Green Pass falsi senza il vaccino anti Covid, al via il processo a Bari: 69 imputati. Asl parte offesa

È iniziata oggi, in tribunale a Bari, l’udienza preliminare a carico di 69 imputati accusati di accesso abusivo ai sistemi informatici e falso per aver (secondo la Procura) ottenuto falsi Green pass senza aver fatto il vaccino contro il Covid.

I fatti risalgono alla seconda metà del 2021, dalle indagini è emerso l’accesso abusivo al sistema dell’anagrafe vaccinale della Regione Puglia grazie all’uso di credenziali – per i pm prese fraudolentemente – di un’infermiera in servizio nel nord Barese.

Chi ha fornito queste credenziali, verosimilmente un dipendente della Asl di Bari, è rimasto ignoto, così come non è emerso se, in cambio dei falsi Green pass, siano stati consegnati soldi.

Per i 69 è però stato chiesto il rinvio a giudizio e oggi gli avvocati degli imputati si sono presentati davanti alla gup Ilaria Casu. In udienza è stato rilevato qualche difetto di notifica e la giudice ha rinviato al prossimo 13 novembre per eventuali richieste di patteggiamento o di rito abbreviato. Come parte offesa è stata individuata la Asl di Bari, che non si è costituita parte civile.

Bari, positiva al Covid viola la quarantena per pagare le bollette in Posta: 47enne assolta dopo 4 anni

Una donna di 47 anni era stata condannata al pagamento di una multa di 3625 euro dopo essere stata beccata, ad agosto 2021, all’interno dell’ufficio postale di Ceglie del Campo mentre era positiva al Covid e in quarantena.

La 47enne barese non si è arresa e si è opposta al provvedimento. A 3 anni dalla fine dello stato di emergenza, è stata assolta dal Tribunale “per particolare tenuità del fatto”, visto che si era recata nell’ufficio Postale per improrogabili operazioni allo sportello, tra cui il pagamento di diverse bollette.

Bari, 910 alberi e 1200 piante: a Japigia inaugurato il bosco urbano dedicato alle vittime del Covid

Questa mattina il sindaco Vito Leccese, accompagnato dagli assessori al Clima, Transizione ecologica e Ambiente, Elda Perlino, e alla Cura del territorio, Domenico Scaramuzzi, dalla presidente del Municipio I Annamaria Ferretti e dai rappresentanti di Arbolia, Snam Rete Gas e del Formedil Bari e nazionale, ha partecipato a una passeggiata sulle aree del bosco urbano dedicato alle vittime del covid che si estende sui terreni laterali di via Caldarola e nel terreno tra via Giustina Rocca e viale Archimede, nei pressi del Palaflorio.

Al sopralluogo sono intervenuti anche gli studenti degli istituti che realizzeranno dei prototipi di arredo a completamento della nuova area verde attigua al Palaflorio nell’ambito del progetto “Design my city space – La città che Ci piace”, che vede il Comune di Bari collaborare con Formedil Bari, Formedil Nazionale e Senaf, con il coinvolgimento di alcune scolaresche degli istituti Panetti-Pitagora, Euclide-Caracciolo e del Liceo Artistico De Nittis-Pacali.

Nel dettaglio, l’intervento realizzato lungo via Caldarola è stato possibile grazie alla collaborazione del Comune di Bari con Arbolia, società benefit di Snam e Snam Rete Gas, che da tempo progetta e realizza iniziative di imboschimento su terreni messi a disposizione dalla pubblica amministrazione e che ha dotato quest’area di 510 alberi e 1.193 arbusti, mentre le piantumazioni sugli spazi attigui al Palazzetto dello sport, con la messa a dimora di 395 alberi, sono state finanziate dal Comune con risorse rivenienti dal PON Metro nell’ambito del più ampio programma relativo agli interventi di forestazione e greening urbano in tutta la città.

Nelle due fasce lungo il primo tratto di via Caldarola sono stati messi a dimora esemplari di Cercis siliquastrum, Fraxinus angustifolia, Prunus kanzan, Quercus ilex e Pinus halepensis, disposti in filari plurispecifici, oltre ad arbusti da fiore – Gaura lindheimerii e Teucrium frutticans – disposti in gruppi e piante di Pistacea lentiscus, Ligustrum ovalifolium, Vitex agnus castus e Viburnum tinus, questi ultimi disposti in filari misti.

Nell’area adiacente al Palaflorio, invece, sono stati messi a dimora 395 alberi tra cui Cipressi, Celtis australis, Fraxinus ornus, Pinus halepensis, Prunus kanzan, alberi da frutti minori della macchia mediterranea tra cui Punica granatum, Ziziphus jujuba, Cormus domestica, Populus italicum “pyramidalis”, Prunus avium, Prunus avium, Cercis siliquastrum, Juglans regia, Acer saccharinum, Acer monspessolanum, Laurus nobilis, Crategus Azarolus, Cormus Domestica, Ziziphus Jujuba, Punica Granatum, Prunus Avium, Ostrya Carpinifolia, Ostrya Carpinifolia, Prunus Pissardi Nigra.

Le aree interessate dalla forestazione, inoltre, sono state dotate di impianto di irrigazione automatico con gocciolatoi in corrispondenza degli alberi e ala gocciolante per gli arbusti. Da una stima, l’intervento di imboschimento effettuato nel quartiere Japigia consentirà, nell’arco dei prossimi vent’anni, di sottrarre circa 1000 tonnellate di Co2 dall’atmosfera, con evidenti benefici in termini della qualità dell’aria e di contrasto all’effetto isola di calore in città.

“Oggi manteniamo un impegno preso dal mio predecessore dopo l’esperienza drammatica della pandemia: quello di dedicare simbolicamente alle vittime baresi del covid un bosco urbano, dove posizioneremo l’albero della memoria, come richiesto da un appello di cittadini nel 2020 per ricordare gli eroi e le vittime della pandemia – ha ricordato il sindaco Vito Leccese -. Questi nuovi spazi alberati nel quartiere Japigia sono una buona notizia non solo per la qualità della vita dei residenti ma anche per il contributo che la nostra città può offrire in termini di contrasto ai cambiamenti climatici. Avere più alberi e più verde sul territorio cittadino significa far vivere meglio le persone, offrendo loro luoghi di aggregazione e socialità e, al contempo, produrre più ossigeno e assorbire grandi quantità di anidride carbonica, cosa di cui c’è estremo bisogno per contrastare l’effetto isola di calore in città. Ringrazio i responsabili di Arbolia per aver voluto investire nella nostra città con un intervento di forestazione che negli anni a venire dispiegherà appieno i suoi effetti benefici e Formedil per aver scommesso sulla creatività degli studenti che contribuiranno a rendere l’area nei pressi del Palaflorio uno spazio attrezzato, bello e accogliente.

Interventi di questo genere sono l’esempio di ciò che l’amministrazione comunale si propone di fare, rigenerare il territorio urbano attraverso interventi diffusi di greening e forestazione”.

“Siamo orgogliosi di aver contribuito a questo importante progetto di forestazione, realizzato in sinergia con il Comune – ha dichiarato Sabatino Pedata, rappresentante di Snam Rete Gas -. Questa nuova area verde non solo riqualifica la zona, ma rappresenta un valore aggiunto per l’intera comunità, migliorando la qualità dell’aria e offrendo spazi di aggregazione e benessere per i cittadini. È un esempio concreto di come la collaborazione possa generare un impatto positivo e duraturo sul territorio”.

“Gli alberi e le piante rappresentano un elemento chiave di quella transizione ecologica che vogliamo traguardare e che sarà possibile solo a patto di un cambio di paradigma che metta il patrimonio arboreo e le aree verdi al centro delle strategie di sviluppo delle città – ha ricordato Elda Perlno -. A Japigia questi 910 nuovi alberi, insieme alle centinaia di piante e arbusti messi a dimora, rappresentano un’infrastruttura strategica che testimonia la nostra concezione del verde inteso non già come elemento estetico e ornamentale, ma come asset fondamentale per migliorare la qualità dell’ambiente urbano e tutelare la salute pubblica. Inoltre dedicare alle vittime del covid questi spazi alberati ci consente di declinare il nostro impegno a coniugare ambiente e salute in ottica sociale ed etica”.

“Sono molto felice di aver condiviso questa inaugurazione con i ragazzi e le ragazze delle scuole coinvolte nel progetto condiviso con Formedil – ha commentato Domenico Scaramuzzi -. Vederli impegnati nei rilievi sul terreno adiacente al Palaflorio per prendere le misure e immaginare la localizzazione esatta degli arredi leggeri che saranno chiamati a realizzare è la testimonianza plastica di quella cura del territorio che è il senso stesso della mia delega. Rendere le nuove generazioni protagoniste di un nuovo approccio alla fruizione dello spazio pubblico è un passaggio fondamentale per rafforzare la partecipazione dal basso e, con essa, lo spirito di comunità”.

“Questo bosco che nasce a Japigia lancia un messaggio molte forte perché assume un valore di testimonianza, auspicio e di ricordo – ha detto Annamaria Ferretti -. È un luogo in cui tutta la città, aldilà delle differenze sociali, culturali, economiche e politiche potrà ritrovarsi unita per ricordare il drammatico tributo imposto dalla pandemia, ma vivere allo stesso tempo lo straordinario privilegio dello stare insieme”.

Al termine del sopralluogo, a Palazzo di Città è stato siglato il protocollo del progetto “Design my city space – La città che Ci piace”: a firmare l’accordo l’assessore alla Cura del territorio Domenico Scaramuzzi, i rappresentanti del Formedil Bari e Formedil Nazionale e i dirigenti scolastiici degli istituti Panetti-Pitagora, Euclide-Caracciolo e del Liceo Artistico De Nittis Pascali.

“Siamo orgogliosi di avviare questa collaborazione con il Comune di Bari, e tutte le altre parti coinvolte, che ringraziamo, mettendo a disposizione il know-how della nostra scuola di formazione per un progetto che valorizza il talento e la creatività dei giovani – ha sottolineato Salvatore Matarrese, presidente del Formedil-Bari -. Questa iniziativa rappresenta un’importante opportunità per gli studenti, che con il Formedil Bari hanno avviato da tempo un percorso di formazione, e che potranno acquisire esperienza pratica nella progettazione e realizzazione di arredi urbani, contribuendo concretamente al miglioramento della loro città”.

“L’integrazione tra formazione e realtà lavorativa è uno degli obiettivi fondamentali del Formedil – è invece il commento di Stefano Macale, direttore del Formedil nazionale -. Questo protocollo rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra enti pubblici, scuole e mondo della formazione professionale, con il fine ultimo di preparare i giovani alle sfide del futuro e sensibilizzarli alla cura del territorio. Gli studenti coinvolti potranno applicare sul campo le loro competenze tecniche, entrando in contatto con il mondo della progettazione e della realizzazione di infrastrutture urbane. Il Formedil nazionale è da sempre molto attento alla crescita nel settore edilizio dei ragazzi che vogliono proseguire in tal senso il proprio percorso lavorativo”.

Il protocollo ha lo scopo di definire il ruolo di ciascun soggetto partecipante al progetto “Design my city space – La città che ci piace” che prevede la progettazione, la realizzazione in autocostruzione, la fornitura e la posa in opera di elementi di arredo e decoro urbano, coordinati dalla Formedil Bari, da collocare in spazi pubblici individuati dal Comune di Bari.

Per quanto riguarda la progettazione degli arredi, di seguito le aree interessate:

· area bosco dedicato alle vittime del Covid, nei pressi del Palaflorio, in ordine alla quale vi è l’esigenza di realizzare arredi di facile gestione e manutenzione quali sedute, con e senza spalliera, tavoli da pic-nic, cestini porta rifiuti, rastrelliere;

area nei pressi della facoltà di Economia e Commercio in Bari, in via Camillo Rosalba, per la quale vi è l’esigenza di ridisegnare l’area inserendo un percorso ciclopedonale che si riconnetta a quello esistente e di realizzare degli arredi di facile gestione e manutenzione quali sedute, con e senza spalliera, tavoli da pic-nic, cestini porta rifiuti, rastrelliere;

· area di via Buozzi, per la quale vi è l’esigenza di ridisegnare l’area inserendo un percorso ciclopedonale che si riconnetta a quello esistente e realizzare degli arredi di facile gestione e manutenzione quali sedute, con e senza spalliera, tavoli da pic-nic, cestini porta rifiuti, rastrelliere.

Per quanto riguarda la realizzazione di opere murali, di seguito i muri individuati:

· muro di via Oberdan, sul quale è prevista la realizzazione di murales che abbiano un tema a scelta dei ragazzi coerente con il contesto urbano nel quale verrà a realizzarsi;

· muro di vico Capurso sul quale è prevista la realizzazione di murales che abbiano un tema a scelta dei ragazzi coerente con il contesto urbano nel quale verrà a realizzarsi.

La realizzazione, l’installazione e il finanziamento dei manufatti saranno a cura degli enti partner senza alcun costo a carico del Comune di Bari, promotore dell’iniziativa.

La progettazione esecutiva sarà realizzata nel rispetto dei CAM e i prototipi saranno altresì realizzati in conformità alle linee guida Ediltrophy.

I prototipi saranno valutati e selezionati da una giuria appositamente costituita dai rappresentanti delle parti del protocollo, conseguentemente, i progetti ritenuti più idonei dal Comune di Bari, Formedil Bari e Formedil nazionale saranno candidati al premio Finale Nazionale EdilTrophy25.

Gli studenti, d’intesa con i rispettivi dirigenti scolastici, saranno coordinati e seguiti dal Formedil Bari nella realizzazione dei prototipi premiati, mentre l’attività di progettazione e realizzazione dei manufatti sarà eseguita dai ragazzi nell’ambito dell’attività scolastica e sotto la responsabilità dell’istituto scolastico anche ai fini delle relative coperture assicurative.

Formedil assicurerà a sua volta un’attività di coordinamento e “tutoraggio” in raccordo con l’istituto scolastico e Senaf si occuperà della fornitura del materiale e della posa in opera. I ragazzi saranno assistiti, nella realizzazione e posa in opera, anche dalle imprese di ANCE che, per l’occasione, si renderanno disponibili anche per ogni adempimento burocratico, con la supervisione di Formedil Bari. Infine, il Comune di Bari si impegna a prendere in carico dal Formedil i manufatti ritenuti idonei e a consentire la loro installazione, previo parere tecnico della ripartizione IVOP e del referente a tale scopo incaricato.

Bari, appalti truccati nell’emergenza Covid: 7 rinvii a giudizio. Tra loro anche Lerario: è il terzo processo – I NOMI

Sette rinvii a giudizio e un patteggiamento: è questo l’esito dell’udienza preliminare in cui erano imputate otto persone per i reati (contestati a vario titolo) di corruzione, peculato, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falso e turbata libertà degli incanti, relativamente al presunto giro di tangenti e appalti pilotati su alcuni lavori collegati all’emergenza pandemica del 2020, tra cui la realizzazione dell’ospedale Covid in Fiera del Levante a Bari (il cui costo sarebbe aumentato da 9,5 a più di 21 milioni).

A giudizio sono finiti l’ex dirigente della Protezione civile regionale, Mario Lerario (per lui è il terzo processo per corruzione); l’ex funzionario della Regione Puglia, Antonio Mercurio; e gli imprenditori Domenico Tancredi, Alessandro Goffredo Nuzzo, Francesco Girardi, Vito Vincenzo Leo e Vito De Mitri.

Ratificato invece il patteggiamento a nove mesi per l’imprenditore Sigismondo Zema, a cui erano contestati i reati di turbativa e falso. Il processo inizierà il 3 giugno. La Regione Puglia si è costituita parte civile.

Taglio multe ai no vax, Lopalco: “Scelta del Governo Meloni un insulto agli onesti e alla memoria delle vittime Covid”

“La decisione del governo Meloni di tagliare le multe ai no vax non è solo un atto di gravissima irresponsabilità. È uno schiaffo per milioni di italiani che, con sacrificio e senso civico, hanno rispettato le regole per tutelare sé stessi e l’intera collettività durante l’emergenza pandemica e per i tanti operatori sanitari che hanno lottato, in prima linea, contro il Covid-19. È un’offesa alla memoria delle vittime del virus e alle loro famiglie che meritano rispetto, non atti di cinico calcolo politico”. Inizia così la nota del consigliere Pd Pierluigi Lopalco che ha gestito proprio l’emergenza pandemica in Puglia in quegli anni.

“Il centrodestra sbaglia a inseguire qualche voto in più, sacrificando quei valori che dovrebbero guidare ogni democrazia: giustizia e solidarietà – le sue parole -. Sminuire le responsabilità di chi ha rifiutato le regole sanitarie equivale a umiliare chi ha messo al primo posto la salute pubblica, accettando vaccinazioni, restrizioni e sacrifici personali per la salvaguardia del bene comune. Come farà il centrodestra a spiegare a milioni di cittadini onesti che rispettare la legge non è un valore imprescindibile? Come potrà guardare negli occhi quanti – medici, infermieri e personale sanitario – hanno lavorato fino allo stremo delle forze, sapendo che il loro impegno viene svilito da simili decisioni? Il governo Meloni torni sui propri passi. Il rispetto delle regole, la salute pubblica e la memoria delle vittime del Covid non sono negoziabile. Men che meno per un tornaconto elettorale”.

Bari, 69 furbetti del vaccino rischiano il processo. La Procura non fa sconti: tra loro anche un anziano di 103 anni

La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per 69 furbetti del vaccino con l’accusa di accesso abusivo a sistema informatico e concorso in falso materiale in atto pubblico. Tutti sono accusati di aver certificato in maniera falsa la somministrazione delle due dosi di vaccino anti Covid per ottenere il Green Pass. I fatti risalgono tra il 2020 e il 2021, il più giovane degli imputati ha 22 anni, il più anziano addirittura 103.

Sarebbero state utilizzate le credenziali di un’infermiera, abilitata alla registrazione telematica delle avvenute vaccinazioni anti Covid, per entrare nel sistema informativo del Dipartimento di Prevenzione e vaccinazioni dell’Asl Bari. Gli imputati sono dei comuni di Bari, Sannicandro, Grumo Appula, Modugno, Binetto e Toritto.

Policlinico Bari, al via la campagna antinfluenzale: “Vaccini anche contro il Covid perché circola ancora”

È partita oggi, con i direttori delle diverse Unità operative sottoposti alla somministrazione, la campagna vaccinale antinfluenzale del Policlinico di Bari. Secondo le previsioni dovrebbe coinvolgere circa 4.500 dipendenti, 1.500 studenti e specializzandi, oltre ai pazienti.

“In questa azienda – ha sottolineato il direttore generale, Antonio Sanguedolce – ci sono già buone risposte negli anni precedenti. Adesso contiamo di incrementare la copertura”. Sanguedolce ha spiegato che “abbiamo optato per la co-somministrazione del vaccino antinfluenzale e anti Covid”.

Il dg ha poi avvertito che “il Covid circola già, anzi non ha mai smesso di circolare. Quindi è assolutamente importante vaccinarsi. Per quanto riguarda l’influenza, la stagione dei contagi partirà a fine novembre, quindi questo è il momento per vaccinarsi, anche perché dalle previsioni che arrivano dall’altro emisfero dovrebbe essere un’influenza abbastanza importante”. Sanguedolce ha chiarito che “l’influenza, così come il Covid, è un’infezione che può causare danni seri, ricoveri in terapia intensiva e una certa quota di decessi” e che “l’Oms indica le campagne vaccinali come evento che tende a diminuire l’antibiotico resistenza, sulla quale c’è allerta”. La raccomandazione riguarda, in particolare, bambini sotto i sei anni, operatori sanitari e scolastico, persone anziane e fragili.

Rifiuta vaccino anti Covid, stop a tirocinio per aspirante infermiera in Puglia. Lopalco: “Faccia un altro mestiere”

Non può frequentare il tirocinio obbligatorio in ospedale perché si è rifiutata nel 2020 di sottoporsi al vaccino anti Covid. Protagonista la 21enne Martina Mitrugno, studentessa dell’Università del Salento al terzo anno di Scienze infermieristiche. Il suo è un caso destinato a far discutere, la giovane ha sempre rifiutato di sottoporsi al vaccino e ora il suo percorso di laurea è a forte rischio.

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Trasporto pubblico locale in Puglia: dalla Regione oltre 15 milioni per il ristoro dei mancati ricavi Covid

La Giunta ha applicato la quota vincolata del risultato di amministrazione pari a € 15.140.841,16 per procedere alla liquidazione delle restanti somme destinate alle imprese del trasporto pubblico locale per Compensazione Minori Ricavi Tariffari 2021-2022, sino a concorrenza del 90% delle risorse complessivamente assegnate dal Governo pari a € 41.405.853,36. Questo perché tali somme sono risultate inferiori al fabbisogno complessivo pari a € 55.193.828,57.

I 15.140.841,16 euro stanziati verranno così suddivisi: € 7.683.690,49 per imprese di trasporto pubblico di competenza regionale per il settore ferroviario (Ferrotramviaria S.p.A.; Ferrovie Appulo Lucane S.r.l.; Ferrovie del Gargano S.r.l.; Ferrovie del Sud Est e Servizi Automobilistici S.r.l.; Trenitalia S.p.A.); € 1.670.180,32 per imprese di trasporto pubblico di competenza regionale per il settore automobilistico (CO.TR.A.P.); € 5.786.970,35 per enti locali (Città Metropolitana di Bari; Provincia di Brindisi, Provincia di Foggia; Provincia di Lecce; Provincia di Taranto; n. 39 Comuni).

“Si tratta di un lungo processo di ristoro alle aziende del TPL per i mancati ricavi a causa dell’epidemia Covid – spiega l’assessore regionale ai Trasporti -. Naturalmente sono somme distribuite sulla base di dati certificati inseriti dalle singole aziende esercenti i servizi di TPL sulla piattaforma dell’Osservatorio TPL, estratti, elaborati e trasmessi dall’assistenza tecnica del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di cui poi la Regione prende atto.”