Bari, sesso o denaro per superare l’esame: il professore Fabrizio Volpe rischia 6 anni

La Procura di Bari ha chiesto una condanna di 6 anni di reclusione per il professore Fabrizio Volpe, docente del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Bari imputato con l’accusa di tentata concussione e violenza sessuale ai danni di una studentessa nel 2014. Il professore avrebbe infatti chiesto rapporti sessuali o somme di denaro in cambio del superamento degli esami.

La studentessa a giudizio come persona offesa ha deciso di ritirare la sua costituzione di parte civile, l’altra presunta vittima ha scelto di non costituirsi. In concomitanza con l’avvio delle indagini l’Università, costituita parte civile nel processo, aveva sospeso il docente, rientrato in servizio dopo aver vinto il ricorso dinanzi al Tar. Si tornerà in aula il 26 settembre.

Bari, estorcono denaro a tre ragazzi e vengono riconosciuti su una panchina: arrestati due 20enni

Circa tre giorni fa, in piazza Cesare Battisti, due ragazzi di circa 20 anni sono stati arrestati per aver estorto del denaro ad altri tre ragazzi. All’arrivo della Polizia uno dei due è scappato, ma dopo un inseguimento è stato beccato da tre pattuglie. Il fatto è successo intorno alla mezzanotte e gli arrestati sono tutti italiani. I derubati, ai quali i due avevano tolto i soldi, hanno riconosciuto i malviventi seduti su una panchina e hanno avvisato la polizia, intervenuta sul posto.

Bari, sesso e denaro per superare l’esame. Assolto ex funzionario della Corte di Appello: “Il fatto non sussiste”

La Corte di Appello di Bari ha assolto “perché il fatto non sussiste” l’ex funzionario della Corte di Appello di Bari, attualmente in pensione, Angelo Scivetti, accusato di aver chiesto prestazioni sessuali e denaro ad una aspirante avvocatessa, promettendole in cambio – era l’accusa – il superamento delle prove orali dell’esame di abilitazione professionale.

Il fatto contestato risale al 2014. Scivetti, difeso dagli avvocati Mariano Fiore e Michele Laforgia, in primo grado era stato condannato alla pena di due anni di reclusione per tentata induzione indebita a dare o promettere utilità, per aver tentato di indurre la donna – gli contestava la Procura – a ripagare, con prestazioni sessuali o con 10mila euro, l’aiuto che il funzionario avrebbe potuto fornirle per superare il secondo step dell’esame da avvocato, non accettato dalla candidata.
I giudici dell’appello hanno anche confermato l’assoluzione del co-imputato, Alfredo Fazzini, difeso dall’avvocato Rosario Cristini, che era ritenuto il tramite tra Scivetti e la donna.

In primo grado alla presunta vittima, costituita parte civile, il Tribunale aveva riconosciuto il risarcimento danni quantificato in 10mila euro. Con l’assoluzione sono state revocate le statuizioni civili e la donna è stata anche condannata al pagamento delle spese processuali.