Omicidio a Ceglie, 38enne indiano ucciso nel casolare: arrestati 3 giovani. Altri 3 complici indagati per la fuga

Ancora ignota la causa dell’omicidio. Le indagini si sono fondate sulle audizioni dei testimoni oculari, sull’esame delle immagini di video sorveglianza acquisite, sulle intercettazioni telefoniche che hanno interessato i presenti all’interno della struttura abbandonata al momento del fatto e le persone sottoposte alle indagini.

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Omicidio a Bari, 38enne indiano ucciso in casolare a Ceglie. Arrestati tre giovani: tra loro due minorenni

Dalle prime luci dell’alba, in Bari – Ceglie del Campo – la Polizia di Stato di Bari sta dando corso all’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Bari e dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale per i minorenni del capoluogo, su richiesta delle competenti Procure della Repubblica, nei confronti di tre soggetti, un maggiorenne e due minorenni, ritenuti responsabili dell’omicidio di un cittadino indiano, consumato a Ceglie del Campo, il 31 maggio scorso.

I dettagli dell’operazione verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa programmata per le ore 10.30 odierne, presso la Procura della Repubblica di Bari, alla presenza del Procuratore della Repubblica.

Orrore a Ceglie, 16enne violentata nel casolare. Il 22enne Guglielmi minaccia la famiglia: “Ritirate la denuncia”

Vincenzo Michele Guglielmi, il 22enne pluripregiudicato di Ceglie del Campo in carcere da sabato con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una 16enne in un casolare abbandonato, avrebbe anche minacciato la vittima e la famiglia per ritirare la denuncia a suo carico. A svelare il retroscena è La Repubblica.

Il 22enne è il figlio di Luigi Guglielmi, l’esecutore dell’omicidio del 15enne Gaetano Marchitelli, ucciso a Carbonara 21 anni fa, e di Claudio Fiorentino, avvenuto nel 2014 a Giovinazzo. Nella vicenda resta indagato anche il cugino neomaggiorenne. Sarebbe stato lui ad attirare la 16enne fidanzata nel casolare di Ceglie, ad attenderlo lì c’era però suo cugino più grande. Sul corpo della ragazzina ci sono i segni della violenza, accertata anche dal referto del Pronto soccorso. Sarebbe stato lo stesso 18enne a farsi portavoce delle minacce del cugino, la famiglia però non ha ceduto e ha portato avanti l’iter giudiziario dopo aver denunciato tutto.

Il 22enne Guglielmi è noto alle Forze dell’Ordine. Nonostante la giovane età ha già un curriculum di tutto rispetto, tra cui figura una condanna per rapina da minorenne e diversi reati contro il patrimonio. Tra le accuse già rimediate anche quelle di rapina aggravata, detenzione, porto e ricettazione di arma da fuoco, lesioni personali aggravate, minaccia.

Bari, orrore a Ceglie. Violenza sessuale su ragazzina di 16 anni: arrestato 22enne pregiudicato

Nelle prime ore della mattinata, la Polizia di Stato di Bari ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di un pregiudicato 22enne, di Ceglie del Campo, resosi responsabile del delitto di violenza sessuale aggravata, in danno di una ragazza ancora oggi minorenne, all’epoca dei fatti 16enne.

Con la doverosa premessa che si tratta di accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, la sera del 6 luglio 2023, la vittima, fu condotta dal suo ex fidanzato, all’epoca dei fatti anch’egli minore d’età, e dal soggetto tratto in arresto in data odierna, in un casolare abbandonato, in località Ceglie del Campo.

Giunti sul posto, l’ex fidanzato si allontanò, ed il 22enne consumò, con violenza fisica e minaccia, la violenza sessuale, procurando alla vittima lesioni personali giudicate guaribili in 10 giorni. La ragazza rivelò quanto accaduto ad una coetanea, che informò i genitori. Questi ultimi informarono i genitori della vittima, che si rivolsero alla Squadra Mobile della Questura di Bari. Le indagini, coordinate da questo Ufficio Giudiziario, hanno consentito di riscontrare il racconto della vittima e di acquisire gravi indizi di colpevolezza in relazione ai quali, sussistendo anche le esigenze cautelari, il G.I.P. di Bari ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Il 22enne tratto in arresto questa mattina ed associato nel carcere di Bari, con numerosi precedenti penali nonostante la giovane età, era già ristretto ai domiciliari, con dispositivo elettronico, per una rapina con contestuale ferimento da arma da fuoco, consumata a Ceglie del Campo nel settembre del 2023.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare in argomento, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.

Bari, aggrediscono la commessa e svaligiano la gioielleria: arrestati i due baby rapinatori. Colpo da 40mila euro

Nei giorni scorsi, la Squadra Mobile della Questura di Bari, in esecuzione di una ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica, ha applicato la misura cautelare della permanenza presso l’abitazione familiare nei confronti di due minorenni incensurati, in quanto ritenuti responsabili di una cruenta rapina, avvenuta in pregiudizio di una nota gioielleria ubicata nel quartiere “Carrassi” di Bari.

Con la doverosa premessa che si tratta di accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, i destinatari della misura cautelare rispondono dei reati di rapina aggravata e lesioni. I fatti, in relazione ai quali è stata eseguita la misura cautelare, risalgono alla mattina dello scorso 22 luglio, allorquando i predetti si sono recati presso la suddetta attività commerciale, fingendosi interessati all’acquisto di alcuni gioielli; improvvisamente, i due rapinatori hanno assalito la dipendente della gioielleria ivi presente, scaraventandola brutalmente a terra e sedendosi addirittura su di lei al fine di immobilizzarla, e si sono impossessati di vari monili d’oro del valore di euro 40.000. A causa della violenza esercitata durante la consumazione del reato, la vittima è stata costretta a ricorrere alle cure mediche presso il locale Policlinico.

Gli approfondimenti investigativi svolti dalla Squadra Mobile di Bari nell’immediatezza dei fatti, basati, tra l’altro, sulla visione delle immagini registrate dalle telecamere e sulle escussioni testimoniali, hanno consentito di identificare i responsabili. Al riguardo, a nulla è valso il tentativo di uno dei due minorenni di modificare il proprio aspetto fisico, tramite un taglio di capelli fatto eseguire il giorno dopo la consumazione della rapina, evidentemente nel tentativo di rendersi irriconoscibile. E’ importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare in argomento, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.

Bari, omicidio a Ceglie: il 38enne indiano aveva trovato lavoro. A setaccio il telefonino: diverse piste seguite

Continuano le indagini sull’omicidio del 38enne indiano, sparato la sera del 31 maggio in un casolare abbandonato tra Ceglie e Carbonara. Secondo quanto emerso dalle ultime ricostruzioni, la vittima avrebbe dovuto iniziare a lavorare ieri come fruttivendolo.

Gli inquirenti ora stanno cercando indizi sul suo telefonino. Il cellulare, trovato vicino al cadavere, è stato sequestrato. Con lui vivevano 6 stranieri e 2 italiani, secondo i loro racconti a fare irruzione sono stati 3 giovanissimi. Uno di loro ha estratto una pistola e ha sparato contro il 38enne. Le testimonianze però non sono del tutto lineari, per questo è stato effettuato l’esame dello stub perché non si esclude una lite interna al gruppo. Ma un litigio potrebbe essere avvenuto anche all’esterno dell’edificio. Si seguono ancora le piste di un atto xenofobo o di una spedizione punitiva.

L’autopsia ha confermato che il 38enne è stato raggiunto da un solo colpo, l’arma utilizzata dovrebbe essere una pistola di grosso calibro. Sul corpo non erano presenti segni di colluttazione.

Omicidio a Bari, 38enne indiano ucciso a Ceglie: caccia a 3 ragazzi. S’indaga nella vita della vittima

Proseguono le indagini sull’omicidio del 38enne indiano avvenuto venerdì 31 giugno nel casolare abbandonato nella zona tra Ceglie e Carbonara alla periferia di Bari. La Procura ha aperto un’inchiesta e domani verrà effettuata l’autopsia dal medico legale. La vittima sarebbe stata raggiunta al petto da un solo colpo di pistola, ma l’esame chiarirà le modalità dell’omicidio.

In azione c’è la squadra che ha risolto in pochi mesi il caso dell’omicidio di Mauro Di Giacomo, il fisioterapista ucciso a Poggiofranco sotto la sua abitazione. Si stanno passando a setaccio i filmati delle telecamere di videosorveglianza di via Vaccarella a caccia di indizi, così come si stanno ascoltando gli amici connazionali che vivevano con la vittima in quel rifugio. Secondo il loro racconto tre giovanissimi ragazzi hanno fatto irruzione, uno di loro ha sparato. All’origine potrebbe esserci una spedizione punitiva (pare che la vittima avesse un carattere particolare e litigioso) o addirittura si ipotizza possa trattarsi di una una manifestazione di violenza xenofoba.

Della vittima si sa ad oggi poco. Pur facendo parte della comunità indiana a Bari, non lavorava come bracciante, rider o addetto alle cucine dei ristoranti come tanti suoi connazionali. Senza dimora, non si sa ancora da quanto tempo si trovasse in Italia.