Foggia, inaugurata la culla per la vita al Policlinico Riuniti: “Accoglierà i neonati abbandonati”

“Siamo molto contenti perché questa culla per la vita è un segno di civiltà e di accoglienza. Perché noi promuoviamo la vita in tutte le sue fasi. Dalla nascita fino all’ultimo respiro”. Cosi l’arcivescovo della diocesi di Foggia Bovino, monsignor Giorgio Ferretti, all’inaugurazione della culla per la vita installata nei pressi del reparto di neonatologia del policlinico Riuniti di Foggia. Un progetto partito nel giugno del 2023 su proposta della consulta delle aggregazioni laicali dell’arcidiocesi di Foggia – Bovino in collaborazione con il policlinico di Foggia e l’ordine dei medici.

“Vogliamo proteggere anche le mamme perché in questo modo – ha aggiunto l’arcivescovo – le donne non saranno costrette a pratiche talvolta anche pericolose ma possono liberamente fare un gesto che è di vita. Cioè offrire la vita ad una creatura che dopo, grazie allo Stato italiano, avrà la possibilità di avere una famiglia. È un gesto non solo per i nascituri ma per le donne”. “Siamo contenti perché abbiamo subito avuto l’appoggio dell’arcidiocesi e delle associazioni laiche – ha sottolineato il direttore della neonatologia e terapia intensiva neonatale del policlinico Riuniti, Gianfranco Maffei -. Siamo felici di questa nuova opportunità per la popolazione foggiana. Gli ultimi fatti di cronaca ci dicono che i neonati spesso vengono abbandonati. Vogliamo evitare questi gesti estremi”.

Tragedia nel Leccese, neonato muore in culla: indagati due medici. L’ipotesi di una bronchite curata male

Ci sono due indagati nell’inchiesta della Procura di Lecce aperta sulla tragica morte del bimbo di due mesi trovato privo di vita in culla dai genitori a Campi Salentina lo scorso 14 febbraio. Sono il suo medico curante e il medico di turno presso il pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce che ha disposto le dimissioni poche ore prima della tragedia. Il neonato è rimasto soffocato poco dopo probabilmente dal suo stesso muco.

A lanciare l’allarme sono stati i genitori dopo aver trovato il piccolo privo di sensi. La giovane mamma ha preso il figlio e ha raggiunto l’abitazione di un medico di famiglia per chiedere aiuto, sul posto sono poi intervenute un’ambulanza e due auto mediche del 118. Le operazioni di rianimazione sono durate per circa un’ora, ma il cuore del piccolo ha smesso di battere. Sul posto sono poi intervenuti anche i Carabinieri. La vittima già da qualche giorno non stava bene per un raffreddore, tanto da essere andato in ospedale con i genitori per un consulto. Gli inquirenti dovranno stabilire l’operato dei due indagati e capire se le terapie e le cure siano state corrette e tempestive. L’ipotesi al vaglio è che il piccolo Francesco sia morto per una bronchite curata male.

Tragedia nel Leccese, bimbo di 2 mesi muore in culla: i medici hanno provato a rianimarlo per un’ora

Tragedia questa mattina a Campi Salentina dove un bimbo di 2 mesi è morto in culla. A lanciare l’allarme sono stati i genitori dopo aver trovato il piccolo privo di sensi. La giovane mamma ha preso il figlio e ha raggiunto l’abitazione di un medico di famiglia per chiedere aiuto, sul posto sono poi intervenute un’ambulanza e due auto mediche del 118. Le operazioni di rianimazione sono durate per circa un’ora, ma il cuore del piccolo ha smesso di battere. Sul posto sono poi intervenuti anche i Carabinieri. Il corpo del bambino è stato trasferito nella camera mortuaria dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. La vittima già da qualche giorno non stava bene per un raffreddore, tanto da essere andato in ospedale con i genitori per un consulto. Potrebbe essersi soffocato con lo stesso suo muco.

Cocaina e droga nascoste sotto la culla del figlio: nei guai giovane coppia nel Brindisino

Un ragazzo di 18 anni è stato arrestato, mentre la sua compagna di 20 è stata denunciata per detenzione illecita di sostanze stupefacenti finalizzata allo spaccio. È accaduto a Francavilla Fontana. I due avevano nascosto la droga in casa sotto la culla del figlioletto e all’interno di un frigorifero in disuso e situato all’ultimo piano dello stabile in cui vivono. A scoprirlo sono stati i Carabinieri dopo aver fermato il 18enne alla guida di un’auto di grossa cilindrata. Il giovane ha mostrato sin da subito segnali di nervosismo e questo ha insospettito i militari che hanno così optato per la perquisizione domiciliare. I Carabinieri hanno trovato durante i controlli 118 grammi di cocaina, suddivisi in 2 confezioni, ulteriori 18 dosi della stessa sostanza, circa mezzo chilo di hashish, 43 grammi di marijuana e 10mila euro in contanti. La coppia aveva predisposto all’interno dell’appartamento, dotato di porta blindata e inferriate, addirittura un sistema di video sorveglianza per monitorare gli accessi e per eludere eventuali controlli delle Forze dell’Ordine.