Bari perde un altro pezzo di storia: dopo 60 anni chiude il panificio Amoruso in via Brigata Regina

La saracinesca abbassata ma non per ferie. Un cartello con scritto “Vendesi attività”. Bari perde un altro pezzo della sua storia. Il panificio Amoruso, situato in via Brigata Regina, chiude dopo 60 anni. Una scelta sofferta, presa a malincuore dal titolare Vincenzo che ha pianto per tutti i suoi dipendenti. Obbligatoria però per motivi di salute e a causa dell’incremento dei costi di gestione.

Una notizia che ha provocato un forte sentimento di tristezza tra i clienti. “Oggi va via un pezzo di storia, della mia infanzia”, scrive Giusy su Facebook. “Mi ricordo quando andavo con mio nonno e con mio padre, ora la gente è attratta da tutto quello che abbaglia gli occhi, ma non apprezza le cose semplici fatte a regola d’arte e genuine come facevano loro”, aggiunge un altro. E ancora: “La focaccia era buonissima”, “Non so quanta focaccia ho mangiato”, “La cosa più bella quando entravi è che sentivi l’odore del pane e della focaccia”.

Masseria salentina chiusa tutto il mese di agosto, i titolari sui social: “Il territorio ha bisogno di riposo”

Chiusi per riposo nel mese di agosto e nel clou dell’estate. La scelta dei titolari della masseria Le Stanzie (situata a Supersano nel Salento), annunciata sui social, ha fatto il giro dell’Italia. Una decisione anomala ma ben accolta sul web, maturata a causa dello stress che coinvolge tutto il territorio. “Ti accorgi all’improvviso, o solo per caso, di doverti fermare, perché fingere che tutto vada bene, sempre e comunque, non renderebbe onore a questa terra e a noi che ne siamo i depositari – si legge nel post -. Certi uomini sono proprio come quei luoghi, sono come le piante, gli alberi o gli animali e chissà se pure loro osservano, magari guardano e poi ripensano. E quando pensano e ripensano, decidono, così di colpo, di fermarsi, all’improvviso! Noi abbiamo deciso di farlo, proprio nel mese più atteso, ad agosto, proprio quando tutti vorrebbero distendersi e rilassarsi, come quei campi a maggese che si lasciano dormire e, nell’attesa, riposare”.

“Si, proprio ora, perché ora non siamo più noi ad avere bisogno della Masseria ma è Lei che ha bisogno di noi e abbiamo il dovere di prendercene cura – continuano i titolari -. Si, perché accogliere non è solo far entrare qualcuno ma farlo restare e stare bene, renderlo responsabilmente partecipe di un’esperienza fatta di crescita e di arricchimento reciproco nel rispetto di questi luoghi, della loro storia e della loro identità. Perchè, anche noi, proprio come quei campi, abbiamo bisogno di riflettere, pensare e, magari, ragionare su come meglio ripartire, prendendoci ancor di più cura di Voi e di Noi, nel rispetto dei valori della nostra amata terra. Abbiamo dovuto, abbiamo voluto farlo”.

Discarica Martucci tra Conversano e Mola, audizione in Regione. L’Ager: “Rischio che la chiusura slitti oltre il 2025”

In V Commissione si sono svolte le audizioni richieste dai consiglieri regionali Lucia Parchitelli e Francesco Paolicelli sul tema discarica Martucci di Conversano, di Paolo Pagliaro sulla situazione dell’impianto di Cavallino e criticità gestione ciclo rifiuti in Provincia di Lecce, di Antonio Gabellone, Cristian Casili e Donato Matallo sulle discariche di Nardò e Ugento.

Alla presenza del direttore generale di Ager Gianfranco Grandaliano e del direttore del Dipartimento ambiente Paolo Garofoli, la consigliera Lucia Parchitelli ha chiesto un resoconto degli esiti delle attività esplorative da eseguire sulla discarica Martucci, inserite con un emendamento nel Piano regionale dei rifiuti, approvato a fine 2021 dal Consiglio regionale. La richiesta avanzata dal rappresentante del Comitato “Chiudiamo la discarica Martucci”, intervenuto in audizione, è quella di ricercare altrove siti alternativi. A tal proposito, il direttore Garofoli ha chiarito che sulla individuazione dei siti la Regione non ha alcuna competenza e che la stessa è in capo ai Comuni. Relativamente all’aggiornamento riguardante le attività di indagine e monitoraggio della falda, i due piezometri collocati nelle due vasche, hanno restituito dei coefficienti in conformità ai parametri consentiti, un terzo piezometro invece dovrà essere posizionato per le attività di investigazione previste dal Piano dei rifiuti. Su quest’ultima questione è intervenuto il direttore di Ager, il quale ha rilevato che si profila il rischio di non poter rispettare la data del 31/12/2025, prevista per la chiusura definitiva della discarica Martucci, perché le attività investigative, secondo quanto inserito nel Piano, non sono state ultimate entro il mese di aprile 2022. Alla luce di quanto esposto, non si è fatta attendere la reazione della consigliera Parchitelli, che ha rinviato in un altro momento la discussione sul paventato slittamento della data di chiusura definitiva della discarica, evidenziando che il punto sarà oggetto di dovuti approfondimenti per evitare che ciò accada veramente. A margine dei lavori, il consigliere Francesco Paolicelli, ha manifestato forti perplessità sulla possibilità che la data possa subire un rinvio, senza che sia il Consiglio regionale ad esprimersi in tal senso e, nello stesso tempo, ha ritenuto che è quanto mai necessario attivarsi affinchè sia fatta luce su coloro che sono risultati inadempienti in relazione alla mancata esecuzione delle attività investigative.

In merito alla richiesta del consigliere Cristian Casili, di avere chiaro il quadro dell’impianto di trattamento meccanico biologico di Ugento, è intervenuto il direttore di Ager che ha chiarito che l’impianto ha ricevuto rifiuti nell’ambito della capacità autorizzata. Mentre sullo stato degli interventi del Piano straordinario per la verifica ambientale nella località Burgesi, il direttore Garofoli ha informato la Commissione che da parte di Arpa Puglia e Asl competente, si è conclusa la fase di verifica con la consegna di uno studio, avvenuta nel mese di marzo 2022, che ha interessato la falda profonda e superficiale e un prossimo incontro è previsto per definire la realizzazione di nuovi pozzi di monitoraggio della falda idrica. Inoltre, l’assenza di anomalie diffuse sul fondo porta a stabilire che è garantita la tenuta della geomembrana. Finora i risultati emersi non rilevano superamenti dei limiti tabellari.