Bari, sentenze truccate: condanne definitive per De Benedictis e Chiariello. L’ex avvocato rischia il ritorno in carcere

La Corte di Cassazione ha confermato le condanne nei confronti dell’ex gip di Bari Giuseppe De Benedictis (sette anni) e per l’avvocato penalista barese Giancarlo Chiariello ultrasettantenne (sei anni) finiti a processo a Lecce per corruzione in atti giudiziari.

Secondo l’accusa, l’allora gip De Benedictis, in cambio del danaro (fino a 30mila euro) ricevuto da Giancarlo Chiariello, avrebbe emesso quattro provvedimenti di scarcerazione in favore dei clienti del penalista.

La Cassazione ha annullato la condanna a tre anni e un mese nei confronti del figlio di Chiariello, Alberto, anche lui avvocato: per due capi d’imputazione a lui contestati la condanna è stata annullata senza rinvio, per un caso di corruzione in atti giudiziari invece l’annullamento è con rinvio a un’altra sezione della Corte d’appello di Lecce, che dovrà rideterminarne la pena.

In appello era caduta l’aggravante dell’agevolazione mafiosa riconosciuta in primo grado (in abbreviato) nei confronti di tutti e tre. Per De Benedictis si tratta della seconda condanna che passa in giudicato: nel 2024 era infatti diventata definitiva la condanna a nove anni di reclusione per il maxi arsenale di oltre 200 armi, caricatori e munizioni detenuto in una villa ad Andria. L’ex gip infatti è attualmente ai domiciliari.

De Benedictis e l’arsenale da guerra, incubo finito per 7 poliziotti di Bari: il giudice archivia il procedimento

Terminato il lungo incubo per sette poliziotti del nucleo artificieri della Questura di Bari, in particolare Nicola Zicari, attuale responsabile dell’Ufficio Artificieri, Francesco Ettorre (entrambi assistiti dall’avvocato Emiliano D’Alessandro) e Giuseppe Cariola, assistito dall’avvocato Massimo Chiusolo. Tutti erano indagati nel filone che ha coinvolto in primis l’ex giudice barese De Benedictis per il possesso d’armi da guerra. Il gip del Tribunale di Lecce, Giulia Proto, ha archiviato il procedimento a loro carico come su richiesta del pubblico ministero Alessandro Prontera. Gli altri poliziotti sono: Piergiorgio Pastorelli, assistito dall’avvocato Raffaele Pesce; Gaetano Di Fiumeri, assistito dall’avvocato Raffaele Pesce; Paolo Cutolo e Francesco Rosario Mancuso. 

Arsenale da guerra nascosto in masseria, l’ex giudice barese De Benedictis non sta bene: non va in carcere

La Procura Generale di Lecce ha sospeso l’esecuzione dell’ordine di carcerazione a carico di Giuseppe De Benedictis, l’ex gip di Bari, emesso a seguito al passaggio in giudicato della sentenza con la quale era stato condannato a 9 anni, 3 mesi e 25 giorni di reclusione per il possesso di un maxi arsenale di armi scoperto in una masseria di Andria. La scelta perché l’ex gip verserebbe infatti in condizioni di salute non buone e per questo non può essere portato in carcere.

La sospensione dell’ordine di esecuzione per la carcerazione per il magistrato, è stata firmata dal procuratore generale della Corte d’Appello di Lecce Antonio Maruccia che ha rimesso gli atti al Tribunale di Sorveglianza di Bari. I legali hanno presentato una consulenza medico legale collegiale firmata da tre noti professori universitari dove è stata evidenziata la sussistenza di un quadro di patologie correlate, di natura tale da rendere incompatibile le condizioni di salute di De Benedictis con lo status detentivo.

Caso De Benedictis, consegnarono le armi all’ex gip: indagati 6 poliziotti della Questura di Bari

Ai sei poliziotti, due in pensione e quattro in servizio, la Procura di Lecce ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari per i reati, a vario titolo contestati, di falso in atto pubblico, peculato, detenzione e cessione di armi clandestine, aggravati dall’aver agito nell’esercizio delle funzioni istituzionalmente ricoperte.

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