Dal pandoro alle uova di Pasqua (Corato): Chiara Ferragni verso il rinvio a giudizio per truffa aggravata

La Procura di Milano ha chiuso le indagini, in vista della richiesta di processo, nei confronti di Chiara Ferragni e di altre persone per l’accusa di truffa aggravata Al centro dell’inchiesta, coordinata dal pm Cristian Barilli e dall’aggiunto Eugenio Fusco e condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, ci sono i casi di presunta pubblicità ingannevole legata alle vendite, a prezzi maggiorati e mascherate con iniziative benefiche, avvenute tra il 2021 e il 2022, del pandoro ‘Pink Christmas’ Balocco e delle uova di Pasqua-Dolci Preziosi (controllata dall’azienda di Corato “Cerealitalia”).

“Riteniamo che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che i profili controversi siano già stati affrontati e risolti in sede di Agcom. Avvieremo al più presto un confronto con i Pubblici Ministeri e confidiamo in una conclusione positiva della vicenda. Chiara Ferragni ha fiducia nel lavoro della magistratura e che la sua innocenza venga acclarata quanto prima”. Così gli avvocati di Chiara Ferragni hanno commentato la chiusura delle indagini per truffa aggravata nei confronti dell’influencer e di altre quattro persone per i casi del pandoro e delle uova di Pasqua.

Esplosione nella notte a Corato, bomba carta danneggia pizzeria e auto parcheggiata: indagini in corso

Una bomba carta è stata fatta esplodere la scorsa notte davanti all’ingresso di una pizzeria di Corato, nel Barese. La deflagrazione, avvenuta intorno alle due e trenta in piazza Salvo D’Acquisto, ha danneggiato la porta in ferro del locale, parte dell’insegna e un’auto che era parcheggiata lì vicino.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia di Stato che hanno acquisito le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza della zona. Al momento nessuna ipotesi è esclusa. Le indagini sono coordinate dalla procura di Trani.

Vuole denunciare l’ex marito per maltrattamenti ma viene rifiutata tre volte: indagati due poliziotti di Corato

“Ora sono impegnato”, “Signora torni domani” e ancora “Vado oltre il mio orario di lavoro”. Queste le frasi proferite dagli agenti alla donna nelle tre circostanze. Sul caso indaga la Procura di Trani, i fatti risalgono ad un anno fa e l’ex marito della donna era già stato colpito dal divieto di avvicinamento per precedenti atti persecutori.

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Strage dei treni tra Andria e Corato, cerimonia a Bari. Il dolore dei parenti delle vittime: “Processo non ci soddisfa”

“Questo è un momento per ricordare, per impegnarci a richiedere giustizia e verità, ma anche sistemi di sicurezza efficaci per i trasporti: il tema dev’essere all’attenzione di tutti coloro che hanno responsabilità di governo. Bisogna garantire una mobilità sicura”.

Lo ha detto il sindaco di Bari, Vito Leccese, partecipando alla cerimonia di commemorazione delle le 23 vittime dell’incidente ferroviario avvenuto il 12 luglio 2016 sul binario unico tra Corato e Andria, in cui rimasero anche ferite 51 persone. “Ciò che è avvenuto – ha aggiunto – ferisce tutto il paese”. Il sindaco ha anche annunciato di aver chiesto l’installazione in piazza Umberto a Bari di “una stele per la memoria delle vittime e spero già dall’anno prossimo ci si possa incontrare lì”.

Alla cerimonia sono intervenuti anche alcuni parenti delle vittime, tra cui Giuseppe Orsini, fratello di Michele che perse la vita nell’incidente a 61 anni. Rivolgendosi al sindaco, Orsini ha chiesto: “Bisognava aspettare 23 morti per mettere il doppio binario?”. Poi, ha aggiungo: “E’ importante ricordare ma fa male, ci svegliamo la mattina e ricordiamo sempre questo brutto evento”. Quanto all’esito del processo di primo grado sull’incidente, ha detto: “Non ci soddisfa, sono stati condannati solo il capostazione e il capotreno mentre tutti gli altri sono stati assolti”. Anche Anna Aloysi, sorella di Maria che perse la vita a 49 anni, ha evidenziato che “hanno deciso di condannare solo i dipendenti, l’anello debole: vorrei che il sacrificio di mia sorella, insieme a quello di tante altre vittime, sia un punto di partenza per riformare tutto il sistema di controllo e di manutenzione a ogni livello”.