IMU e Tari invariate, quasi 4 milioni con la tassa di soggiorno: il Bilancio di previsione del Comune di Bari

È stato presentato questa mattina dall’assessore al Bilancio e Fiscalità locale Diego de Marzo e dal direttore della ripartizione Ragioneria generale Giuseppe Ninni il bilancio di previsione 2025/2027 nel corso della consueta conferenza cittadina. Il documento è costruito con l’intento di conciliare il livello di pressione fiscale locale con le esigenze del civico bilancio nell’ottica di una equilibrata determinazione del carico tributario per i cittadini e le imprese.

La politica tariffaria relativa alle principali voci di entrata che caratterizzano la struttura portante della parte entrata del Bilancio 2025/2027, con particolare riferimento all’IMU e alla TARI, risulta sostanzialmente in linea con l’esercizio 2024 anche in considerazione del fatto che la Legge di Bilancio 2025, ora in corso di approvazione, introduce un ulteriore concorso degli enti territoriali al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica.

“Quello che presentiamo oggi è un bilancio di previsione solido – ha sottolineato l’assessore De Marzo -, che consente al Comune di Bari di assegnare le risorse necessarie all’insieme dei servizi di alta rilevanza sociale e, al contempo, di continuare a investire in sviluppo e attrattività. Nonostante il concorso degli enti locali al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, le tensioni sull’economia generale di questi ultimi anni e l’aumento generalizzato dei costi, con la programmazione 2025/2027 questa amministrazione continuerà ad assicurare il consueto livello di servizi alla collettività amministrata. La grande sfida che ci attende è quella di migliorare ulteriormente il civico bilancio attraverso il consolidamento del gettito tributario, il miglioramento della capacità di riscossione, la maggiore incisività nella lotta all’evasione fiscale, la semplificazione degli adempimenti, un miglior rapporto con i contribuenti e una maggiore efficacia ed efficienza nell’impiego delle risorse. In questa direzione abbiamo già intrapreso una serie di azioni quali la creazioni di un gruppo di lavoro anti evasione che analizzi criticità e proposte migliorative in materia attraverso una sinergia tra le varie ripartizioni coinvolte; il varo del nuovo Regolamento delle Entrate Tributarie e il nuovo sistema delle rateizzazioni; l’avvio del progetto “Nuovi Cittadini 2024/2026” per il recupero dell’evasione TARI legata ai nuovi residenti attraverso un lavoro inter ripartizione tra Demografici e Tributi; e il nuovo protocollo d’intesa che sarà stipulato a brevissimo con l’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili per l’apertura dello Sportello del Commercialista e per coinvolgere nei regolari adempimenti tributari i professionisti del settore fiscale che assistono quotidianamente cittadini e imprese. Il percorso che ci attende, ne siamo consapevoli, è ancora lungo, ma credo che l’approccio adottato possa portarci nel medio termine a risultati soddisfacenti per il civico bilancio e, di conseguenza, per i servizi che eroghiamo ogni giorno ai cittadini baresi e che intendiamo migliorare ulteriormente proprio attraverso una maggiore efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa e tributaria”.

PREVISIONI DI ENTRATA

Di seguito l’esame delle principali entrate del Bilancio comunale 2025/2027:

IMU: confermate le aliquote e detrazioni approvate per il 2024 senza alcun incremento, con la sola eccezione dell’aliquota agevolata relativa agli immobili destinati all’edilizia residenziale pubblica, che risulta fissata nella misura del 2,1 per mille rispetto alla previgente misura del 4,6 per mille, considerando l’emergenza abitativa in atto e gli elevati costi di manutenzione di detti immobili.

In base al gettito registrato nel 2023, ultimo esercizio chiuso, e l’andamento del tributo alla data odierna, le previsioni per il triennio 2025/2027 sono mantenute nella stessa misura dell’anno 2024, pari a circa 91 milioni di euro.

TARI: la politica tariffaria 2025 risulta confermativa di quella decisa per il 2024. La stima di gettito per il triennio 2025/2027, è al momento determinata nella misura di circa 75 milioni di euro ed è destinata integralmente alla copertura del costo del servizio di igiene pubblica.

Le previsioni per Addizionale Comunale all’Irpef risultano determinate in relazione alle aliquote stabilite con deliberazione consiliare n. 42 del 31.07.2012 e confermate anche per il 2025. Il gettito atteso è coerente con l’andamento dinamico in crescita del tributo, inteso come incremento non dell’aliquota bensì dei redditi progressivi, e le previsioni 2025 sono adeguate ai valori in crescita registrati nel corrente anno in misura pari a circa 34 milioni di euro.

Canone Unico Patrimoniale: ai sensi e per gli effetti dell’art. 1 comma 816 e ss. della Legge n. 160/2019, con deliberazione di giunta n.758/2024 sono state determinate le tariffe 2025, che sostanzialmente confermano quelle precedenti, con la sola eccezione di alcune tipologie che in precedenza non erano disciplinate in modo specifico e ad eccezione dei coefficienti tipologici relativi alle occupazioni di suolo pubblico dei pubblici esercizi (sedie e tavolini) nell’ottica di ricondurre gradualmente il gettito del canone unico ai livelli pre-pandemici e adeguarlo alle comparate medie nazionali.

La previsione del CUP per le annualità 2025, 2026 e 2027, che si attesta in linea generale tra quelle più basse su scala nazionale, a dimostrazione di una politica tariffaria favorevolmente protesa verso il contribuente, quota circa 4,6 milioni di euro.

Confermate anche per l’anno 2025 le tariffe del Canone mercatale nella misura stabilità con la manovra di Bilancio 2021/2023

Imposta di Soggiorno: a seguito dell’istituzione e regolamentazione (dal 1 ottobre 2023), la previsione di gettito per il triennio 2025/2027 è stimata nella misura annua di 3,6 milioni di euro, sulla scorta delle tariffe deliberate con deliberazione di giunta 640/2023 e del gettito registrato nel corso del corrente esercizio finanziario.

Lotta all’evasione: in base alla programmazione della ripartizione Tributi, è possibile stimare un gettito atteso, al netto di sanzioni e interessi, di circa 18 milioni di euro, che potrà essere utilizzato nei limiti delle entrate effettivamente riscosse.

Fondo di Solidarietà Comunale: per effetto delle disposizioni contenute nella bozza della Legge di Bilancio 2025 e nella Legge di Bilancio 2024, il Comune di Bari potrà contare su un leggero incremento di tale entrata rispetto alla definitiva assegnazione del 2024, che sarà quantificato con apposito decreto MEF nei primi mesi del 2025

La bozza della Legge di Bilancio 2025 prevede un ulteriore concorso dei Comuni al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica di complessivi 130 milioni per il 2025, 260 milioni per ciascuno degli anni dal 2026 al 2028 e 440 milioni per il 2029.

Il riparto sarà effettuato in base a criteri e modalità da definirsi con decreto MEF anche in proporzione agli impegni di spesa corrente di ciascun comune al netto, degli interessi passivi, della spesa per gestione ordinaria del servizio rifiuti e per la spesa per il Welfare come risultanti dal Rendiconto di gestione 2023.

La misura del nuovo concorso a carico del Comune di Bari risulta perciò prudenzialmente stimata e recepita nel Bilancio 2025/2027 in misura pari ad 1 milione di euro per l’annualità 2025 e a 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027.

PREVISIONI DI SPESA

Indebitamento: anche con la programmazione 2025/2027 l’amministrazione comunale ha ritenuto di non dover ricorre all’accensione di nuovi prestiti a titolo oneroso per il finanziamento dei numerosi interventi presenti nel Programma triennale delle Opere pubbliche.

Per cui, al finanziamento dei principali lavori pubblici sul territorio cittadino, si è previsto di ricorrere unicamente con i numerosi trasferimenti da parte di altre pubbliche amministrazioni e con quelle dell’ente, costituite prevalentemente dai proventi delle concessioni edilizie, dai ricavi di alienazione e dalla devoluzione di mutui già concessi in esercizi precedenti e non interamente utilizzati.

· La spesa per rimborso delle quota di capitale dei prestiti in ammortamento è la seguente:

·previsioni 2025: € 3.095.324,63

· previsioni 2026: € 3.195.907,43

· previsioni 2027: € 3.287.982,78

con una incidenza dell’importo annuale degli interessi passivi rispetto alle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate di circa il 0,50%, davvero bassa rispetto al limite del 10% fissato dall’art.204 del TUEL.

Programma triennale Lavori pubblici 2025/2027: contiene una equa distribuzione di interventi sul territorio cittadino al fine di salvaguardare le esigenze dei cinque Municipi, con la seguente stima dei costi per il triennio:

· 2025: € 345.385.075,63

· 2026: € 351.783.112,25

· 2027: € 83.303.500

la cui piena attuazione è correlata per buona parte all’ottenimento e utilizzo di finanziamenti da parte di enti terzi (U.E., Stato, Regione) e in misura residuale all’utilizzo di disponibilità comunali (concessioni edilizie, mutui assunti in anni precedenti e non interamente utilizzati, ricavi di alienazione, ecc.).

Focus PNRR e PNC: il Piano nazionale di ripresa e resilienza continua a rappresentare un’occasione unica per il Comune di Bari per realizzare nuove opere pubbliche a sostegno della ripartenza. I tempi ristretti di attuazione impongono un dispiego di risorse umane e materiali senza precedenti per realizzare il corposo parco progetti predisposto con dal Comune di Bari e coerente con la visione delineata nel nuovo programma di mandato 2024/2029.

In particolare la partecipazione a molteplici bandi e procedure negoziate attivate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri competenti ha consentito di beneficiare di numerosi finanziamenti per la rigenerazione urbana, la mobilità sostenibile, l’economia circolare, l’edilizia scolastica e l’edilizia residenziale pubblica in coerenza con il programma del mandato del sindaco e gli obietti strategici delineati nel Documento Unico di Programmazione.

Programmazione triennale del fabbisogno del personale: il triennio 2025/2027 è programmato con l’intento di assicurare il completo reintegro del personale in quiescenza, assicurando un turn over al 100 per cento, obiettivo che dovrà fare i conti con il definitivo varo della Legge di Bilancio 2025.

Il disegno di legge licenziato dal Governo il 23 ottobre, infatti, prevede per il 2025 un tetto di spesa per nuove assunzioni fissato al 75% della spesa dei cessati nel 2024 disponendo, quindi, una riduzione del 25% del turn over.

Si attende pertanto il favorevole accoglimento delle proposte di emendamento presentate dall’Anci, tra cui anche quella tesa al totale ripristino delle facoltà assunzionali.

In ogni caso, le decisioni di spesa in materia di fabbisogno di personale contenute nel Bilancio 2025/2027 risultano predisposte nell’ottica di totale reintegro del personale cessato e in coerenza con il rispetto dell’equilibrio pluriennale di bilancio, dei riflessi sulle capacità assunzionali derivanti dai maggiori oneri per rinnovi contrattuali maturati e maturandi, e dei vincoli di spesa pro-tempore vigenti.

Le previsioni di spesa per il personale dipendente programmate per il triennio 2025/2027, sono le seguenti:

· previsioni anno 2025: 86.245.263,04

· previsioni anno 2026: 85.330.511,54

· previsioni anno 2027: 84.816.856,30

Decentramento amministrativo – Municipi: le decisioni di spesa assunte per il triennio 2025/2027 salvaguardano tutte le dotazioni ordinariamente assegnate in sede di predisposizione dei Bilanci a favore dei cinque Municipi nelle specifiche funzioni decentrante (Istruzione, Sport, Cultura, Welfare, ecc.), senza alcuna riduzione rispetto alle precedenti annualità.

Inoltre, per favorire piccole ma importanti lavorazioni sui rispettivi territori, risulta confermata l’assegnazione annua per ciascun Municipio di € 95.000,00 da destinare a interventi di arredo urbano.

Bari, il Comune avvio progetto per ridurre l’evasione della TARI da parte dei nuovi residenti: le info

Su proposta della vicesindaca e assessora ai Servizi demografici Giovanna Iacovone, la giunta comunale ha approvato ieri il progetto “Nuovi cittadini 2024/2026”, finalizzato a ridurre l’evasione relativa alla TARI affiancando all’attività ordinaria di accertamento e riscossione, un ulteriore approccio di natura preventiva, grazie alla collaborazione trasversale della ripartizione Servizi demografici e della ripartizione Tributi. Il Comune di Bari, annualmente, è interessato dall’iscrizione di circa 5.000 nuovi cittadini (3.500 famiglie) che, provenendo da altri Comuni o dall’estero, decidono di trasferire a Bari la propria dimora abituale.

Tale circostanza comporta che i nuovi cittadini debbano, da un lato, presentare dichiarazione di residenza all’Ufficio Anagrafe entro venti giorni dalla data di trasferimento (come previsto all’art. 13 del DPR n. 223/1989), dall’altro, presentare denuncia per il pagamento della TARI entro il primo giorno del quarto mese successivo alla data di inizio del possesso, occupazione o detenzione dell’immobile assoggettabile al tributo (ai sensi degli artt. 29 e 30 del vigente regolamento TARI del Comune di Bari).

Tuttavia, dall’incrocio della banca dati TARI con il dataset delle iscrizioni di famiglie provenienti da altri Comuni o dall’estero, è emerso che ogni anno, a ridosso della scadenza fissata, soltanto un terzo delle famiglie interessate presenta spontaneamente regolare denuncia TARI. Si tratta dunque di un fenomeno che comporta la creazione di nuove sacche di potenziale evasione e che l’amministrazione intende affrontare con la realizzazione del progetto obiettivo, approvato ieri dalla giunta per favorire l’adempimento degli obblighi contributivi da parte dei nuovi cittadini baresi.

“Il progetto Nuovi cittadini – spiega Giovanna Iacovone – è il frutto di un impegno interdisciplinare che abbiamo voluto mettere in campo per provare a colmare il mancato introito della Tari che nella nostra città, come in molte altre, si aggira annualmente intorno al 30%. Un dato significativo che, se in parte è da ascriversi alla mancata volontà dei nuovi baresi di ottemperare agli obblighi contributivi, in parte dipende dalle banche dati di cui disponiamo, non sempre aggiornate e allineate.

Grazie a questo progetto, quindi, potremo implementare le attività intersettoriali attraverso l’incrocio dei dati anagrafici dei nuovi iscritti con il database delle denunce TARI e aggiornare la banca dati TARI con le informazioni anagrafiche e catastali rivenienti dalle nuove denunce, realizzando al contempo un’azione di moral suasion sui nuovi cittadini da affidare a una campagna di comunicazione ad hoc e a un sistema informativo e di supporto dedicato. Conoscere con esattezza l’ammontare complessivo delle denunce attese, individuare ogni mancata denuncia e prevenire ogni tentativo di evasione tributaria sono gli output attesi del progetto, per il quale ringrazio l’assessore De Marzo e il personale delle due ripartizioni coinvolte.

Il recupero dell’evasione è non solo un atto dovuto ma anche un’azione di equità nei confronti della stragrande maggioranza dei cittadini baresi che ottempera ai propri doveri e che deve poter contare su servizi pubblici adeguati ed efficienti. Se pensiamo che nel 2021 su 66 milioni attesi per la TARI ne sono stati incassati 47, è facile capire come le sacche di evasione rappresentino a tuti gli effetti un danno per la comunità amministrata”.

“Si tratta di un progetto importantissimo per la nostra città – commenta l’assessore al Bilancio e Fiscalità locale Diego de Marzo -. Abbiamo iniziato sin da subito un lavoro complesso e delicato sulla lotta all’evasione fiscale creando sinergie con un apposito gruppo di lavoro. Il progetto Nuovi cittadini e il conseguente incrocio delle banche dati tra Tributi e Servizi demografici rappresenta un altro importantissimo passo avanti che sarà effettuato proprio per aumentare la capacità di riscossione dell’ente, obiettivo che rappresenta un pilastro per il presente e il futuro di ogni amministrazione”.

Nel dettaglio il progetto Nuovi cittadini prevede che, per accrescere la propensione al pagamento della TARI da parte dei nuovi contribuenti, si proceda sia con l’espletamento della regolare attività di accertamento e riscossione, unitamente a una corretta attività di programmazione e di controllo, sia con un “input autorevole” da parte dell’ente che possa persuadere i nuovi cittadini del valore etico dell’adempimento tributario, inducendoli al comportamento atteso.

A tal fine sarà promossa una campagna di comunicazione in grado di far leva sul sentimento di solidarietà sociale ed economica, coerentemente con il dettato costituzionale, e sarà attivato un servizio di invio di specifici messaggi/avvisi al contribuente, una sorta di reminder da veicolare grazie all’impiego di strumenti smart e ormai familiari ai più quali mail e notifiche tramite AppIO.

Contestualmente sarà necessario che all’interno dell’ente si costituisca un coordinamento intersettoriale tra le due ripartizioni comunali interessate, tanto con riferimento alle rispettive basi informative quanto alle competenze e conoscenze verticali degli addetti delle due strutture, in modo che il Comune di Bari disponga di dati aggiornati e allineati alla reale situazione anagrafica e catastale, aumentando così la propria capacità di riscossione complessiva.

Nelle attività progettuali saranno coinvolti 4 dipendenti della ripartizione Servizi Demografici (a cui si aggiungono due PoEQ – posizioni di elevata qualificazione della stessa ripartizione, con compiti di coordinamento e monitoraggio) e 11 dipendenti della ripartizione Tributi (a cui si aggiunge la PoEQ Tari, con compiti di coordinamento e monitoraggio).

Polizia Locale Bari, scontro sul comandante. Sindacati al Comune: “Palumbo dipendente come tutti”

Torniamo ad occuparci del caso del comandante della polizia locale Michele Palumbo e della richiesta dei sindacati Cisl Fp, Uil Fpl e Csa al sindaco di Bari Vito Leccese per la sua rimozione dopo l’assemblea sindacale convocata per discutere di due progetti destinati ai 650 vigili in forza al comando di Bari.

Secondo quanto sostenuto dai sindacati il generale Palumbo ha utilizzato la chat aziendale, destinata alle comunicazioni sulla viabilità e indirizzata a tutto il personale, per criticare e ridicolizzare quanto discusso durante una recente assemblea sindacale. Si starebbe valutando anche un’azione legale contro Palumbo che avrebbe definito un vigile intervenuto nell’assemblea come “venditore di fumo”. Il Direttore Generale del Comune di Bari, Davide Pellegrini, ha fornito una risposta “morbida” ai sindacati che però non mollano e pretendono chiarezza sul caso.

Corruzione in Puglia, Alfonsino Pisicchio a processo: Regione e Comune di Bari chiedono danni all’ex assessore

La Regione Puglia e il Comune di Bari hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo a carico dell’ex assessore regionale Alfonsino Pisicchio, del fratello Enzo e di altri 12 imputati accusati, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta, falso, truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ed emissione di fatture false.

La richiesta è arrivata oggi davanti al gup di Bari Nicola Bonante, l’udienza è stata rinviata al prossimo 4 febbraio. Il Comune, che si è costituito nei confronti dei due Pisicchio, dell’ex responsabile unico del procedimento Francesco Catanese e dell’imprenditore Giovanni Riefoli, chiederà oltre un milione di euro tra danni d’immagine e patrimoniali.

La Regione si è costituita nei confronti di Alfonsino Pisicchio e di alcuni altri imputati, ma non del fratello Enzo. Ad Alfonsino Pisicchio sarà chiesto un risarcimento dei danni non patrimoniali di 50mila euro. Le accuse per Alfonsino Pisiscchio – che risponde di corruzione e turbata libertà degli incanti – riguardano il periodo in cui era assessore della giunta Emiliano, quando avrebbe utilizzato “la sua influenza politica e le sue relazioni – come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare – tramite suo fratello Enzo, per una gestione clientelare del suo ruolo, con favoritismi per ottenere ritorni in termini di consenso elettorale, mediante assunzioni nelle imprese favorite o avvantaggiate di persone che assicurano il voto e che avevano militato anche nel suo partito”.

Enzo Pisicchio, invece, avrebbe agito “quale esecutore delle direttive” del fratello “e quale schermo per impedire di risalire al ruolo e al contributo di Alfonsino”. Dalle indagini è emersa la turbativa di una gara d’appalto bandita dal Comune di Bari per l’affidamento delle attività di supporto per la gestione e riscossione dei tributi, aggiudicata nel settembre del 2019, con importo a base d’asta di circa 5,5 milioni. Il rup, Francesco Catanese, secondo l’accusa avrebbe confezionato il bando ad arte per un imprenditore ottenendo in cambio l’assunzione della moglie. Inoltre, un componente della commissione di gara avrebbe ottenuto la stessa promessa di assunzione per il figlio con l’intermediazione dei fratelli Pisicchio a loro volta destinatari di denaro, assunzioni, promesse di assunzioni ed il finanziamento illecito al partito ‘Iniziativa democratica’ da parte dell’imprenditore cui avevano fornito informazioni riservate.

Società partecipate, bando del Comune Bari per candidature elenco unico: “Serve ricambio i giovani rispondano”

Questa mattina l’assessore ai Controlli, Legalità, Trasparenza e Antimafia sociale Nicola Grasso ha illustrato alla stampa l’avviso pubblico finalizzato all’acquisizione delle candidature per la formazione dell’elenco unico per le nomine e designazioni di rappresentanti del Comune di Bari presso enti, aziende, istituzioni, società a partecipazione comunale e organismi vari. All’incontro con la stampa è intervenuto anche il sindaco Vito Leccese.

Le società a controllo pubblico interessate dalla procedura sono Amtab Spa, Azienda municipale Gas Spa, AMIU Puglia Spa, Bari Multiservizi Spa e Amgas Srl (controllata indiretta), cui si aggiungono gli enti pubblici vigilati Consorzio ASI ed Ente Fiera del Levante.

“Come previsto dal Testo unico degli enti locali, il sindaco in questo frangente ha un ruolo marginale – ha commentato Vito Leccese -, in quanto è tenuto ad adeguarsi agli indirizzi formulati dal Consiglio comunale, che ringrazio nella sua interezza per aver offerto il proprio contributo in un dibattito serrato, a tratti aspro, per l’individuazione degli indirizzi della procedura. Ciò che mi preme sottolineare è che, avendo individuato la necessità di un ricambio generazionale nella gestione delle aziende partecipate, auspichiamo che i giovani della nostra città, ma non solo, vogliano rispondere a quella che riteniamo a tutti gli effetti una chiamata alla responsabilità civica. Assumere oggi un ruolo nell’organo amministrativo o di controllo di una società partecipata, infatti, significa contribuire fattivamente alla crescita della nostra città, al netto del compenso economico, che sappiamo essere inferiore a quello del settore privato. D’altronde le nostre partecipate hanno numeri importanti in termini di personale e di fatturato, e dunque possono rappresentare un banco di prova qualificante per molti giovani professionisti che abbiano a cuore la cosa pubblica. Desidero ringraziare ancora i consiglieri comunali, compresi quelli di minoranza, e la II commissione consiliare, guidata da Nicola Loprieno, per il prezioso contributo offerto alla definizione di un provvedimento importante, che oggi avvia la fase pubblicistica”.

“La scelta assunta dall’amministrazione e dal Consiglio comunale, che ringrazio per la collaborazione nella definizione degli indirizzi di questo avviso – ha spiegato Nicola Grasso – è stata quella di prevedere dei requisiti di professionalità più elevati che in passato, con l’obiettivo di garantire competenze il più possibile attinenti rispetto alle sfide che le società partecipate dal Comune di Bari dovranno affrontare nei prossimi anni. L’avviso richiede anche principi di onorabilità particolarmente stringenti, ma non a discapito di un altro degli elementi che abbiamo tenuto in grande considerazione, il ricambio generazionale. Un principio coerente con la volontà di coinvolgere quanto più possibile giovani professionalità (under 35) che possano e vogliano impegnarsi nella gestione di alcuni aspetti della vita amministrativa – penso alla raccolta dei rifiuti o al trasporto urbano – che costituiscono gangli vitali per lo sviluppo e la realizzazione degli interessi pubblici della nostra città.

Questo avviso rappresenta perciò una specie di richiamo alla responsabilità civica e alla partecipazione rivolto a tutte le forze sane e qualificate della città, alle quali chiediamo di “buttare il cuore oltre l’ostacolo” offrendo la propria disponibilità a entrare negli elenchi da cui il sindaco attingerà per le nomine, nel rispetto dell’equilibrio di genere. Dal canto nostro, ovviamente, auspichiamo la massima partecipazione a questo procedimento, anche attraverso il coinvolgimento degli ordini professionali, per segnare un nuovo passo nel sistema delle aziende partecipate comunali. Ringrazio infine il dirigente della ripartizione Nicola D’Onchia per l’intenso lavoro che ci ha portati fin qui”.

Coerentemente con gli indirizzi approvati dal Consiglio comunale, di seguito le principali novità dell’avviso:

· ricomprende tutte le società e gli enti nei quali il Comune di Bari ha una partecipazione, compresi i consorzi pubblici vigilati;

· presenta una scansione procedimentale ben delineata, limitandosi alla raccolta della disponibilità per la formazione dell’elenco dei professionisti, che successivamente sarà distinto in singole sezioni

· prevede requisiti di professionalità più alti e di onorabilità più stringenti.

L’avviso sarà pubblicato ad horas sul sito istituzionale del Comune di Bari con scadenza il prossimo 3 gennaio.

Inchiesta a Bari, si allontana lo scioglimento del Comune. Per il Governo è l’ultima spiaggia: spunta l’ipotesi “tutor”

Il ministro Piantedosi, intervenuto ieri nell’assemblea dell’Anci, ha affermato che lo scioglimento di un Comune è considerato dal Governo come l’ultima ipotesi da prendere in considerazione. “Un percorso lacerante e doloroso”, così è stato definito.

Chiaro che i pensieri vanno al caso di Bari dopo il lavoro svolto dalla commissione nominata dal Viminale dopo la maxi inchiesta Codice interno che ha evidenziato l’infiltrazione mafiosa nel tessuto economico, sociale e politico della città. Per le situazioni “meno gravi”, come quella del capoluogo pugliese, potrebbe essere previsto un “tutor” che potrebbe aiutare le amministrazioni a risolvere le criticità emerse.  Non si escludono ancora oggi iniziative però di tipo diverso.

Appalti truccati a Molfetta, la Procura chiude le indagini: a processo 22 persone e 6 società – TUTTI I NOMI

La Procura di Trani ha chiesto il processo per 22 persone accusate a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta, falso e peculato nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti truccati nel Comune di Molfetta in cambio di denaro e favori. Dopo gli arresti nel 2021, a giugno 2023 sono state chiuse le indagini. Protagoniste diverse imprese. Inizialmente gli indagati erano 41, ma per alcune delle posizioni stralciate ci sono altri approfondimenti in corso.

Ecco i nomi di tutti gli imputati come riportato da La Gazzetta del Mezzogiorno: Ottavia Paola Antonucci, 55 anni, di Molfetta, Vincenzo Balducci, 70 anni, di Molfetta, Alessandro Binetti, 56 anni, di Molfetta, Maurizio Bonafede, 53 anni, di Barletta, Mariano Caputo, 54 anni, di Molfetta, Antonio Carbonaro, 71 anni, di Putignano, Anna Sara Castriotta, 37 anni, di Molfetta, Paolo Conforti, 39 anni, di Putignano, Valerio Di Gregorio, 53 anni, di Trani, Riccardo Di Santo, 42 anni, di Andria, Rosaria Maria Carmela Fontana, 54 anni, di Molfetta, Francesco Giovanni Ieva, 36 anni, di Andria, Pasquale Ieva, 48 anni, di Corato, Andrea Ladogana, 36 anni, di Cerignola, Orazio Lisena, 58 anni, di Molfetta, Francesco Sancilio, 64 anni, di Molfetta, Pietro Santacroce, 49 anni, di Bari, Domenico Tancredi, 42 anni, di Altamura, Donato Pappagallo, 61 anni, di Molfetta, Giacomo Caputo, 59 anni, di Molfetta, Giuseppe Ladogana, 43 anni, di Cerignola, Vincenzo Manzi, 58 anni, di Biccari.

Le società a processo: Areva Ingegneria srl, rappresentata da Vito Miccoli, 36 anni, di Noci, Dauniasfalti srl, rappresentata da Gerarda Barile, 66 anni, di Cerignola, Di Gregorio SNC (ora Di Gregorio SAS), rappresentata da Valerio Di Gregorio e Domenico Di Gregorio, 22 anni, di Terlizzi, Imcore SRL, rappresentata da Pietro Paolo Paparusso, 50 anni, di Andria, Tancredi Restauri srl (ora NEOS Restauri srl), rappresentata da Nicola Tancredi, 43 anni, di Altamura.

Inchiesta a Bari, si allontana l’ipotesi di scioglimento del Comune ma le municipalizzate rischiano: lo scenario

Non sono emersi “concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso” e l’esistenza di “forme di condizionamento” a carico degli amministratori tali da poter richiedere lo scioglimento del Comune di Bari. Questo è quanto emerso dal lavoro della commissione d’accesso nominata dal Viminale e dal Comitato per la Sicurezza e l’Ordine pubblico convocato nella giornata di ieri in Prefettura.

Ora toccherà al ministro dell’Interno valutare la relazione finale del Prefetto che a quanto pare è intenzionato a chiedere un “provvedimento utile a far cessare immediatamente il pregiudizio in atto”. A rischiare però sono le aziende municipalizzate Amiu, Amgas e Amtab. L’ultima è già sottoposta ad amministrazione giudiziaria e al commissariamento, lo stesso potrebbe verificarsi per le altre due dopo quanto emerso dalla maxi inchiesta Codice Interno e dopo le conclusioni del lavoro della commissione di accesso. Così come restano forti criticità anche all’interno della Polizia Locale. Gli atti del procedimento sono coperti da segreto di Stato, secondo rumors i risultati del lavoro prefettizio sono stati condivisi.

Controlli interni sulle società partecipate e costituzione nucleo per le ispezioni amministrative: via libera a Bari

Questa mattina la giunta comunale, su proposta del sindaco Vito Leccese, ha approvato la delibera che prevede la modifica del regolamento dei controlli interni sulle società partecipate del Comune di Bari relativamente alle attività ispettive affidate al “Nucleo per le ispezioni amministrative sulle partecipate” (N.I.A.P.), istituito nell’ambito delle competenze della nuova ripartizione Controlli, Legalità, Trasparenza e Antimafia sociale, voluta dallo stesso sindaco con l’obiettivo di potenziare l’efficacia delle misure di prevenzione e contrasto della corruzione e dell’illegalità e a presidio dell’osservanza, da parte delle società in house e delle altre partecipate comunali, delle regole poste a tutela della legalità e della trasparenza.

Nello specifico il Regolamento disciplina l’esercizio da parte del Comune di Bari dell’attività ispettiva quale funzione di vigilanza e controllo, ad esso spettante, sulle proprie aziende partecipate con l’obiettivo di supportare i processi di autocorrezione e conformazione di atti, procedure o comportamenti posti in essere dalle società partecipate ai principi di legalità e trasparenza.

Questa attività si configura come controllo di “secondo livello” in quanto non sostituisce gli organi di controllo interno delle singole aziende, ma ha l’obiettivo di fornire maggiori rassicurazioni sul corretto e regolare funzionamento del sistema di gestione e controllo posto a presidio del sistema delle partecipate baresi. L’attività ispettiva viene ordinariamente esercitata nei confronti di tutte le aziende partecipate del Comune di Bari, in conformità alle previsioni normative e al piano annuale dell’attività ispettiva, ma in via straordinaria può essere richiesta e attivata dal direttore della ripartizione Controlli, Legalità, Trasparenza e Antimafia sociale di propria iniziativa o su richiesta del sindaco, in presenza di fattispecie di particolare gravità e urgenza, di esposti, denunce, notizie di stampa o di altri organi di informazione, segnalazioni di whistleblowing. Le ispezioni vengono condotte dal N.I.A.P. composto di norma da funzionari comunali dell’area di vigilanza.

Nei casi di particolare rilevanza e complessità dell’indagine, i componenti del N.I.A.P. possono essere affiancati da uno o più ispettori temporanei, ossia specifiche figure professionali, scelte tra i funzionari comunali in possesso di specifica professionalità e idonea esperienza, da altri dirigenti o funzionari comunali che per ruolo o competenze siano ritenuti indispensabili al buon esito dell’indagine. Il procedimento ispettivo si articola, di norma, in tre fasi: fase preparatoria, fase di indagine, fase di redazione della relazione conclusiva. La comunicazione di avvio del procedimento ispettivo è eseguita dal dirigente coordinatore del N.I.A.P. all’azienda o alla società ispezionata preventivamente, in caso di ispezione ordinaria, e contestualmente all’inizio dell’ispezione (primo accesso), in caso di ispezioni straordinarie.

L’attività ispettiva, sia quella ordinaria prevista dal Piano sia quella straordinaria, si conclude con la redazione della relazione conclusiva degli ispettori incaricati che viene trasmessa dal coordinatore del N.I.A.P. al direttore della ripartizione Controlli, Legalità, Trasparenza e Antimafia sociale, al direttore della ripartizione o struttura competente per materia, al sindaco e al presidente dell’azienda ispezionata previa verifica di coerenza dei risultati ispettivi da parte del medesimo coordinatore, qualora non abbia partecipato all’ispezione. Il termine di conclusione di ciascuna attività ispettiva è fissato in 90 giorni dal mandato d’ispezione. In esito alla trasmissione della relazione ispettiva al presidente dell’azienda ispezionata, questi è tenuto a trasmettere al direttore della ripartizione Controlli, Legalità, Trasparenza e Antimafia sociale copia degli atti di amministrazione attiva adottati sulla scorta delle risultanze ispettive, unitamente a una breve relazione sugli interventi correttivi intrapresi.

“Con l’approvazione di queste modifiche al regolamento si mettono nero su bianco le funzioni ispettive, e le relative modalità, affidate al Nucleo ispettivo istituito nell’ambito della nuova ripartizione Controlli, Legalità, Trasparenza e Antimafia sociale – spiega il sindaco Vito Leccese -. Diviene così pienamente operativo il nuovo ufficio con il quale ho inteso rafforzare e rendere più penetranti le attività di controllo sia interne all’amministrazione comunale sia sul complesso sistema delle società partecipate, attribuendo le relative funzioni – in precedenza distribuite su molteplici livelli organizzativi – a una struttura apicale in posizione di autonomia sul piano delle relazioni con i livelli di rappresentanza politica e con la direzione generale dell’ente. Lo stesso dirigente avrà la piena disponibilità di un nucleo per le ispezioni amministrative sulle aziende partecipate al fine di supportare i processi di autocorrezione e conformazione di atti, procedure o comportamenti così da contribuire e alimentare la solidità e la fiducia dei cittadini e delle istituzioni nelle medesime imprese.

L’obiettivo sfidante è quello di creare un osservatorio stabile sui fenomeni criminali che potrebbero pregiudicare la crescita economica e sociale della città, strutturando un ufficio con poteri d’intervento autonomi che strutturi e renda stabili e costanti nel tempo le attività di controllo quale specifica integrazione delle misure di prevenzione e contrasto della corruzione e dell’illegalità contenute nel Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPCT) della Città di Bari”.

Nomine nelle aziende partecipate a Bari, dalla Giunta comunale via libera alla delibera: “Chiarezza e trasparenza”

Su proposta dell’assessore ai Controlli, alla Legalità, alla Trasparenza e all’Antimafia sociale Nicola Grasso, la giunta comunale ha approvato ieri la delibera, da sottoporre al Consiglio comunale, contenente gli indirizzi per le nomine, da parte del sindaco, dei rappresentanti del Comune di Bari presso enti, aziende, istituzioni, società a partecipazione comunale e organismi vari per il mandato amministrativo 2024/29.

“Con questa proposta la giunta comunale ha voluto dare un forte segnale di attenzione rispetto al tema della gestione delle società partecipate – commenta Nicola Grasso -, cercando di fornire un impianto normativo che definisca con chiarezza e trasparenza i procedimenti di formazione degli elenchi e di designazione dei candidati, dando rilievo a qualificanti requisiti di professionalità e di onorabilità al fine di individuare figure altamente preparate e pienamente affidabili. Va in questa direzione, ad esempio, la scelta di prevedere periodicamente controlli e verifiche sul possesso dei requisiti richiesti e sulla correttezza dell’operato, anche durante l’espletamento del mandato, così da evitare situazioni di incompatibilità o di inefficienza alla luce di fatti o circostanze successive alla nomina. Inoltre, tra i principi generali di cui tener conto nella fase di selezione e di nomina, abbiamo voluto inserire l’equilibrio di genere e il ricambio generazionale. La prossima settimana la discussione sarà affrontata in Consiglio comunale per recepire i contributi che tutti i consiglieri vorranno offrire al fine di elaborare l’atto finale