Bari, corteo funebre in “stile Gomorra” per Christian Di Gioia: chieste 10 condanne. Il Comune vuole 250mila euro

La Dda di Bari ha chiesto 10 condanne, a pene da un anno e nove mesi a due anni e otto mesi, per altrettanti imputati finiti a processo (in abbreviato) per il corteo funebre di moto fatto il 24 giugno 2023, a Bari, dopo i funerali di Christian Di Gioia, il 27enne morto a causa di un incidente stradale con lo scooter due giorni prima nel quartiere Japigia di Bari.

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“Devi fare una brutta fine”, Carabiniere insultato dopo la morte di Di Gioia a Japigia: 13 indagati

– Dopo la morte di Christian Di Gioia, il 27enne deceduto la notte tra 21 e 22 giugno 2023 in seguito a una caduta dalla moto nel quartiere Japigia di Bari, avrebbero insultato l’Arma dei carabinieri con post e messaggi sui social. Offese, in molti casi, rivolte in particolare a un militare, accusato di aver speronato la moto su cui viaggiava la vittima e di far uso di sostanze stupefacenti. La Procura di Bari ha chiuso le indagini nei confronti di 13 persone, tra cui la madre e il fratello della vittima, indagate a vario titolo per vilipendio alle forze armate, oltraggio ai carabinieri e istigazione a delinquere. Gli indagati sono quasi tutti di Bari e provincia, ma ci sono anche due toscani che, commentando su TikTok un video in cui veniva riportata la notizia dell’incidente, avrebbero scritto: «Tanto come sempre… se hanno colpa gli sbirri abbuiano tutti».

Un’indagata di Fasano (Brindisi) avrebbe, come anche altri indagati, ricondiviso su Facebook un post in cui Annamaria Marino, madre del 27enne, scriveva: «Carabiniere maledetto che mi hai ucciso mio figlio cosa hai risolto? (…) Devi fare una brutta fine (in dialetto, ndr), Christian Di Gioia mamma farà giustizia per te». «Ciò che hanno fatto a mio fratello non la passeranno liscia (…) lo Stato andrà tutto a terra», è il commento per il quale il fratello della vittima, Dennis Di Gioia, è indagato per istigazione a delinquere.

Nell’indagine coordinata dalla pm Silvia Curione erano inizialmente coinvolti altri sette, tra cui Eugenio Palermiti (nipote omonimo del capoclan del quartiere Japigia), per il quale è stata chiesta l’archiviazione. Tra le persone offese compaiono il corpo dei carabinieri, il comando di Bari scalo e lo Stato italiano, ma non il militare interessato, che non ha presentato denuncia. Le indagini della Procura accertarono il mancato coinvolgimento dell’auto dei carabinieri nell’incidente. Dopo i funerali, un corteo di moto scortò il feretro di Di Gioia dal quartiere Japigia al cimitero, passando anche contromano sotto il carcere di Bari. Per quest’ultima vicenda in 10 sono imputati all’udienza preliminare per blocco stradale aggravato dal metodo mafioso e hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato.

Morte Di Gioia, corteo funebre in stile Gomorra non autorizzato a Bari: 10 motociclisti a processo

La Dda di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per 10 motociclisti che hanno preso parte al corteo funebre composto da un centinaio di moto che, il 24 giugno 2023, accompagnò il feretro del 27enne Christian Di Gioia dal quartiere Japigia al cimitero di Bari, passando anche contromano sotto il carcere. Il corteo bloccò il transito dei veicoli in alcune strade cittadine e costrinse gli automobilisti a fermarsi o ad invertire la marcia. Christian Di Gioia morì la notte tra 21 e 22 giugno a causa di un incidente con la moto verificatosi sul ponte Padre Pio mentre era seguito da una pattuglia dei carabinieri.

Il caso ora approda in Tribunale, tutti sono ritenuti vicini all’ambiente della criminalità barese. L’udienza preliminare è in programma il 10 luglio e per l’occasione il Comune di Bari chiederà di costituirsi parte civile. L’accusa è di blocco stradale ma la Dda contesta loro anche l’aggravante del metodo mafioso per aver esercitato “quella particolare coartazione e conseguente intimidazione, propria delle compagini mafiose”, ed “in particolare del clan ‘Parisi-Palermiti’ predominante nel quartiere Japigia di Bari”; e dell’agevolazione mafiosa per aver dimostrato con il corteo “il potere di controllare il territorio e violare pubblicamente le leggi dello Stato”.

“Lascia stare mio fratello morto ti spacco la testa”, Antonio è stremato: “Mi sono rotto i cog***ni”

Antonio ha ricevuto una telefonata da parte di una donna che si è identificata come la sorella di Christian Di Gioia, il 27enne morto il 22 giugno dopo essere rimasto coinvolto in un incidente con la sua moto a Japigia. Lo ha fatto dopo la notizia pubblicata sul nostro sito dell’arresto dell’altro fratello, Dennis, per spaccio di droga.

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Morte Di Gioia, corteo funebre in stile Gomorra non autorizzato a Japigia: 11 avvisi di fine indagine – NOMI

Undici persone, già sottoposte a misure cautelari nel dicembre scorso, hanno ricevuto un avviso di fine indagine per aver partecipato al corteo funebre composto da un centinaio di moto che, il 24 giugno 2023, accompagnò il feretro del 27enne Christian Di Gioia dal quartiere Japigia al cimitero di Bari, passando anche contromano sotto il carcere.

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