Inchiesta a Bari, si allontana lo scioglimento del Comune. Per il Governo è l’ultima spiaggia: spunta l’ipotesi “tutor”

Il ministro Piantedosi, intervenuto ieri nell’assemblea dell’Anci, ha affermato che lo scioglimento di un Comune è considerato dal Governo come l’ultima ipotesi da prendere in considerazione. “Un percorso lacerante e doloroso”, così è stato definito.

Chiaro che i pensieri vanno al caso di Bari dopo il lavoro svolto dalla commissione nominata dal Viminale dopo la maxi inchiesta Codice interno che ha evidenziato l’infiltrazione mafiosa nel tessuto economico, sociale e politico della città. Per le situazioni “meno gravi”, come quella del capoluogo pugliese, potrebbe essere previsto un “tutor” che potrebbe aiutare le amministrazioni a risolvere le criticità emerse.  Non si escludono ancora oggi iniziative però di tipo diverso.

Appalti truccati a Molfetta, la Procura chiude le indagini: a processo 22 persone e 6 società – TUTTI I NOMI

La Procura di Trani ha chiesto il processo per 22 persone accusate a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta, falso e peculato nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti truccati nel Comune di Molfetta in cambio di denaro e favori. Dopo gli arresti nel 2021, a giugno 2023 sono state chiuse le indagini. Protagoniste diverse imprese. Inizialmente gli indagati erano 41, ma per alcune delle posizioni stralciate ci sono altri approfondimenti in corso.

Ecco i nomi di tutti gli imputati come riportato da La Gazzetta del Mezzogiorno: Ottavia Paola Antonucci, 55 anni, di Molfetta, Vincenzo Balducci, 70 anni, di Molfetta, Alessandro Binetti, 56 anni, di Molfetta, Maurizio Bonafede, 53 anni, di Barletta, Mariano Caputo, 54 anni, di Molfetta, Antonio Carbonaro, 71 anni, di Putignano, Anna Sara Castriotta, 37 anni, di Molfetta, Paolo Conforti, 39 anni, di Putignano, Valerio Di Gregorio, 53 anni, di Trani, Riccardo Di Santo, 42 anni, di Andria, Rosaria Maria Carmela Fontana, 54 anni, di Molfetta, Francesco Giovanni Ieva, 36 anni, di Andria, Pasquale Ieva, 48 anni, di Corato, Andrea Ladogana, 36 anni, di Cerignola, Orazio Lisena, 58 anni, di Molfetta, Francesco Sancilio, 64 anni, di Molfetta, Pietro Santacroce, 49 anni, di Bari, Domenico Tancredi, 42 anni, di Altamura, Donato Pappagallo, 61 anni, di Molfetta, Giacomo Caputo, 59 anni, di Molfetta, Giuseppe Ladogana, 43 anni, di Cerignola, Vincenzo Manzi, 58 anni, di Biccari.

Le società a processo: Areva Ingegneria srl, rappresentata da Vito Miccoli, 36 anni, di Noci, Dauniasfalti srl, rappresentata da Gerarda Barile, 66 anni, di Cerignola, Di Gregorio SNC (ora Di Gregorio SAS), rappresentata da Valerio Di Gregorio e Domenico Di Gregorio, 22 anni, di Terlizzi, Imcore SRL, rappresentata da Pietro Paolo Paparusso, 50 anni, di Andria, Tancredi Restauri srl (ora NEOS Restauri srl), rappresentata da Nicola Tancredi, 43 anni, di Altamura.

Inchiesta a Bari, si allontana l’ipotesi di scioglimento del Comune ma le municipalizzate rischiano: lo scenario

Non sono emersi “concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso” e l’esistenza di “forme di condizionamento” a carico degli amministratori tali da poter richiedere lo scioglimento del Comune di Bari. Questo è quanto emerso dal lavoro della commissione d’accesso nominata dal Viminale e dal Comitato per la Sicurezza e l’Ordine pubblico convocato nella giornata di ieri in Prefettura.

Ora toccherà al ministro dell’Interno valutare la relazione finale del Prefetto che a quanto pare è intenzionato a chiedere un “provvedimento utile a far cessare immediatamente il pregiudizio in atto”. A rischiare però sono le aziende municipalizzate Amiu, Amgas e Amtab. L’ultima è già sottoposta ad amministrazione giudiziaria e al commissariamento, lo stesso potrebbe verificarsi per le altre due dopo quanto emerso dalla maxi inchiesta Codice Interno e dopo le conclusioni del lavoro della commissione di accesso. Così come restano forti criticità anche all’interno della Polizia Locale. Gli atti del procedimento sono coperti da segreto di Stato, secondo rumors i risultati del lavoro prefettizio sono stati condivisi.

Controlli interni sulle società partecipate e costituzione nucleo per le ispezioni amministrative: via libera a Bari

Questa mattina la giunta comunale, su proposta del sindaco Vito Leccese, ha approvato la delibera che prevede la modifica del regolamento dei controlli interni sulle società partecipate del Comune di Bari relativamente alle attività ispettive affidate al “Nucleo per le ispezioni amministrative sulle partecipate” (N.I.A.P.), istituito nell’ambito delle competenze della nuova ripartizione Controlli, Legalità, Trasparenza e Antimafia sociale, voluta dallo stesso sindaco con l’obiettivo di potenziare l’efficacia delle misure di prevenzione e contrasto della corruzione e dell’illegalità e a presidio dell’osservanza, da parte delle società in house e delle altre partecipate comunali, delle regole poste a tutela della legalità e della trasparenza.

Nello specifico il Regolamento disciplina l’esercizio da parte del Comune di Bari dell’attività ispettiva quale funzione di vigilanza e controllo, ad esso spettante, sulle proprie aziende partecipate con l’obiettivo di supportare i processi di autocorrezione e conformazione di atti, procedure o comportamenti posti in essere dalle società partecipate ai principi di legalità e trasparenza.

Questa attività si configura come controllo di “secondo livello” in quanto non sostituisce gli organi di controllo interno delle singole aziende, ma ha l’obiettivo di fornire maggiori rassicurazioni sul corretto e regolare funzionamento del sistema di gestione e controllo posto a presidio del sistema delle partecipate baresi. L’attività ispettiva viene ordinariamente esercitata nei confronti di tutte le aziende partecipate del Comune di Bari, in conformità alle previsioni normative e al piano annuale dell’attività ispettiva, ma in via straordinaria può essere richiesta e attivata dal direttore della ripartizione Controlli, Legalità, Trasparenza e Antimafia sociale di propria iniziativa o su richiesta del sindaco, in presenza di fattispecie di particolare gravità e urgenza, di esposti, denunce, notizie di stampa o di altri organi di informazione, segnalazioni di whistleblowing. Le ispezioni vengono condotte dal N.I.A.P. composto di norma da funzionari comunali dell’area di vigilanza.

Nei casi di particolare rilevanza e complessità dell’indagine, i componenti del N.I.A.P. possono essere affiancati da uno o più ispettori temporanei, ossia specifiche figure professionali, scelte tra i funzionari comunali in possesso di specifica professionalità e idonea esperienza, da altri dirigenti o funzionari comunali che per ruolo o competenze siano ritenuti indispensabili al buon esito dell’indagine. Il procedimento ispettivo si articola, di norma, in tre fasi: fase preparatoria, fase di indagine, fase di redazione della relazione conclusiva. La comunicazione di avvio del procedimento ispettivo è eseguita dal dirigente coordinatore del N.I.A.P. all’azienda o alla società ispezionata preventivamente, in caso di ispezione ordinaria, e contestualmente all’inizio dell’ispezione (primo accesso), in caso di ispezioni straordinarie.

L’attività ispettiva, sia quella ordinaria prevista dal Piano sia quella straordinaria, si conclude con la redazione della relazione conclusiva degli ispettori incaricati che viene trasmessa dal coordinatore del N.I.A.P. al direttore della ripartizione Controlli, Legalità, Trasparenza e Antimafia sociale, al direttore della ripartizione o struttura competente per materia, al sindaco e al presidente dell’azienda ispezionata previa verifica di coerenza dei risultati ispettivi da parte del medesimo coordinatore, qualora non abbia partecipato all’ispezione. Il termine di conclusione di ciascuna attività ispettiva è fissato in 90 giorni dal mandato d’ispezione. In esito alla trasmissione della relazione ispettiva al presidente dell’azienda ispezionata, questi è tenuto a trasmettere al direttore della ripartizione Controlli, Legalità, Trasparenza e Antimafia sociale copia degli atti di amministrazione attiva adottati sulla scorta delle risultanze ispettive, unitamente a una breve relazione sugli interventi correttivi intrapresi.

“Con l’approvazione di queste modifiche al regolamento si mettono nero su bianco le funzioni ispettive, e le relative modalità, affidate al Nucleo ispettivo istituito nell’ambito della nuova ripartizione Controlli, Legalità, Trasparenza e Antimafia sociale – spiega il sindaco Vito Leccese -. Diviene così pienamente operativo il nuovo ufficio con il quale ho inteso rafforzare e rendere più penetranti le attività di controllo sia interne all’amministrazione comunale sia sul complesso sistema delle società partecipate, attribuendo le relative funzioni – in precedenza distribuite su molteplici livelli organizzativi – a una struttura apicale in posizione di autonomia sul piano delle relazioni con i livelli di rappresentanza politica e con la direzione generale dell’ente. Lo stesso dirigente avrà la piena disponibilità di un nucleo per le ispezioni amministrative sulle aziende partecipate al fine di supportare i processi di autocorrezione e conformazione di atti, procedure o comportamenti così da contribuire e alimentare la solidità e la fiducia dei cittadini e delle istituzioni nelle medesime imprese.

L’obiettivo sfidante è quello di creare un osservatorio stabile sui fenomeni criminali che potrebbero pregiudicare la crescita economica e sociale della città, strutturando un ufficio con poteri d’intervento autonomi che strutturi e renda stabili e costanti nel tempo le attività di controllo quale specifica integrazione delle misure di prevenzione e contrasto della corruzione e dell’illegalità contenute nel Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPCT) della Città di Bari”.

Nomine nelle aziende partecipate a Bari, dalla Giunta comunale via libera alla delibera: “Chiarezza e trasparenza”

Su proposta dell’assessore ai Controlli, alla Legalità, alla Trasparenza e all’Antimafia sociale Nicola Grasso, la giunta comunale ha approvato ieri la delibera, da sottoporre al Consiglio comunale, contenente gli indirizzi per le nomine, da parte del sindaco, dei rappresentanti del Comune di Bari presso enti, aziende, istituzioni, società a partecipazione comunale e organismi vari per il mandato amministrativo 2024/29.

“Con questa proposta la giunta comunale ha voluto dare un forte segnale di attenzione rispetto al tema della gestione delle società partecipate – commenta Nicola Grasso -, cercando di fornire un impianto normativo che definisca con chiarezza e trasparenza i procedimenti di formazione degli elenchi e di designazione dei candidati, dando rilievo a qualificanti requisiti di professionalità e di onorabilità al fine di individuare figure altamente preparate e pienamente affidabili. Va in questa direzione, ad esempio, la scelta di prevedere periodicamente controlli e verifiche sul possesso dei requisiti richiesti e sulla correttezza dell’operato, anche durante l’espletamento del mandato, così da evitare situazioni di incompatibilità o di inefficienza alla luce di fatti o circostanze successive alla nomina. Inoltre, tra i principi generali di cui tener conto nella fase di selezione e di nomina, abbiamo voluto inserire l’equilibrio di genere e il ricambio generazionale. La prossima settimana la discussione sarà affrontata in Consiglio comunale per recepire i contributi che tutti i consiglieri vorranno offrire al fine di elaborare l’atto finale

Omicidio Sarah Scazzi, via Avetrana dal titolo: la serie sarà disponibile dal 30 ottobre su Disney+

In ottemperanza al provvedimento emesso dal Tribunale di Taranto e in attesa dell’udienza fissata per il 5 novembre, Groenlandia e Disney informano che il titolo della serie sarà ora ‘Qui non è Hollywood’ e sarà disponibile in Italia dal 30 ottobre sulla piattaforma Disney+”: lo si legge in una nota ufficiale. Diretta dal regista Pippo Mezzapesa, che ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Antonella W. Gaeta, Davide Serino, Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, la serie – continua la nota ufficiale – è prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia.

‘Qui non è Hollywood’ è interpretata da Vanessa Scalera, nel ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele Misseri, Giulia Perulli nei panni di Sabrina Misseri, Imma Villa in quelli di Concetta Serrano, Federica Pala nel ruolo di Sarah Scazzi; Anna Ferzetti è invece la giornalista Daniela, Giancarlo Commare è Ivano e Antonio Gerardi interpreta il Maresciallo Persichella. La serie è basata sul libro Sarah la ragazza di Avetrana, scritto da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni ed edito da Fandango Libri. Marracash è autore e interprete di La Banalità del Male, end credit song di Qui non è Hollywood. Il brano nasce dalla collaborazione tra Marracash e il produttore Marz, che ne ha creato la musica.

“Un efficace sistema di parental control – conclude la nota – assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre alla modalità junior già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite Pin, per garantire massima tranquillità ai genitori”.

Bari, il Comune valuta parcheggi a pagamento in centro anche nei festivi e dopo le 20: scoppia la polemica

Parcheggi a pagamento in centro anche nei giorni festivi e oltre le ore 20.00 per scoraggiare i parcheggiatori abusivi. È questa l’ipotesi al vaglio del Comune di Bari, come annunciato dal sindaco Leccese.

“Si tratta di un problema serio che danneggia sia i residenti che le attività commerciali – le sue parole -. Con l’estensione dei parcheggi a pagamento, intendiamo rendere più difficile l’operato degli abusivi e garantire una maggiore sicurezza e vivibilità ai quartieri”. E le polemiche già non mancano c’è chi infatti ritiene come l’estensione della sosta a pagamento possa penalizzare chi vive o lavora in centro, limitando poi la possibilità di trovare parcheggio. In primis i residenti del quartiere Umbertino.

Punta Perotti, il Tribunale “assolve” il Comune di Bari: “Stato responsabile dei danni a imprese”

La responsabilità del danno subito dalle imprese che costruirono il complesso di Punta Perotti – poi abbattuto nel 2006 – per la confisca dopo l’accertamento della lottizzazione abusiva pur in assenza di una condanna penale, non è imputabile al Comune di Bari ma allo Stato. Lo ha stabilito la terza sezione civile del Tribunale di Bari secondo cui lo Stato non può rivalersi sul Comune per il risarcimento versato alle imprese costruttrici sulla base di una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo.

Nel gennaio del 2009 la Cedu aveva condannato l’Italia a risarcire le società costruttrici Sud Fondi, Iema e Mabar in quanto la confisca dei terreni di Punta Perotti era avvenuta in assenza di una condanna penale. La Cedu intervenne con due distinte sentenze per la medesima questione. Nella prima fu stabilito subito un indennizzo di 40mila euro per ciascuna società (danni morali e spese processuali) e successivamente con una seconda pronuncia un risarcimento totale di 46,08 milioni di euro da parte dello Stato per i danni subiti per la confisca (37 mln per Sudfondi, 9,5 per Mabar e 2,5 per Iema). Dopo avere versato le somme, lo Stato (presidenza del Consiglio e Ministri dell’Economia) ha deciso di rivalersi sul Comune ritenendolo responsabile del procedimento amministrativo che ha portato a concedere le autorizzazioni abusive ai costruttori che poi hanno portato alla confisca.

La decisione di oggi del giudice civile riguarda l’opposizione fatta dal Comune alla prima richiesta di rivalsa avanzata dallo Stato per complessivi 121.800 euro. Sulla vicenda è ora pendente un secondo processo che il Comune ha fatto preventivamente sulla eventuale richiesta di rivalsa per la parte più corposa del risarcimento, quello da 46 milioni. In sostanza, secondo i giudici civili, “il danno subito dalle società è conseguenza immediata e diretta non già delle condotta dell’ente comunale nella gestione del procedimento amministrativo che ha portato al rilascio della concessione edilizia e della lottizzazione abusiva, bensì del provvedimento di confisca illegittimo (in quanto applicato in assenza di condanna penale) disposto dagli organi istituzionali dello Stato in violazione delle norme della convenzione europea dei diritti dell’uomo”.

In altre parole, dice il tribunale, “nulla è dovuto allo Stato italiano a titolo di rivalsa dal Comune di Bari, atteso che a quest’ultimo non è riferibile alcuna colpevole violazione delle disposizioni della convenzione europea dei diritti dell’uomo”. Quindi il tribunale ha accolto il ricorso del Comune e ha condannato lo Stato anche al pagamento delle spese processuali.
   

Caos mense scolastiche, continua il ping pong a Bari. Stop Ladisa: Vivenda torna a gestire l’appalto nel lotto 1

Alla luce del nuovo provvedimento del TAR Puglia, la ripartizione comunale competente sta ponendo in essere tutte le procedure tese a garantire la continuità del servizio di refezione scolastica nelle scuole del Lotto 1, con la ditta aggiudicataria, a partire dal prossimo lunedì 21 ottobre, fatti salvi nuovi e non prevedibili risvolti giudiziari.

“Il provvedimento odierno del Tribunale Amministrativo Regionale chiarisce, in attesa delle prossime tappe del contenzioso, che il servizio di refezione scolastica deve essere garantito anche nei prossimi giorni – dichiara l’assessore alla Conoscenza Vito Lacoppola -. Questa per noi è l’indicazione utile affinché gli uffici predispongano tutto il necessario per garantire ai bambini e alle famiglie la mensa nelle scuole. Per il resto, come abbiamo fatto fino ad oggi, attendiamo l’evoluzione del giudizio che definirà l’esito finale del contenzioso, assicurando la massima volontà del Comune di orientare le proprie decisioni solo e unicamente in base alle indicazioni della magistratura amministrativa”.