Inchiesta a Bari, si allontana l’ipotesi di scioglimento del Comune ma le municipalizzate rischiano: lo scenario

Non sono emersi “concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso” e l’esistenza di “forme di condizionamento” a carico degli amministratori tali da poter richiedere lo scioglimento del Comune di Bari. Questo è quanto emerso dal lavoro della commissione d’accesso nominata dal Viminale e dal Comitato per la Sicurezza e l’Ordine pubblico convocato nella giornata di ieri in Prefettura.

Ora toccherà al ministro dell’Interno valutare la relazione finale del Prefetto che a quanto pare è intenzionato a chiedere un “provvedimento utile a far cessare immediatamente il pregiudizio in atto”. A rischiare però sono le aziende municipalizzate Amiu, Amgas e Amtab. L’ultima è già sottoposta ad amministrazione giudiziaria e al commissariamento, lo stesso potrebbe verificarsi per le altre due dopo quanto emerso dalla maxi inchiesta Codice Interno e dopo le conclusioni del lavoro della commissione di accesso. Così come restano forti criticità anche all’interno della Polizia Locale. Gli atti del procedimento sono coperti da segreto di Stato, secondo rumors i risultati del lavoro prefettizio sono stati condivisi.

Incontro in Prefettura, attesa per la relazione finale: si decide il futuro (e lo scioglimento) del Comune di Bari

È iniziato in prefettura a Bari il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che precederà l’invio al ministero dell’Interno, da parte del prefetto Francesco Russo, della relazione sulle conclusioni della Commissione d’accesso che, da marzo a settembre, ha valutato le possibili infiltrazioni mafiose nel Comune di Bari. La decisione di inviare la Commissione d’accesso è stata presa in seguito ai 130 arresti dell’inchiesta sul voto di scambio politico-mafioso ‘Codice interno, di Dda e squadra mobile di Bari, che ha svelato presunti intrecci tra mafia, politica e imprenditoria cittadina.

L’inchiesta ha anche causato il commissariamento dell’Amtab, la municipalizzata dei trasporti, nella quale risultavano assunte diverse persone legate ai clan (soprattutto il clan Parisi del quartiere Japigia), poi licenziate. Al comitato partecipa anche il procuratore di Bari, Roberto Rossi, insieme al questore Massimo Gambino, al comandante provinciale dei carabinieri Gianluca Trombetti e al comandante provinciale della guardia di finanza Pasquale Russo.

Dopo l’invio della relazione del prefetto al Viminale, il ministro Matteo Piantedosi avrà tre mesi di tempo per decidere se archiviare la pratica o se proporre lo scioglimento dell’amministrazione comunale. Sono possibili anche soluzioni intermedie: nel caso in cui venissero comunque rilevati collegamenti tra l’apparato burocratico dell’amministrazione e le organizzazioni criminali (ma non tali da determinare lo scioglimento del Comune), ai sensi dell’articolo 143 comma 5 del Testo unico sulle leggi sull’ordinamento degli enti locali può essere adottato “ogni provvedimento utile a far cessare immediatamente il pregiudizio in atto”.

Inchiesta a Bari, l’ombra della mafia al Comune: terminato il lavoro dei commissari. Dossier trasmesso al Prefetto

È stato ultimato in questi giorni il lavoro della commissione d’accesso nominata dal Viminale per valutare eventuali infiltrazioni mafiose all’interno dell’amministrazione comunale di Bari.

La commissione, composta da Claudio Sammartino, prefetto in quiescenza; Antonio Giannelli, (nominato qualche giorno fa prefetto di Cremona) e Pio Giuseppe Stola, maggiore dello Scico della Guardia di finanza, era stata nominata il 22 marzo scorso a poche settimane dall’operazione della Dda di Bari denominata ‘Codice interno’ che aveva portato all’arresto di 130 persone (tra cui l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri, la moglie ed ex consigliera comunale di Bari Maria Carmen Lorusso), ipotizzando l’esistenza di un intreccio tra imprenditoria, politica e criminalità, con fenomeni di voto di scambio politico mafioso. L’inchiesta aveva portato anche all’amministrazione giudiziaria di Amtab, la municipalizzata dei trasporti per presunte infiltrazioni mafiose in particolare nella gestione delle assunzioni.

In questi sei mesi di lavori (gli iniziali tre mesi di tempo sono stati poi prorogati a sei) la commissione ha letto il voluminoso fascicolo dell’inchiesta, ha acquisito documentazione, ascoltato il procuratore, i vertici politici e amministrativi del Comune che all’epoca era guidato dal sindaco Antonio Decaro ora europarlamentare. La nuova amministrazione comunale, guidata sempre dal centrosinistra con il nuovo sindaco Vito Leccese, è stata eletta a giugno. La relazione finale sarebbe perciò già stata consegnata al prefetto di Bari, Francesco Russo, che a sua volta sarà chiamato a trarre le conclusioni e formulare una sua proposta al ministero dell’Interno. Un eventuale scioglimento dovrà essere disposto con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del ministro dell’Interno, previa deliberazione del Consiglio dei ministri entro tre mesi dalla trasmissione della relazione.

Inchiesta a Bari, oggi termina il lavoro della Commissione: a rischio le aziende municipalizzate. Lo scenario

C’è grande attesa a Bari, il Comune è pronto a conoscere il suo destino. La Commissione di accesso nominata dal Viminale per valutare l’ipotesi di scioglimento per infiltrazione mafiosa terminerà il proprio operato oggi, venerdì 20 settembre, e non ci sarà alcuna proroga. I commissari Claudio Sammartino, ex prefetto di Taranto, il viceprefetto Antonio Giannelli e il maggiore tarantino Pio Giuseppe Stola della Finanza, sono al lavoro dal 25 marzo scorso. Hanno passato a setaccio tutti i documenti e indagato su quanto accaduto negli ultimi anni dall’Amtab alla Polizia Locale, passando anche per le assunzioni nel mondo della sanità (tra cui la Sanitaservice del Policlinico di Bari).

Si attende dunque la relazione finale, poi toccherà al Prefetto di Bari che avrà ulteriori 30 giorni a disposizione per predisporre la sua relazione dopo aver sentito il Comitato per l’ordine e la sicurezza e il procuratore antimafia di Bari. Gli atti così saranno trasmessi al ministro dell’Interno. Se il Viminale non chiederà lo scioglimento dell’amministrazione, la relazione diventerà pubblica. Tutto verrà chiuso comunque entro fine anno.

La sensazione, secondo quanto filtra tra Bari e Roma, è che si vada per il commissariamento delle aziende municipalizzate (Amtab, Amiu, Amgas, Retegas e Multiservizi). Difficile pensare allo scioglimento del Consiglio comunale di Bari, si tratterebbe di una scelta molto forte destinata ad avere un impatto negativo sull’immagina della città. L’Amtab è stata già commissariata (lo sarà fino a febbraio al momento), ma il Ministero può disporre un commissariamento tramite funzionari dell’Interno. La strada parallela porta all’azzeramento dei vertici e delle cariche attuali.

 

 

UE, il durissimo attacco (con imprecisioni) dell’europarlamentare Anderson a Decaro: “È coinvolto con la mafia”

Il durissimo attacco sui social dopo la nomina di Decaro alla presidenza della Commissione Ambiente del Parlamento europeo: “Sorge la legittima domanda su quanto sia saggio eleggere qualcuno che presieda una delle commissioni più importanti del parlamento UE mentre tutto il suo campo di partito sta attualmente annegando un’indagine antimafia”. Nella ricostruzione però non mancano gli errori.

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Maxi inchiesta a Bari, la Commissione del Viminale passa alle audizioni: ascoltato l’ex sindaco Decaro

L’ex sindaco di Bari, Antonio Decaro, è stato ascoltato ieri in Prefettura dai tre commissari inviati dal ministero dell’Interno e chiamati a valutare l’ipotesi di scioglimento del Comune per infiltrazione mafiosa, dopo quanto emerso dalla maxi inchiesta Codice Interno che ha rivelato l’infiltrazione dei clan nei tessuti sociali, economici e politici della città.

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Maxi inchiesta a Bari, la Commissione del Viminale passa alle audizioni: presto ascoltato l’ex sindaco Decaro

L’ex sindaco di Bari, Antonio Decaro, è stato convocato in Prefettura dai tre commissari inviati dal ministero dell’Interno e chiamati a valutare l’ipotesi di scioglimento del Comune per infiltrazione mafiosa, dopo quanto emerso dalla maxi inchiesta Codice Interno che ha rivelato l’infiltrazione dei clan nei tessuti sociali, economici e politici della città.

I tre commissari (l’ex prefetto Claudio Sammartino, il viceprefetto avellinese Antonio Giannelli e il capitano della Guardia di Finanza, Giuseppe Pio Stola), arrivati a Bari il 25 marzo scorso, hanno esaminato tutti i faldoni dell’inchiesta, ottenendo una proroga di tre mesi rispetto ai tre iniziali previsti. Il primo ad essere ascoltato sarà l’ex primo cittadino, poi toccherà anche al comandante della polizia Locale, Michele Palumbo, in relazione all’episodio contestato alle due vigilesse che si sarebbero rivolte ad un affiliato del clan Parisi per vendicarsi di un automobilista.