Orrore nel Brindisino, cadavere nella cella frigorifera. L’autopsia: “Nessun segno di violenza su Maria Prudenza”

Nella giornata di ieri, sabato 26 novembre, è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Maria Prudenza Bellanova, la 82enne ritrovata rannicchiata nel congelatore della villetta a Ceglie Messapica dove viveva con il figlio 55enne, Angelo Bellanova, denunciato a piede libero per occultamento di cadavere. Non sono stati rilevati segni di violenza, ma bisogna attendere l’esito degli esami biologici e tossicologici per capire se la vittima possa aver ingerito qualcosa che l’abbia portata alla morte. A causa del congelamento non è possibile stabilire quando è avvenuto il decesso. La salma è stata trasferita nell’obitorio di Ceglie Messapica, la data dei funerali non è stata ancora stabilita anche perché si attende il nulla osta del pm.

Orrore nel Brindisino, cadavere nella cella frigorifera: domani l’autopsia sulla salma di Maria Prudenza

È in programma domani, venerdì 25 novembre, l’autopsia sulla salma di Maria Prudenza Bellanova, la donna di 82 anni di Ceglie Messapica trovata morta nel congelatore della sua casa di campagna. L’esame verrà effettuato nel cimitero di Francavilla Fontana Angelo Bellanova dal dottor Domenico Urso. Angelo, il figlio 55enne della donna, resta indagato per occultamento di cadavere dopo la sua confessione. 

Orrore nel Brindisino, cadavere nella cella frigorifera. Figlio confessa: “Mamma morta da giorni”. Attesa autopsia

Sarebbe morta il 17 novembre scorso Maria Prudenza Bellanova, la donna di 82 anni il cui corpo è stato trovato ieri dai carabinieri all’interno di un congelatore nella villetta dove l’anziana viveva con il figlio a Ceglie Messapica. A raccontarlo ai carabinieri, che ieri lo hanno interrogato fino a tarda sera, è stato proprio quest’ultimo Angelo Bellanova di 55 anni, che ha ammesso di avere messo il corpo nel congelatore ed è ora denunciato per occultamento di cadavere. La procura di Brindisi che indaga sull’accaduto ha disposto il sequestro della villetta. L’uomo, assistito dal suo avvocato Aldo Gianfreda, ha raccontato agli investigatori che quando si è accorto della morte della madre, ha vegliato il corpo per un giorno poi “per senso di paura di essere giudicato per la morte del genitore e per lo sconforto” avrebbe deciso di occultare il cadavere. Secondo quanto emerso nel corso dell’interrogatorio, madre e figlio avevano un rapporto “di profonda simbiosi” e così l’uomo sarebbe rimasto “traumatizzato” dopo aver capito che la donna era morta. Tutti elementi che dovranno essere approfonditi. Il 55enne da alcuni testimoni è stato descritto come “taciturno ma mai scortese”. Secondo alcune nipoti della donna, comunque, da mesi l’uomo si sarebbe rifiutato di far vedere la zia. Ieri ad allertare le forze dell’ordine sono stati da alcuni familiari, con i carabinieri che hanno raggiunto l’abitazione dove vivevano madre e figlio con il personale di una cooperativa dei servizi sociali che fino a settembre aveva seguito la famiglia. Nelle prossime ore il pubblico ministero titolare del fascicolo, Mauron Gallone, dovrebbe disporre l’autopsia per accertare se le cause della morte siano state naturali e a quanto tempo fa risalga.