per testare la pistola: i tre giovani arrestati fanno scena muta

I tre ragazzi arrestati con l’accusa di aver ucciso Nardev Singh, il 38enne indiano ucciso la sera del 31 maggio scorso nel casolare abbandonato a Ceglie del Campo, sono rimasti in silenzio durante l’interrogatorio. Tra loro il 21enne Paolo Natale Guglielmi. Davanti al gip si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. L’accusa nei loro confronti è quella di omicidio volontario, aggravato dalla minorata difesa della vittima. Secondo le indagini avrebbero sparato alla vittima per testare una pistola appena comprata.