Obbliga 13enne a fare video hard e lo diffonde su Whatsapp agli amici: 26enne condannato a 4 anni

Avrebbe indotto una ragazzina di 13 anni, sua conoscente, a realizzare due video erotici inoltrandone uno su un gruppo WhatsApp di amici.

Per questo il Tribunale di Lecce ha condannato un 26enne, residente in un Comune nel sud del Salento, a quattro anni di reclusione con l’accusa di pornografia minorile.

Secondo l’accusa il ragazzo, 20enne all’epoca dei fatti, avrebbe anche inviato alla minore un video dai contenuti forti per mostrarle come avrebbe dovuto riprodurlo.

I giudici hanno disposto anche l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio inerente la tutela, curatela e amministrazione di sostegno, nonché dai pubblici uffici per la durata di cinque anni e l’interdizione in perpetuo da incarichi nelle scuole di ogni ordine e grado e da ogni ufficio o servizio in istituzioni, o in altre strutture pubbliche e private, frequentate abitualmente da minori. L’accusa aveva chiesto una condanna a sette anni di reclusione.

Violenze sulla ex, caporalmaggiore dell’esercito condannato: ha patteggiato 2 anni e 6 mesi. Sarà licenziato

Un caporalmaggiore dell’esercito di 48 anni, originario di Corsano e in servizio a Lecce, ha patteggiato davanti al giudice monocratico Marco Mauro Marangio una condanna a due anni e sei mesi per stalking, lesioni e maltrattamenti ai danni della ex convivente, che aveva deciso di mettere fine alla relazione.

L’imputato era recidivo a causa di una condanna comminata sempre per lesioni a carico di un’altra sua ex. L’uomo si trova attualmente ai domiciliari, dopo essere stato arrestato nell’ottobre 2024 in seguito alla denuncia sporta ai carabinieri dalla donna dopo l’ennesima aggressione subita, che l’aveva costretta a fare ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Scorrano.

Nonostante la denuncia, il militare avrebbe continuato però a perseguitarla. Il ministero della Difesa ha sospeso il militare dal servizio avviando l’iter per il licenziamento.

Università Bari, sesso per superare gli esami: il professore Volpe condannato a 5 anni

Il Tribunale di Bari ha condannato il docente di diritto civile dell’Università di Bari Fabrizio Volpe alla pena di 5 anni di reclusione per induzione indebita.

Questo è l’esito del processo di primo grado nei confronti del docente accusato di aver chiesto ad una studentessa prestazioni sessuali in cambio del superamento degli esami.

Per il docente la Procura aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione. Il professor Volpe, assistito dagli avvocati Elio Addante e Angelo Loizzi, ha sempre respinto le accuse.

Al termine dell’udienza la difesa si è detta “soddisfatta” dell’esito della sentenza eperché “l’impianto accusatorio è stato fortemente ridimensionato”, annunciando allo stesso tempo che dopo il deposito delle motivazioni, tra 90 giorni, impugnerà la sentenza.

Una delle due presunte vittime non si è mai costituita parte civile, l’altra ha revocato la costituzione: unica parte civile è l’Università di Bari nei confronti della quale sarà quantificato in sede civile il risarcimento dei danni.

“Sono innamorato di te”, perseguita e picchia l’ex amante a Bari: condannato a 1 anno e 8 mesi per stalking

Un uomo è stato condannato in primo grado con rito abbreviato a 1 anno e 8 mesi di reclusione per stalking a Bari. Secondo quanto ricostruito dalle indagini ha perseguitato una donna con la quale aveva intrapreso una relazione extraconiugale. Al rifiuto di lei di portare avanti il rapporto, ha iniziato a perseguitarla con messaggi, chiamate, appostamenti (a casa e sul luogo di lavoro) e minacce.

La vittima ha deciso di denunciarlo dopo due anni, i fatti risalgono al periodo tra settembre 2018 e luglio 2020. Nell’ultima occasione l’uomo l’ha picchiata con calci e schiaffi, mettendole le mani al collo e minacciando di ucciderla. “Sono innamorato di te, dobbiamo stare insieme”, le parole proferite alla donna. È stato condannato anche al risarcimento dei danni nei confronti della vittima e dell’associazione Gens Nova.