Tangente per appalto al Di Venere, a processo Giuseppe Rucci: Regione e Asl Bari si costituiscono parte civile

Regione Puglia e Asl di Bari hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo a carico di Giuseppe Rucci, rappresentante legale della srl ‘Ism Impianti servizi medicalì e unico dei dieci imputati dell’inchiesta sul presunto giro di tangenti nella Asl di Bari ad aver scelto il rito ordinario.

Rucci è accusato di corruzione insieme all’ex dirigente della Asl Nicola Sansolini, relativamente a un appalto da 148mila euro per i servizi di manutenzione degli impianti di distribuzione dei gas medicali nell’ospedale Di Venere di Bari.

Sansolini, secondo l’accusa, avrebbe ricevuto da Rucci una tangente «quale compenso illecito per avere compiuto atti contrari ai doveri d’ufficio e per quelli da compiere in futuro», come si legge nel capo di imputazione.

L’importo della presunta mazzetta non è determinato. L’udienza è stata rinviata al 14 maggio per un difetto di notifica. Degli altri imputati, in tre hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato (l’ex funzionaria Concetta Sciannimanico e gli imprenditori Ignazio Gadaleta e Nicola Murgolo) e altri cinque hanno chiesto di patteggiare.

Tra questi, anche Sansolini e il collega Nicola Iacobellis, per i quali però è stata respinta la richiesta di patteggiare una pena di cinque anni perché, tra difese e accusa, non si è trovato un accordo sull’importo da restituire come profitto illecito che i due avrebbero ricevuto a titolo di tangente.

A sei imputati – Sansolini, Iacobellis, Sciannimanico, Gadaleta e gli altri imprenditori Giovanni Crisanti e Nicola Minafra – è contestata l’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione.

Asl Bari, innovazione al Di Venere: nuova risonanza magnetica e nuovi ambulatori di Otorinolaringoiatria

Una nuova risonanza magnetica ad alto campo con una tecnologia digitale che permette l’indagine precisa e complessa di tutti i distretti corporei, compreso lo studio non invasivo del feto e dei neonati prematuri, finora possibile solo negli ospedali del Nord Italia o nei centri europei. E la più grande piastra ambulatoriale di Otorinolaringoiatria presente in Puglia con 14 stanze dedicate a diagnosi e trattamento dei disturbi di naso, orecchio, gola, collo e tiroide, dove si erogano 800 prestazioni alla settimana.

Sono le ultime innovazioni della offerta assistenziale garantita dall’ospedale Di Venere, nel quartiere Carbonara, il più grande presidio ospedaliero gestito dalla ASL di Bari, e tra i più importanti dell’area metropolitana.

Questa mattina il direttore generale, Luigi Fruscio, e il direttore medico di presidio, Maurizio Marra, hanno visitato gli ambienti della Radiologia dell’ospedale che si è dotato di una seconda e nuova Risonanza magnetica, da 1,5 Tesla, una delle 35 apparecchiature acquistate dall’azienda sanitaria, inserite nel programma di rinnovo del parco tecnologico aziendale, nell’ambito della Missione 6 Salute del PNRR – sub-investimento 1.1.2 dedicato all’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero. Al sopralluogo hanno partecipato anche Michele Tricarico, direttore del Dipartimento Radiologico della ASL, Paolo Volpe, direttore del Dipartimento Gestione Avanzata Rischio Riproduttivo e Gravidanze a Rischio, e Michele Barbara, direttore Unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria e Chirurgia cervico-facciale.

“L’Ospedale Di Venere è proiettato a fare grandi cose – ha commentato a margine il presidente della Regione Michele Emiliano – con il supporto della tecnologia e delle persone che ci lavorano, ogni giorno, a tutti i livelli, è diventato uno dei più attrattivi ospedali della regione. Quello di oggi non è solo un momento per inaugurare la nuovissima risonanza magnetica e gli ambulatori specialistici di Otorinolaringoiatria, ma rappresenta una risposta importante che la sanità regionale dà alla popolazione: il raddoppio degli esami, la possibilità di offrire più posti, ridurre le attese e prospettive di diagnosi e cura che prima non erano percorribili in Puglia”.

Sulla implementazione delle tecnologie ospedaliere è intervenuto a distanza anche l’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese, per il quale: “Avere apparecchiature sanitarie moderne e tecnologicamente avanzate è fondamentale per garantire ai cittadini pugliesi diagnosi più rapide e cure più efficaci. Grazie alle risorse del PNRR, stiamo rinnovando in tutti i centri pugliesi le grandi apparecchiature diagnostiche, introducendo software di intelligenza artificiale e immagini 3D. Ma la vera differenza la fanno i professionisti della sanità pugliese, il cui impegno è determinante per offrire un servizio di qualità. Qui al Di Venere si sta sviluppando un polo materno-infantile di eccellenza, e tutti i professionisti devono sentirsi protagonisti di questa crescita. Continuiamo a rafforzare la rete ospedaliera, organizzando i servizi e potenziandoli con nuovi programmi assistenziali, con l’obiettivo di garantire un’assistenza sempre più efficiente, moderna e vicina alle esigenze dei pazienti.”

“L’Ospedale Di Venere conferma il suo ruolo di hub nella rete dell’assistenza metropolitana – ha dichiarato il dg Luigi Fruscio – sia per le innovazioni tecnologiche di cui si è dotato, sia per la qualità delle prestazioni che oggi può assicurare ai cittadini, come testimoniano i servizi dell’Otorinolaringoiatria. Siamo già al lavoro – ha continuato – per realizzare qui una Radiologia d’urgenza presso il Pronto Soccorso dove verrà installata una TAC di nuova acquisizione assistita da intelligenza artificiale e un apparecchio radiologico polifunzionale robotizzato, determinando un ulteriore incremento della rapidità di diagnosi nelle patologie tempo-dipendenti”.

Il percorso diagnostico in Radiologia avviene all’interno di ambienti riqualificati secondo le linee guida dell’ospitalità e della umanizzazione delle cure. Il paziente durante l’esame può scegliere quale musica ascoltare attraverso delle cuffie che gli vengono fornite dal personale sanitario ed è circondato da immagini di paesaggi rilassanti sulle pareti: senza dimenticare il comfort assicurato dal tunnel più ampio e spazioso per una migliore posizione.

La grande macchina del Di Venere – già in funzione e completamente digitalizzata – risponde ad un livello diagnostico di particolare complessità, mirato a riconoscere i segni precoci di patologie oncologiche e infiammatorie. I sistemi avanzati consentono di visualizzare tutte le strutture anatomiche in modo da riuscire a studiare accuratamente anche quelle più piccole.

“Diversi sono gli ambiti di indagine che la nuova risonanza può esplorare – ha spiegato Michele Tricarico – grazie ad evoluti software che forniscono immagini 3D degli organi interni, dei tessuti e delle articolazioni. Abbiamo predisposto sessioni di studio dedicate a: apparato cardiovascolare, urologico, gastroenterologico e sistema neurologico comprendente anche lo studio del collo. Un’altra sessione è riservata all’attività diagnostica dei pazienti talassemici in rete con il CNR di Pisa e un turno è dedicato alla risonanza magnetica fetale e dei neonati prematuri”.

La risonanza magnetica fetale offre una valutazione dettagliata e non invasiva del feto, con particolare riferimento all’anatomia e patologia cerebrale del feto. L’introduzione di questa nuova tecnica ha comportato un miglioramento della diagnosi e della gestione delle malformazioni cerebrali del feto a livello internazionale. “È nota l’importanza di una diagnosi prenatale delle malformazioni cerebrali fetali – ha illustrato Paolo Volpe – dato l’impatto sociale che esse possono avere, sia in termini di assistenza ai bambini affetti da anomalie cerebrali, che nell’ottica di garantire alla coppia scelte difficili in epoca prenatale relative alla tutela di una maternità consapevole. Questa è una grande occasione – ha concluso – perché in tutti quei casi in cui diagnostichiamo all’ecografia una patologia del cervello fetale, l’approfondimento attraverso la risonanza magnetica può essere eseguito in Puglia, evitando migrazioni verso il Nord o altre nazioni europee”.

I 14 nuovi ambulatori di Otorinolaringoiatria

Il sopralluogo è proseguito nella nuovissima piastra ambulatoriale della U.O.C. di Otorinolaringoiatria e Chirurgia cervico-facciale – la più grande presente in Puglia – diretta dal dottor Michele Barbara. Quattordici nuovi ambienti in cui si svolgono attività diagnostiche e terapeutiche con metodiche evolute delle patologie che interessano il naso, l’orecchio, la gola, il collo e la tiroide.

“Abbiamo concentrato – ha dichiarato Michele Barbara – in un unico posto, in una sola struttura, un vero e proprio reparto ambulatoriale che può erogare 15 prestazioni all’ora, per 10 ore di attività per un totale di 800 prestazioni settimanali. Il vero salto di qualità è stato quello di organizzare i servizi e potenziarli con nuovi programmi assistenziali”.

Sul piano diagnostico sono attivi i servizi di: Rino–allergologia (permette la diagnosi precoce delle diverse forme di rinopatie e valuta la presenza di alterazioni anatomiche del distretto rino-sinusale); Audiologia (esami per la diagnosi di Sindrome di Ménière, ipoacusie da traumi acustici, ipoacusie dell’anziano, sordità improvvise, otosclerosi ipoacusie infantili); Vestibologia (studio delle vertigini di origine periferica); Foniatria (tratta le patologie della voce, della deglutizione e paralisi); Day Service chirurgico e Logopedia.

Sono altamente specialistici i trattamenti dei disturbi della deglutizione e della fisiopatologia della comunicazione, così come l’attività specifica sui professionisti della voce parlata e cantata e la riabilitazione post chirurgica, ad esempio, sui pazienti laringectomizzati.

Il centro del Di Venere è, infine, di secondo livello nella rete regionale dedicata ai disturbi del sonno e apnee notturne. Vengono eseguiti: il monitoraggio cardiorespiratorio notturno attraverso dispositivi ad utilizzo domiciliare e il DISE (Durg-Induced Sleep Endoscopy), esame strumentale eseguito in sedazione, in regime di Day Service, che consente di individuare la sede anatomica del collasso delle alte vie respiratorie nonché il tipo di ostruzione e, quindi, di identificare l’adeguato trattamento chirurgico o conservativo del caso.

Bari, tensione al Di Venere. Risveglio con blackout: l’ospedale resta senza corrente

Attimi di tensione questa mattina all’ospedale Di Venere di Carbonara, rimasto senza corrente, a causa di un blackout registrato a partire dalle 7.30. Il tutto è durato circa un’ora, questo ha provocato inevitabili momenti di tensione e ritardi dalle prime ore del mattino.

Gli ascensori sono stati bloccati, le sale operatorie e la Rianimazione non hanno subito conseguenze visto che sono spazi collegati ai gruppi di continuità energetica che consentono alle apparecchiature di proseguire il loro lavoro senza interruzioni anche in caso di blackout. “Una circostanza momentanea e senza conseguenze – fanno sapere dalla Asl Bari – È rientrato tutto a tempo di record”.

Bari, troppa attesa al Pronto Soccorso del Di Venere: dottoressa presa a pugni dalla sorella di una paziente

Una dottoressa 46enne del Pronto Soccorso dell’ospedale Di Venere di Carbonara è stata presa a pugni da una donna di 54 anni ieri pomeriggio. L’aggressore è la sorella di una paziente in attesa di essere visitata e classificata come codice verde.

Sul posto è intervenuta la Polizia, l’aggressione è scaturita a causa della lunga attesa. La dottoressa ha riportato ferite al volto, giudicate guaribili in otto giorni.

La responsabile è stata immediatamente fermata dalla Polizia sulla base delle nuove norme in materia di contrasto alle violenze sui medici dopo che la vittima ha immediatamente sporto denuncia.

La donna è stata posta agli arresti domiciliari, in attesa della convalida e dell’eventuale misura cautelare che potrebbe essere disposta su richiesta della Procura.

Bimbo di 3 mesi muore in culla, indagati 25 medici e 11 infermieri: sotto accusa la Neonatologia del Di Venere

La Procura di Matera ha aperto un’inchiesta sulla morte di un bimbo di 3 mesi nato il 12 settembre 2024 nell’ospedale Di Venere durante un parto gemellare pretermine e deceduto in culla il 15 dicembre dopo essere stato dimesso dal reparto di terapia intensiva neonatale e di neonatologia dell’ospedale barese il 27 novembre.

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Bari, neonata muore al Di Venere dopo lite tra medici: confermata l’assoluzione per i due ginecologi

A otto anni dai fatti diventa definitiva l’assoluzione per i ginecologi Vito Partipilo e Carlo Campobasso dell’ospedale Di Venere di Bari, finiti a processo per omicidio colposo per il caso di una bambina morta nella struttura a causa di un ritardo nel parto cesareo causato – secondo l’accusa – da una lite tra medici. A deciderlo è stata la Corte di Cassazione che ha giudicato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura generale contro la sentenza con cui i due erano stati assolti in appello.

La Cassazione ha anche annullato senza rinvio, per l’intervento della prescrizione, la condanna a otto mesi (pena sospesa) per l’anestesista Antonio Simone. Per l’allora primario di Chirurgia generale, Francesco Puglisi, è stata annullata la condanna al risarcimento danni disposta in appello (ai soli fini civili) ma con rinvio davanti a una nuova sezione della Corte d’Appello civile.

Stando alle indagini dei carabinieri del Nas, quel giorno, il 2 maggio 2016, le sale del reparto di ostetricia erano tutte occupate e quando i sanitari si sono accorti della sofferenza fetale e hanno disposto un cesareo d’urgenza, hanno deciso di rivolgersi al vicino reparto di chirurgia generale, dove però era programmato un altro intervento. A quel punto ci sarebbe stato tra i medici dei due reparti un litigio sull’utilizzo della sala, di fatto ritardando il cesareo di oltre un’ora. Nell’attesa la donna, pronta per il parto, sarebbe rimasta senza monitoraggio e quando la bambina è stata finalmente fatta nascere era già in grave sofferenza per asfissia cardiaca dovuta al cordone ombelicale stretto attorno al collo. I genitori della piccola sono già stati risarciti con 400mila euro.