Bari, minaccia e picchia tre Carabinieri al Libertà: 46enne condannato a 7 mesi di reclusione

Un 46enne barese è stato condannato a 7 mesi di reclusione per resistenza e lesioni a pubblico ufficiali per aver aggredito tre Carabinieri durante un controllo. L’uomo è stato anche condannato al risarcimento danni nei riguardi dei tre militari che si sono costituiti parti civili. Tra provvisionali e spese processuali dovrà pagare 3800 euro.

I fatti risalgono al marzo 2020 e sono avvenuti in via Brigata Regina, nel quartiere Libertà di Bari. “Ringrazia la divisa che ti gonfio, ti rovino io e ti vengo a prelevare, se ti do uno ti sfondo, se ti trovo per strada ti sei fatto i c… i tuoi”, le minacce e le offese prima dell’aggressione. Il 46enne avrebbe infatti spintonato e strattonato i tre Carabinieri, provocando lesioni e contusioni al torace e alla spalla.

Corruzione, mazzetta da 15mila euro: l’ex sindaco di Altamura Giacinto Forte condannato a 6 anni

Per l’ex primo cittadino, dimessosi nel 2018 in seguito all’inchiesta per la quale fu anche messo ai domiciliari, è stata anche decisa l’interdizione perpetua dai pubblici uffici oltre alla confisca di 15mila euro e al pagamento della stessa somma a titolo di riparazione pecuniaria in favore del Comune di Altamura in persona del sindaco pro tempore.

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Omicidio a Capurso, muore il 29enne Vito Caputo: chiesta condanna a 14 anni per il killer Piero Canonico

La Procura ha invocato, nel processo in corso con rito abbreviato, una condanna di 14 anni di reclusione nei confronti del 27enne Piero Canonico, accusato di aver ucciso il 16 marzo 2023 durante una rissa il 29enne Vito Caputo e ferito l’amico della vittima Fabio Domenico Chiarelli. Le accuse sono quelle di omicidio, tentato omicidio, rissa aggravata e detenzione di arma bianca. Si tornerà in aula il 29 aprile per le arringhe della difesa.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Caputo sarebbe stato ucciso da Canonico con 12 coltellate. Chiarelli, che avrebbe dato il via all’inseguimento automobilistico (partito nel vicino comune di Cellamare) e alla rissa successiva, sarebbe stato ferito gravemente, sempre da Canonico, con 9 fendenti. Canonico è accusato di omicidio volontario e tentato omicidio, Chiarelli invece di rissa aggravata e violenza privata. Indagato per rissa, ma non sottoposto a misure cautelari, anche il padre di Canonico.

Morte Palazzotto a Bitritto, Francesco Assunto sceglie il rito abbreviato: potrà ottenere uno sconto di pena

Il 33enne Francesco Assunto, il gestore del bar Coffee Time di Bitritto, indagato per l’omicidio volontario con dolo eventuale di Giovanni Palazzotto, avvenuto all’alba del 20 novembre 2022 davanti all’attività, ha chiesto e ottenuto di essere processato con il rito abbreviato nell’udienza preliminare che si è tenuta il 4 aprile scorso. Potrà ottenere uno sconto di un terzo sulla pena inflitta. Si tornerà in aula il 4 luglio per la discussione. I familiari della di Palazzotto si sono costituiti parti civili.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Assunto avrebbe causato intenzionalmente la morte di Palazzotto bloccandolo a terra per circa 16 minuti, comprimendogli il torace con le ginocchia per impedirgli di entrare e danneggiare il suo bar. Arrestato per omicidio, fu scarcerato dopo pochi giorni dal gip che ha ritenuto come il 32enne avesse agito per legittima difesa o, al massimo, per un eccesso colposo in legittima difesa. La Cassazione ha però respinto il ricorso della difesa, confermando la misura cautelare (domiciliari) e la tesi della Procura.

Nell’ordinanza emanata il Riesame aveva invece ritenuto l’esistenza dei “gravi indizi di colpevolezza”, relativi al reato di omicidio volontario, e ipotizzato anche il dolo eventuale e il pericolo di reiterazione dello stesso reato. “La violenza, l’assenza di alcuna remora morale, la spietata freddezza e il gratuito accanimento mostrati da Assunto nei confronti della vittima non possono dirsi sopiti e pertanto, secondo i giudici, c’è il pericolo che l’indagato possa commettere altri delitti della stessa specie – si legge nelle carte -. Assunto avrebbe infierito in maniera continuativa con la forza fisica e con continui insulti contro il Palazzotto, non mostrando pietà nemmeno quando quest’ultimo era in fin di vita e avrebbe evidenziato totale insensibilità perfino dinanzi al cadavere alla presenza dei carabinieri intervenuti”.