Annullate con rinvio anche le sentenze a carico di Giuseppe Antuofermo e di Francesco Rizzi. Rigettati o ritenuti inammissibili i ricorsi di altri 7 imputati. Tutti i nomi.
Continue readingSistema Trani, corruzione in atti giudiziari: annullate condanne degli ex pm Savasta e Scimè. Atti a Potenza
Annullate anche le condanne degli avvocati Ruggiero Sfrecola e Giacomo Ragno (entrambi del foro di Trani, condannati rispettivamente a 4 anni e 2 anni e 8 mesi) e dell’immobiliarista barlettano Luigi D’Agostino (4 anni).
Continue readingCorruzione in atti giudiziari: condanna annullata per l’ex gip di Trani Michele Nardi
La Corte d’Appello di Lecce, dichiarando la propria incompetenza territoriale in favore della Procura di Potenza, ha annullato la sentenza di primo grado con la quale l’ex gip tranese Michele Nardi era stato condannato dal Tribunale salentino a 16 anni e 9 mesi per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari.
Nardi era accusato di aver garantito esiti processuali favorevoli in più vicende giudiziarie e tributarie in favore di imprenditori coinvolti nelle indagini dei pm di Trani in cambio di danaro, gioielli e varie utilità.
La sentenza è stata annullata anche nei confronti degli altri 4 imputati. La Corte d’appello di Lecce, presidente Vincenzo Scardia, ha così accolto una delle eccezioni preliminari presentate nella scorsa udienza dal legale di Nardi, Domenico Mariani, e contestate dalla pubblica accusa.
Tra queste c’era la competenza territoriale con la quale si chiedeva di spostare a Potenza il procedimento perché collegato – secondo la difesa – alle funzioni di Carlo Maria Capristo, l’ex procuratore di Trani e di Taranto, indagato nel capoluogo lucano.
Oltre a Nardi il Tribunale di Lecce, il 18 novembre 2020, aveva condannato a 9 anni e 7 mesi di reclusione l’ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro, ritenuto complice dell’ex pm tranese Antonio Savasta (condannato in primo grado con rito abbreviato in un processo-stralcio a 10 anni); 6 anni e 4 mesi erano stati inflitti all’avvocatessa barese Simona Cuomo; 5 anni e 6 mesi a Gianluigi Patruno; 4 anni e tre mesi a Savino Zagaria, cognato di Savasta.