Voto di scambio a Brindisi, preferenze comprate per 30 euro: 5 indagati per corruzione elettorale

Sono cinque, al momento, le persone indagate a Brindisi nell’ambito di un’inchiesta della Procura su una presunta compravendita di voti che sarebbe avvenuta durante le amministrative della primavera del 2023. L’ipotesi di reato nei loro confronti è quella di corruzione elettorale. La notizia è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno.

Si tratterebbe al momento di persone fuori dal contesto politico. Tra gli indagati c’è il 53enne brindisino Vincenzo Corsano, già in carcere per un’altra inchiesta per associazione per delinquere finalizzata ai furti d’auto. Proprio da quell’inchiesta emerse l’ipotesi di voti ‘comprati per 30 euro ciascuno’ durante le amministrative di oltre 18 mesi fa. Il pubblico ministero titolare del fascicolo, Mauron Gallone, ha disposto il sequestro dei telefoni cellulari a carico delle cinque persone, tutte ritenute vicine a Corsano, “al fine di accertare attraverso accertamenti di natura tecnica”, si legge negli atti, “un elemento di prova a carico degli indagati”. Sono ancora in corso accertamenti su chi avrebbe commissionato il procacciamento dei voti e chi sarebbe stato il candidato a cui sarebbero state destinate le preferenze comprate per 30 euro.

Corruzione elettorale, Sandrino Cataldo torna libero: l’ex numero uno di Sud al Centro lascia i domiciliari

Sandrino Cataldo torna libero dopo poco più di tre mesi. Il marito di Anita Maurodinoia, consigliera regionale, ed ex numero uno di Sud al Centro era finito ai domiciliari il 4 aprile nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bari in quanto considerato il promotore di un’organizzazione che avrebbe inquinato le elezioni amministrative di Bari (2019), Grumo Appula (2020) e Triggiano (2020), oltre che le Regionali del 2020.

Il gip, Paola Angela De Santis, ha accolto l’istanza presentata dal suo legale con il parere positivo della Procura di Bari.

Corruzione elettorale, a vuoto il tentativo di Sandrino. Il Riesame respinge il ricorso: Cataldo resta ai domiciliari

Il marito dell’ex assessora regionale Maurodinoia, ai domiciliari dal 4 aprile scorso con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale, è indagato per aver pilotato le elezioni amministrative di Grumo Appula (settembre 2020) e di Triggiano (ottobre 2021) e quelle Regionali del 2020.

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Corruzione elettorale a Triggiano, revocati i domiciliari all’ex vicesindaco Perrelli e ai figli: liberi dopo 10 giorni

La gip di Bari, Paola Angela De Santis, ha revocato la misura degli arresti domiciliari per l’ex vicensindaco di Triggiano Vito Perrelli e per i figli Piergiorgio Andrea e Alberto Leo, arrestati tutti lo scorso 4 aprile con l’accusa di aver fatto parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale per le elezioni amministrative di Triggiano del 2021. Nella nuova ordinanza è stata rilevata l’insussistenza delle esigenze cautelari nei confronti dei tre indagati: tra queste, anche la circostanza che Perrelli non fosse più vicesindaco da tempo. Mercoledì scorso i tre durante l’interrogatorio di garanzia avevano risposto alle domande respingendo ogni accusa. Dopo dieci giorni ai domiciliari, oggi tornano in libertà.

L’inchiesta della procura di Bari riguarda la presunta associazione a delinquere che sarebbe stata promossa e diretta dal fondatore del movimento politico ‘Sud al Centro’, Alessandro Cataldo, anch’egli ai domiciliari. Cataldo è il marito dell’ex assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, indagata a piede libero. Ai domiciliari c’è anche l’ex sindaco di Triggiano Antonio Donatelli, dimissionario e sospeso dalla carica dalla Prefettura. Giovedì scorso proprio la Prefettura ha disposto la sospensione del consiglio comunale di Triggiano e nominato il viceprefetto Giuseppina Ferri come commissario per la temporanea gestione dell’ente. Per la procura, l’associazione avrebbe inquinato le elezioni amministrative di Bari (2019), Grumo Appula (2020), Triggiano (2021) e le regionali del 2020.

Corruzione elettorale, il Prefetto sospende il consiglio comunale di Triggiano: arriva il commissario Ferri

Il prefetto di Bari Francesco Russo ha disposto la sospensione del consiglio comunale di Triggiano e la contestuale nomina di Giuseppina Ferri, vice prefetto con funzioni vicarie presso la Prefettura di Isernia, quale commissario prefettizio per la provvisoria gestione dell’ente. Il provvedimento si è reso necessario a seguito delle dimissioni contestuali di nove consiglieri comunali dopo gli arresti dei giorni scorsi del sindaco Antonio Donatelli e dell’assessore e vicesindaco Vito Perrelli nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bari per presunta compravendita di voti e la contestazione del reato di corruzione elettorale. Lunedì scorso, al termine del proprio interrogatorio di garanzia, Donatelli aveva annunciato le proprie dimissioni irrevocabili dalla carica, dalla quale era già stato sospeso venerdì dalla Prefettura.

Corruzione elettorale a Triggiano, interrogati il vicesindaco Perrelli e i suoi figli: chiesta la revoca dei domiciliari

Hanno respinto ogni accusa, spiegando i fatti a loro contestati e chiedendo la revoca degli arresti domiciliari l’ex assessore e vicesindaco di Triggiano, Vito Perrelli, e i figli Piergiorgio Andrea e Alberto Leo, arrestati giovedì scorso perché – secondo l’accusa – avrebbero fatto parte dell’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale.

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Corruzione elettorale, Cataldo nega tutto nell’interrogatorio: la difesa chiede revoca dei domiciliari

Alessandro Cataldo, marito dell’ex assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, finito ai domiciliari giovedì scorso e considerato il presunto ideatore del sistema di compravendita di voti utilizzato in occasione delle Regionali 2020 e delle Comunali di Bari, Grumo e Triggiano, ha respinto tutte le accuse e ha negato tutto nell’interrogatorio di garanzia che si è tenuto in giornata. 

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