Crolla palazzo a Bari, analisi sul materiale contenente amianto: “Presenza bassa nessun rischio dispersione”

In merito al ritrovamento del frammento di piccola pezzatura di materiale cementizio contenente amianto ritrovato lo scorso 18 marzo nell’area di cantiere di via De Amicis – Via Pinto (nei pressi della ex scuola Carlo Del Prete), si rende noto che la Ecotrend, la ditta specializzata incaricata dal Comune di Bari delle operazioni utili alla corretta gestione di tali materiali, conferma la presenza di amianto nel campione analizzato.

E’ bene, tuttavia, specificare che si tratta di materiale dallo “stato solido compatto”, con un indice di rilascio inferiore allo 0,1, inferiore al limite di 0,6, e dunque non in grado di produrre dispersione. Esso andrà in ogni caso trattato secondo le indicazioni previste dalla normativa vigente.

Inoltre, le analisi sulle polveri aerodisperse, effettuate su campioni prelevati nelle giornate 21, 22, 23 e 24 marzo scorso, confermano l’assenza di fibre di amianto.

Si ricorda che è in vigore l’ordinanza sindacale che proprio al fine di tutelare la salute pubblica nelle aree esterne delle zone circostanti l’edificio interessato dal crollo* , dispone una serie di misure precauzionali quali il divieto di affaccio, l’obbligo di mantenere chiuse le finestre e di utilizzare idonei dispositivi di protezione (mascherine) sino a comunicazione di cessate attività.

A questo si aggiungono le disposizioni atte a tutelare i numerosi dipendenti comunali impegnati in loco, tra agenti della Polizia locale, tecnici della ripartizione IVOP e dipendenti del Municipio II.

Crolla palazzo a Bari, i resti saranno analizzati: esami di chi si è occupato dei terremoti di Amatrice e dell’Aquila

I resti della palazzina crollata mercoledì scorso in via De Amicis, a Bari, verranno analizzati per esaminare i materiali di costruzione e per individuare i punti di cedimento e collasso. L’analisi sarà eseguita attraverso il campionamento degli elementi strutturali dell’edificio (murature, travi, pilastri), i cui materiali saranno analizzati anche in laboratorio.

Analisi, queste, che andranno di pari passo con le rimozioni delle macerie, dalle quali sarà possibile capire per quali zone prevedere la demolizione controllata e cosa fare per mettere in sicurezza parte dell’immobile ancora pericolante. Sono questi gli esami che dovrà svolgere nei prossimi giorni il professor Antonello Salvatori dell’università dell’Aquila, nominato dalla Procura di Bari come consulente nel caso del crollo della palazzina.

Salvatori, in passato, si è occupato anche dei crolli successivi ai terremoti dell’Aquila (2009) e di Amatrice (2016), oltre che di quello di una palazzina di via Roma, a Barletta, in cui nel 2011 persero la vita cinque donne. Oggetto della consulenza – che prevede anche uno studio approfondito delle carte che raccontano la storia dell’edificio, costruito negli anni Cinquanta – è quello di accertare le cause del crollo, il procuratore aggiunto Ciro Angelillis e la pm Silvia Curione coordinano le indagini della squadra mobile per crollo colposo, al momento ancora a carico di ignoti. La palazzina crollata era stata dichiarata inagibile dal Comune di Bari il 24 febbraio 2024 e i lavori di ristrutturazione, affidati dal condominio all’azienda Dell’Aera costruzioni per 570mila euro, erano iniziati pochi giorni prima del collasso dell’edificio.