Caso Olivieri, il centrosinistra pugliese si difende: “Assurdo che la destra gridi allo scandalo hanno trovato l’alibi”

“Siamo davanti al teatro dell’assurdo. Nel 2019 Olivieri ha candidato la moglie con il centrodestra, chiudendo ogni legame con il centrosinistra. Il centrodestra prova a scaricare le colpe su Emiliano, cercando di confondere le acque e far credere che sono tutti uguali. Ma la realtà è chiara: nel 2019 tutti sapevano chi fosse Olivieri, eppure il centrodestra ha scelto comunque di candidare sua moglie e di fargli fare una lista civica. Ora fanno finta di scandalizzarsi? Ricordiamo bene le foto e i video degli stessi esponenti di centrodestra con affianco Olivieri mentre raccontavano ai baresi che attraverso lui e Di Rella, passati da sinistra a destra, avrebbero vinto le elezioni a Bari. Sono gli stessi che oggi gridano alla scandalo. Servirebbe un premio Nobel per la perfetta interpretazione teatrale. Se il centrodestra aveva bisogno di un alibi per giustificare le tante sconfitte elettorali, eccolo servito sul piatto d’argento”.

Lo affermano in una nota congiunta i presidenti dei gruppi consiliari alla Regione di Pd, Paolo Campo, Con, Alessandro Leoci e Per la Puglia, Antonio Tutolo. “È inaccettabile – prosegue la nota – che esponenti del centrodestra pugliese anziché concentrarsi sulle reali necessità della regione preferiscano alimentare un clima di veleno politico basandosi su ricostruzioni prive di ogni riscontro oggettivo. I fatti del 2019 sono chiari: il centrodestra ha tentato di imporre una candidatura che non ha convinto gli elettori, mentre il centrosinistra ha ottenuto la fiducia della cittadinanza grazie alla credibilità del proprio operato e alla coerenza della propria azione amministrativa”.

“Le accuse di un presunto sistema marcio – affermano i capigruppo alla Regione di Pd, Con e Per la Puglia – sono non solo offensive ma del tutto prive di fondamento. Michele Emiliano ha sempre operato nel pieno rispetto delle istituzioni, con l’obiettivo di garantire ai cittadini pugliesi un governo efficiente e vicino ai bisogni reali della comunità. La realtà è sotto gli occhi di tutti – continuano -, la Puglia ha continuato a crescere e a consolidarsi come una regione all’avanguardia in numerosi settori, dai trasporti alla sanità, passando per il turismo e le politiche sociali”.

“Rigettiamo con fermezza – conclude la nota di Paolo Campo, Alessandro Leoci e Antonio Tutolo – ogni tentativo di delegittimazione e invitiamo le forze di opposizione a smettere di utilizzare la macchina del fango come strumento di lotta politica. Le istituzioni regionali meritano rispetto e serietà, e noi continueremo a lavorare per garantire ai cittadini pugliesi un’amministrazione trasparente e orientata al bene comune”

Città metropolitana di Bari, Leccese esulta: il centrosinistra stravince e si aggiudica 14 consiglieri su 18 – I NOMI

La Città metropolitana di Bari resta nelle mani del centrosinistra con l’80% dei voti. Ieri, domenica 6 ottobre, si sono svolte le elezioni che hanno coinvolto gli amministratori locali dell’intera provincia. Il raggruppamento “In circolo”, che ricalca la maggioranza Leccese a Bari, si è aggiudicato il maggior numero di preferenze e consiglieri, ben 8 con il 42% dei voti (40.939 le preferenze). Sono 6 invece i consiglieri per “Città insieme“, lista espressione del civismo di Michele Emiliano, con 34.006 voti (intorno al 36%) e 4 quelli eletti nel “Centrodestra metropolitano” con 21.603 voti (22%). L’affluenza al voto ha superato il 95% con 696 su 727 aventi diritto, tra consiglieri e sindaci, che hanno votato.

Nella lista “In circolo” eletti Francesca Bottalico, ex assessora ai Servizi sociali di Bari (la più votata con 4.686 voti), il sindaco di Bitritto Giuseppe Giulitto, il consigliere comunale Pd di Giovinazzo, Giovanni Camporeale, Dea Saulle di Palo del Colle, l’ex presidente del Consiglio comunale di Bari Michelangelo Cavone, la consigliera Pd di Bari Micaela Paparella, Antonio Stragapede di Gravina in Puglia e Maria La Ghezza, consigliera del Movimento 5 stelle di Polignano a Mare.

In “Città insieme” sono stati eletti, Luigi Domenico Colucci, consigliere comunale di Monopoli vicino a Stefano Lacatena del gruppo regionale Con, la consigliera di Molfetta Annalisa Petruzzelli, il bitontino Vito Antonio Labianca (molto vicino a Sandrino Cataldo, marito dell’ex assessore regionale pd Anita Maurodinoia), Michele Naglieri di Gravina in Puglia, il sindaco di Altamura Vitantonio Petronella e la consigliera barese comunale Angela Perna.

Per la destra, invece, siederanno nel consiglio metropolitano il sindaco di Castellana Grotte Domi Ciliberti, i consiglieri comunali – tutti di Fratelli d’Italia – di Monopoli Francesco Leggiero, di Ruvo di Puglia Piero Paparella e di Cassano delle Murge Raffaella Casamassima. Nel complesso per il centrosinistra è stata un vittoria schiacciante con circa l’80 per cento dei voti ponderati alle elezioni di secondo grado della Città metropolitana di Bari.

“Questo momento di partecipazione politica e istituzionale dimostra l’importanza e l’autorevolezza, come ente di secondo livello, che la Città metropolitana di Bari ha acquisito nei confronti delle amministrazioni dei 41 Comuni baresi – il commento di Leccese -. Il metodo della concertazione e della condivisione nelle scelte strategiche e di visione dello sviluppo sociale ed economico ha reso l’Ente di area vasta un soggetto credibile e affidabile per gli amministratori locali sottolinea Leccese ricordando che in 10 anni di vita istituzionale, la Città metropolitana ha dimostrato che, mettendo da parte logiche di campanile e particolarismi, si può crescere insieme superando le gerarchie territoriali”.

Comunali Bari, la sinistra trionfa (anche) nei Municipi. Elette 5 presidenti donne: completato l’en plein al ballottaggio

Trionfo del centrosinistra a Bar. Dopo la vittoria di Vito Leccese al ballottaggio, ecco completato anche l’en plein di cinque anni fa anche nei Municipi. Dopo l’elezione delle presidenti Annamaria Ferretti al Municipio I (Murat, Bari Vecchia, Libertà, Madonnella, Japigia, Torre a Mare), Annamaria Lopez al Municipio 2, (Poggiofranco, Picone, Carrassi, San Pasquale, Mungivacca) e Maria Chiara Addabbo nel Municipio 4 (Carbonara, Ceglie, Loseto), arrivano anche le vittorie di Luisa Verdoscia, ex preside,  nel Municipio 3 (San Paolo, Stanic, Marconi, San Girolamo, Fesca e Villaggio del Lavoratore) contro il consigliere uscente di centrodestra Filippo Stefano Colonna (47-33% nel primo round) e di Mariastella Morisco nel Municipio 5 (Palese, San Spirito, Catino, San Pio) contro Krizia Colaianni del centrodestra.

Amministrative a Bari, Laforgia e Leccese candidati separati ma proiettati già al ballottaggio: “Dalla stessa parte”

“Confermiamo la nostra volontà di restare entrambi in campo in vista dell’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno. Anche se andremo divisi al primo turno, vogliamo ribadire con forza che siamo entrambi dalla stessa parte, alternativa a una destra arrogante”. Inizia così la nota congiunta diramata dai candidati del centrosinistra alle Comunali di Bari, Michele Laforgia, sostenuto da M5s e Convenzione, e Vito Leccese, appoggiato da Pd, Verdi e Azione. Il centrosinistra dunque si presenterà spaccato alle prossime votazioni.

“Vogliamo precisare che il dialogo fra noi non si è mai interrotto. Che entrambi abbiamo accettato la candidatura a sindaco allo scopo non di dividere, ma di unire le forze progressiste. E che entrambi, in queste settimane, abbiamo cercato una soluzione che potesse fare sintesi delle diverse esigenze dei partiti, dei movimenti e delle associazioni che compongono il fronte progressista – aggiungono -. Non è stato possibile e occorre prenderne atto, senza alimentare inutili recriminazioni e ponendo fine a tutte le polemiche che finiscono per aumentare le incertezze e il disorientamento nel nostro elettorato. Dobbiamo tornare a parlare della città, del suo futuro e delle nostre proposte per i prossimi cinque anni di governo. Anche se andremo divisi al primo turno, vogliamo ribadire con forza che siamo entrambi dalla stessa parte, alternativa a una destra arrogante, priva di argomenti, retrograda in materia di diritti, giustizia sociale e ambientale. Una destra a trazione leghista, che con lo scellerato progetto di autonomia differenziata mortifica i territori e le comunità del sud del nostro Paese».