È in miglioramento il quadro clinico di Tefta Malaj, la donna di 39 anni sfuggita alla furia omicida del marito, Taulant Malaj, che la notte tra sabato e domenica scorsi a Torremaggiore ha ucciso la figlia di 16 anni Jessica e Massimo De Santis, barista di 51 anni che considerava l’amante della moglie. Tefta è sopravvissuta all’aggressione del marito perché difesa da sua figlia. La 39enne è ricoverata nel reparto di Chirurgia generale del policlinico Riuniti di Foggia dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico per le gravi ferite riportate nell’aggressione. “La paziente si presenta in buone condizioni generali e non ci sono segni di complicanze postoperatorie e aa ripreso l’alimentazione”, si apprende dall’ospedale. La donna è costantemente seguita anche dall’equipe degli psicologi ospedalieri.
La donna ha potuto già riabbracciare il piccolo Leonardo che era in casa domenica scorsa e che ha assistito all’aggressione della propria madre e all’omicidio di sua sorella Gessica. A dirlo agli inquirenti è stato suo padre, l’assassino reo confesso Taulant Malaj. Lo spiega il gip nell’ordinanza con cui è stato convalidato il fermo del 45enne panettiere albanese. “Il figlio – si legge negli atti – era in casa e quando” Taulant “si era reso conto di cosa aveva fatto lo aveva preso in braccio”. Negli atti si legge anche che Taulant dopo aver ucciso il presunto amante di sua moglie e la figlia va da suo fratello e gli chiede di andare a prendere il figlio piccolo perché “è terrorizzato”. Una versione confermata anche da sua cognata. “Taulant si è recato sotto casa mia, ha richiamato più volte l’attenzione con il clacson. Io sono scesa prima e dopo di me mio marito – le sue parole -. Abbiamo visto Taulant e lui diceva a Cemal di andare a casa sua perché aveva ammazzato tre persone e che c’era il bambino terrorizzato. Ci diceva quindi di andarlo a prendere. Io e Cemal lo abbiamo seguito a piedi per non salire in auto con lui. Da fuori abbiamo notato nelle scale condominiali un uomo steso a terra, senza riconoscerlo. Sono salita sola nell’appartamento, ho preso il bambino e l’ho portato giù. In casa c’era la mamma stesa che mi chiedeva di portarlo giù”.
“Il quadro indiziario contro il 45enne Taulant Malaj si è consolidato con la visione dei filmati delle telecamere in casa che hanno ripreso le scene in cui l’uomo colpiva ripetutamente con chiara volontà omicida sia la moglie sia la figlia”. È quanto dichiarato dal gip che ha convalidato il fermo di Taulant Malaj. Quanto “all’omicidio della giovane Jessica”, 16 anni, “che con coraggio ha cercato in tutti i modi e fino alla fine di difendere la madre dalla brutale aggressione del padre”, si evince “che i colpi sono stati inferti anche nei suoi confronti volontariamente, non solo quando interveniva in un primo momento nella camera da letto, ma anche quando l’aggressione continuava nel salone”.