Il chirurgo leccese Gianfranco De Lorenzis colleziona condanne: altri 6 anni di reclusione per violenza sessuale

Gianfranco De Lorenzis, medico leccese di 71 anni, è stato condannato a 6 anni di reclusione, all’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e al risarcimento in favore della persona offesa da quantificarsi dinanzi ad un giudice civile. Secondo l’accusa ha abusato di una paziente di 46 anni, residente nel Brindisino, durante una visita nel suo studio. La vittima ha denunciato di essere stata palpeggiata nello studio dello specialista al quale si era rivolta per risolvere e curare i problemi di peso, sopraggiunti dopo un intervento chirurgico alla tiroide.

“Ti ha mai toccato nessuno in questo modo? Senti piacere?”, le frasi rivolte alla paziente dopo averla fatta spogliare. Due giorni dopo la 46enne si presentò nella caserma dei carabinieri di Lecce per denunciare lo specialista con l’accusa di violenza sessuale. Già il programma Le Iene denunciò i presunti abusi dello stesso De Lorenzis su ben 28 pazienti. L’indagine portò ad una condanna a 14 anni di reclusione. Un’altra è arrivata nei giorni scorsi per presunti palpeggiamenti su un’altra paziente nel corso di una visita a Galatina. 

Amtab a pezzi, la denuncia del pendolare: “Per miracolo arrivato a destinazione. Sembra di stare in guerra”

“Oggi sono qui disperato nel raccontarvi le pessime condizioni nella quale gira il trasporto pubblico locale nella nostra città, in modo che magari tramite il vostro appoggio la notizia si possa diffondere. Lo sapete già, ma ogni tanto è meglio ribadire le cose”: Inizia così la denuncia arrivata in redazione da parte di un lettore.

“In questi giorni l’Amtab pare una barzelletta, tra autobus riparati utilizzando letteralmente fascette di carta o panni di stoffa oppure mezzi nella quale la manutenzione non esiste per niente. Quando vanno nelle zone dove la strada è piena di buche, sembra di stare in guerra, senza contare gli autisti che vanno a velocità non moderata soprattutto la sera – aggiunge -. Oggi ad esempio mi è capitato di aspettare 50 minuti alla fermata la linea 53 dato che sono saltate ben due corse di fila (entrambi gli autobus erano saliti verso il capolinea in via de Blasi al San Paolo, ma per motivi sconosciuti sono passati 10 minuti dopo con il fuori servizio). Futili le richieste da parte di una signora che ha deciso di chiamare il numero verde dell’Amtab chiedendo spiegazioni. La risposta è stata ‘ci stiamo informando’, potete immaginare che la risposta con le informazioni richieste non è mai arrivata. Poi dopo tanto tempo arriva un terzo autobus questa volta in servizio tutto vecchio e rovinato arrivato per miracolo arrivato a Bari con tanto di tetto che ballava a ogni singola buca”.

Da Mola a Bari in treno, servizio potenziato dopo la denuncia su Quinto Potere: stop ai disagi per i pendolari

“Grazie alla tempestiva disponibilità del regionale di Trenitalia, che ha attivato verifiche e monitoraggi sulla tratta Mola di Bari-Bari, interessata da disservizi e sovraffollamenti dei treni nelle scorse settimane, abbiamo potuto concordare come soluzione immediata di rinforzare la composizione del treno regionale 23510 con partenza da Mola di Bari in direzione Bari Centrale alle ore 7:25”. L’annuncio è a firma dell’assessora regionale ai Trasporti, Debora Ciliento. I flussi dei treni da Mola verso Bari, in particolare nella fascia oraria 6.55-7.38, saranno potenziati. In questa fascia oraria ci sono tre treni regionali e nell’ultimo periodo si sono registrati disagi e disservizi per pendolari. Avevamo denunciato noi in primis la situazione grazie ad un nostro lettore. 

“Abbiamo potuto verificare che ci sono state contingenze specifiche che hanno causato sovraffollamenti e ritardi – conclude l’assessora -. In ogni caso, insieme a Trenitalia continueremo a monitorare con la dovuta attenzione il servizio regionale nelle fasce orarie indicate come critiche dal Comune di Mola, ma non solo, per poter addivenire a ulteriori soluzioni che limitino disagi e disservizi per l’utenza”.

Moto cannibalizzata e abbandonata nel giardinetto: “Segnalata da giorni nessuno interviene questa è Bari” – VIDEO

+++ IL VIDEO SUL NOSTRO CANALE TELEGRAM +++

Un motorino rubato, cannibalizzato e abbandonato da oltre una settimana nel giardino adiacente al mercato Santa Scolastica di Bari. Nonostante le segnalazioni nessuno interviene. La denuncia in redazione da parte di un lettore che con un video ha immortalato il tutto. “Mi hanno fatto stare 2 ore anche ad aspettare, prima i Carabinieri, poi i vigili urbani e non viene nessuno. Questa è Bari, tutto apposto”, le sue parole. Ma non finisce qui, nello stesso video il lettore denuncia tutto quello che non va.

Cannabis light con Thc oltre i limiti, blitz della Finanza a Canosa: distrutte mille piante. Denunciato il titolare

Blitz della Guardia di Finanza in un capannone di Canosa di Puglia adibito alla coltivazione di cannabis light. Le piante però avevano un valore del Thc, il principio attivo della marijuana, tre volte superiore rispetto al livello previsto dalla legge. I finanzieri hanno per questo sequestrato e distrutto circa mille piante di cannabis, 50 chili di marijuana essiccata e pronta alla vendita. Si sarebbero potute ricavare oltre 250mila dosi per un valore commerciale di circa 2,5 milioni di euro.

Dal capannone provenivano fortissimi odori riconducibili alla canapa. All’interno anche un sistema di aerazione e un impianto di illuminazione a lampade Uv oltre a umidificatori utilizzati per favorire la crescita delle piante. Il proprietario della piantagione è stato denunciato per produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

Pediatrico Bari, bimbo di 13 mesi al Pronto Soccorso per 6 ore. La mamma: “Andati via senza cure è uno schifo”

“Ho deciso di scrivervi per rendere pubblico quanto accadutomi qualche sera fa quando ho portato d’urgenza mio figlio di 13 mesi all’ospedaletto”. Inizia così la denuncia di una mamma arrivata in redazione.

“Sono arrivata in Pronto Soccorso, alle ore 20.15, con mio figlio con problemi respiratori, febbre a 39, vomito e astenia completa. Effettuo accettazione e dicono di attendere il mio turno, consegnandomi il numero 37. Nel frattempo i minuti sono diventati ore, tante nelle quali ho visto passare avanti numeri in ordine sparso, con apparenza meno urgenza di un bambino di 13 mesi che alle 2 di notte attendeva ancora di essere visitato”, continua.

“Alle 2. Un bambino di 13 mesi, con problemi respiratori. Voglio denunciare quanto accaduto che mi ha portato ad andare via alle 2, senza aver ricevuto il minimo soccorso, pregando che mio figlio potesse non sentirsi peggio, sfinito e assonnato si è addormentato con fatica alle 4 del mattino. Il giorno dopo ho fatto visitare e curare privatamente il mio piccolino – conclude -. Questo è uno schifo totale. Un sistema che non funziona ed è grave, molto grave che il malfunzionamento si verifichi soprattutto nell’unico polo pediatrico, considerato d’eccellenza, in tutta la Puglia. Sono schifata”.

Orrore a Ostuni, gatti chiusi in gabbie e legati alla corda: denunciati madre e figlio

Il Nucleo di Guardie Zoofile di Stop Animal Crimes Italia è intervenuto a Ostuni (Brindisi) dove una famiglia deteneva gatti alla corda e in gabbie in condizioni igienico-sanitarie precarie e incompatibili con la loro natura. Si è così proceduto al sequestro penale di 7 gatti – tutti sprovvisti di microchip – e degli oggetti di costrizione.

Due persone, madre e figlio, sono state denunciate per il reato di abbandono di animali, previsto dall’art. 727 del codice penale, che punisce “chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività. In particolare, una gatta adulta, che stazionava su un cumulo di feci con 3 gatti di circa 50 giorni, si trovava legata con una corda fissata al muro. Altri tre gatti, di circa 4 mesi, si trovavano rinchiusi in una piccola gabbia tra i propri escrementi.

Il sequestro, convalidato dal pubblico ministero del tribunale di Brindisi Giovanni Marino, è stato già notificato dalle guardie zoofile ai due indagati su delega del magistrato. Non appena i tempi lo permetteranno i gatti saranno affidati a famiglie. Il Nucleo di Guardie Zoofile ricorda “che i gatti sono per natura animali liberi e che ogni modalità di detenzione coercitiva e in danno della loro etologia costituiscono reato”.