Trani, furto nel locale con 12 dipendenti disabili. L’appello social dopo la chiusura: “Aiutateci”

Una richiesta di aiuto lanciata tramite social. Un appello per poter tornare a servire piatti succulenti preparati e portati a tavola da ragazzi e ragazze con problemi legati alla disabilità. La voglia di ripartire e le difficoltà nel farlo. Un post per raccontare cosa stanno vivendo. È quanto deciso dai responsabili del locale ‘La locanda del giullare’ di Trani, che nella notte tra venerdì e sabato scorsi ha subito un furto che ha comportato la chiusura. Uno stop forzato che sarà prolungato anche nei prossimi giorni e che non si sa quando terminerà.

“L’unica certezza amara che abbiamo è che la locanda è chiusa e resterà chiusa in un weekend, quello del ponte di Ognissanti, che generalmente ha registrato sold-out”, si legge su Facebook. “Chiunque abbia voglia di non far morire questo progetto, abbia voglia di accompagnarlo a una rinascita ci contatti, ci scriva, ci solleciti”, prosegue il post in cui si annuncia l’incontro “con la brigata della nostra Locanda” tenuta all’oscuro di quanto accaduto. Perché i dodici dipendenti della struttura, che si trova in pieno centro cittadino, hanno problematiche differenti: c’è chi ha un ritardo mentale, chi è affetto dalla sindrome di Down e chi ha disturbi dello spettro autistico.

“Capiremo insieme a tutti loro se ci saranno le condizioni per far ripartire questo progetto, se trasformarlo, se abbandonarlo”, prosegue il post. “Quanto successo è stato un episodio che ci sta facendo riflettere a fondo, che ci sta facendo analizzare le tante, troppe difficoltà che fino a oggi – si legge – abbiamo dovuto affrontare spesso, anzi spessissimo, da soli. Lontani dall’idea di doverci piangere addosso, ma con la dignità e responsabilità che crediamo ci abbia sempre contraddistinto, siamo qui a condividere con voi tutti ciò che ci succede. Come sempre – conclude il post – vi terremo aggiornati”

Crack Soa, dipendenti senza stipendio da mesi. Protesta in Procura: “Fate chiarezza siamo disperati”

L’inchiesta sulla presunta frode fiscale ha colpito i dipendenti che stanno pagando sulla propria pelle le conseguenze delle scelte dell’azienda, mentre la Procura ha chiesto il fallimento. Sono stati avviati i primi licenziamenti e la procedura di Fis, ma è da due mesi che gli stipendi non vengono riconosciuti. Una quarantina di dipendenti ha protestato davanti alla Procura di Bari, abbiamo raccolto le loro storie e lanciato il loro disperato appello. 

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Triggiano, chiude l’IperSimply di Bariblu: a rischio il futuro di 60 dipendenti. La rabbia dei sindacati

Il supermercato IperSimply, situato all’interno del centro commerciale Bariblu, chiuderà il 30 aprile. Questo è lo scenario che ha portato alla giornata di sciopero indetta da Cgil, Cisl e Uil. Sono 60 i dipendenti a rischio, in programma oggi anche un sit-in dalle 13 alle 16 all’esterno dello stesso centro commerciale. La vertenza è aperta da qualche mese dopo che l’Apulia Distribuzione aveva comunicato già a gennaio la volontà di non rinnovare il contratto di affitto in scadenza a fine marzo e di non tenere aperto il punto vendita.

“Quello che vogliamo è chiarezza dalle parti in causa – spiega il segretario della Fisascat Cisl Bari, Michelangelo Ferrigni -. Alla fine i lavoratori rischiano di restare stritolati senza alcuna responsabilità. C’è stato l’intervento sindacale unitario di Cgil, Cisl e Uil. Abbiamo chiesto ed ottenuto di aprire un tavolo di trattative in Task force regionale ed oggettivamente le parti hanno iniziato a dialogare. Il nodo, anzi i nodi, sono due: i canoni di affitto troppo alti secondo Apulia Distribuzione e la sorte dei lavoratori. IperSimply ha avviato una retrocessione di ramo d’azienda dicendo essenzialmente a Blu Apulia di farsi carico dei 60 dipendenti, ma questa ipotesi è stata rigettata da Blu Apulia che eventualmente rivuole solo la licenza di affitto. In queste ore gli spazi vendita in alcuni reparti sono già stati smantellati. La macelleria è chiusa. Dalla fine di aprile per i sessanta lavoratori dell’ipermercato del centro commerciale di Triggiano, uno dei più importanti della Puglia, ricomincia l’odissea che hanno già vissuto nove anni fa. Sono padri e madri di famiglia. La chiusura del punto vendita rappresenta non solo una perdita di posti di lavoro significativa per la comunità, ma anche un duro colpo per i lavoratori e le loro famiglie che si trovano improvvisamente senza mezzi di sostentamento. Sappiamo bene che Apulia distribuzione, nonostante sia una società in espansione, potrebbe ricollocare solo alcuni lavoratori in altri punti vendita di prossima apertura, ma non tutti i 60. Come Fisascat condanniamo fermamente questo braccio di ferro tra Blu Apulia e Apulia distribuzione, scelte che come sempre mettono il profitto sopra il benessere dei dipendenti. A questo punto vogliamo capire quale sarà la risposta di IperSimply. Noi puntiamo a comprendere dove e perché si è creato il blocco. Ci auguriamo che entro il 30 aprile si trovi una soluzione. E’ nell’interesse di entrambe le società che l’ipermercato continui la sua attività all’interno del centro commerciale”.

Bari, l’Amtab inizia a far quadrare i conti. Bloccata la gara: dipendenti inidonei e interni al servizio di portierato

C’è una prima novità da registrare in casa Amtab dopo la nomina, come componente del Consiglio di amministrazione dell’azienda, dell’avvocato Luca D’amore, in sostituzione della consigliera dimissionaria, dott.ssa Lorena Costantini. Il servizio di portierato è stato internalizzato. A coprire i turni in azienda saranno tutti quei dipendenti inidonei definitivi, ovvero quelli che non sono più in grado di compiere le mansioni per i quali sono stati assunti. Questo per bloccare la gara di affidamento ad un’azienda esterna e iniziare un percorso di spending review per sistemare conti e bilanci.

Amtab nelle mani del clan, sospesi 4 dipendenti. La presidente Donvito: “Fango sulla nostra azienda”

Non solo le due vigilesse sospese per aver chiesto all’aiuto al clan Parisi per vendicarsi di un automoblista maleducato. Sono partite 4 procedure di sospensione anche all’interno dell’Amtab, l’azienda municipalizzata che gestisce il trasporto pubblico. La decisione arriva dopo la maxi inchiesta della Dda di Bari che ha portato all’arresto di 135 persone e all’amministrazione giudiziaria dell’Amtab. “In questo momento l’azienda è unita, c’è una voglia di riscatto d’immagine. La nostra azienda non è questo, è un’azienda che lavora, dove ci sono 780 famiglie che vivono per l’azienda. Gettare tutto questo fango su un’azienda di quasi 800 persone per quattro persone che in questo momento sono state raggiunte da un provvedimento mi sembra veramente pesante da affrontare. Vogliamo assolutamente che venga fatta luce”. Lo ha detto a Telebari la presidente dell’azienda municipalizzata per il trasporto urbano di Bari, Angela Donvito, parlando dell’indagine che nei giorni scorsi ha portato all’esecuzione di 130 misure cautelari e dalla quale sono emerse infiltrazioni della criminalità organizzata anche nell’Amtab.