Entro un mese Leonardo entrerà nella comunità terapeutica. A darci la bella notizia, con grande entusiasmo, è lui stesso. Fremeva dalla voglia di dircelo. Gli abbiamo consegnato intanto gli ultimi 30 euro.
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Tutto procede per il meglio, la convivenza con gli altri ospiti va a gonfie vele. Quello che più ci colpisce però è la sua determinazione nel voler riprendere in mano la propria vita. Leo sa che in molti hanno preso a cuore la sua storia.
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Adesso, i soldi donati dai nostri lettori, non li dobbiamo più spendere per pagare un albergo, ma li possiamo usare per comprare cose di cui necessita.
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Appena ha saputo che non ha ancora ottenuto il posto in comunità, Leonardo ha avuto uno sfogo legittimo sui tempi della burocrazia.
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La lettera del nostro direttore: “Ti ho creduto e sostenuto contro tutto e tutti, ma è arrivato il momento di farmi da parte. Ti voglio bene ed è per questo che non posso prendere altre scelta”.
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Ci siamo abituati a vedere Leonardo sempre sorridente, ma in realtà è solo una maschera che indossa perché, dentro di lui, c’è tanto che vuole nascondere.
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Dopo avergli dato un telefono, lo abbiamo accompagnato alla visita al Serd. Il 30enne sembra convinto e deciso a riprendere in mano la sua vita.
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La Polizia Locale ha bloccato mamma e figlio piccolo su corso Vittorio Emanuele. I due sono stati portati in comunità non prima di aver informato il Tribunale per i minorenni e le autorità competenti.
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Il giudice ha deciso di lasciare Giovanni in carcere, dopo il processo per direttissima. La prossima udienza è stata fisata il 26 gennaio
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Giovanni è andato su tutte le furie quando ha saputo cosa dice di lui un tossico della ex Caserma Rossani.
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