Trani, furto nel locale con 12 dipendenti disabili. L’appello social dopo la chiusura: “Aiutateci”

Una richiesta di aiuto lanciata tramite social. Un appello per poter tornare a servire piatti succulenti preparati e portati a tavola da ragazzi e ragazze con problemi legati alla disabilità. La voglia di ripartire e le difficoltà nel farlo. Un post per raccontare cosa stanno vivendo. È quanto deciso dai responsabili del locale ‘La locanda del giullare’ di Trani, che nella notte tra venerdì e sabato scorsi ha subito un furto che ha comportato la chiusura. Uno stop forzato che sarà prolungato anche nei prossimi giorni e che non si sa quando terminerà.

“L’unica certezza amara che abbiamo è che la locanda è chiusa e resterà chiusa in un weekend, quello del ponte di Ognissanti, che generalmente ha registrato sold-out”, si legge su Facebook. “Chiunque abbia voglia di non far morire questo progetto, abbia voglia di accompagnarlo a una rinascita ci contatti, ci scriva, ci solleciti”, prosegue il post in cui si annuncia l’incontro “con la brigata della nostra Locanda” tenuta all’oscuro di quanto accaduto. Perché i dodici dipendenti della struttura, che si trova in pieno centro cittadino, hanno problematiche differenti: c’è chi ha un ritardo mentale, chi è affetto dalla sindrome di Down e chi ha disturbi dello spettro autistico.

“Capiremo insieme a tutti loro se ci saranno le condizioni per far ripartire questo progetto, se trasformarlo, se abbandonarlo”, prosegue il post. “Quanto successo è stato un episodio che ci sta facendo riflettere a fondo, che ci sta facendo analizzare le tante, troppe difficoltà che fino a oggi – si legge – abbiamo dovuto affrontare spesso, anzi spessissimo, da soli. Lontani dall’idea di doverci piangere addosso, ma con la dignità e responsabilità che crediamo ci abbia sempre contraddistinto, siamo qui a condividere con voi tutti ciò che ci succede. Come sempre – conclude il post – vi terremo aggiornati”

Aggredito Giuseppe Mazzei, il paladino delle persone fragili: “Mi sento braccato ho sporto denuncia”

Ci siamo recati a Noicattaro per incontrare Giuseppe Mazzei, il paladino delle persone fragili. Sono centinaia le segnalazioni e denunce sollevate ogni mese, questa volta però lo abbiamo visto fortemente scosso dall’ultimo episodio in cui è rimasto coinvolto. Ha presentato una denuncia e la giustizia farà il suo corso, ma Giuseppe ha voluto lanciare un appello tramite Quinto Potere.

Libera programmazione, accesso ai disabili in sala e Bif&st: AncheCinema lancia la petizione #TuttialCinema

AncheCinema, una tra le sale cinematografiche più accessibili d’Europa, lancia la petizione “#TuttialCinema” con l’obiettivo di promuovere l’accessibilità e l’inclusione nella fruizione cinematografica nella città di Bari. Si può sottoscrivere la petizione sul sito web www.tuttialcinema.it. L’iniziativa si focalizza su due obiettivi principali:

1. Libera Programmazione per AncheCinema: Chiedere a tutte le distribuzioni cinematografiche e alle agenzie Filmaudax e Class Cinematografica di consentire la libera programmazione all’AncheCinema di Bari, la sala più accessibile e dinamica del centro di Bari, che attualmente può ospitare 36 carrozzine in posti ad ottima visibilità. Al fine di garantire a tutte le persone, inclusi coloro con disabilità, l’accesso a un’offerta culturale diversificata, è essenziale rompere le barriere esistenti nei confronti delle carrozzine e permettere a tutti di partecipare attivamente alla vita culturale della città.

2. Inclusione di AncheCinema nel Bif&st: Chiedere l’inclusione della sala AncheCinema nel Bari International Film Festival (Bif&st), con la programmazione in contemporanea al Teatro Petruzzelli delle anteprime internazionali. Questo consentirebbe a un numero significativo di spettatori, compresi i 30 associati in carrozzina di AMASI, di partecipare attivamente alla rassegna cinematografica, contribuendo così a rendere il Bif&st un evento veramente inclusivo.

Queste imposizioni sono in contraddizione con il diritto dei 14.000 abitanti per schermo previsti dal Quoziente Obiettivo disciplinato dalla normativa regionale e con i finanziamenti del Ministero della Cultura dedicati alla divulgazione e distribuzione della settima arte. Questa consuetudine, che non è richiamata da una legge, limita, in favore del mercato, il diritto degli spettatori di scegliere un film e una sala e va contro il diritto del direttore di una sala di fare il proprio lavoro al meglio delle sue capacità. Andrea Costantino, regista e direttore di AncheCinema, ha dichiarato: “Chiedo che tutte le distribuzioni cinematografiche consentano una libera programmazione all’AncheCinema di Bari senza richieste di pagamento di minimi garantiti e obbligo di teniture con programmazione di proiezioni consecutive. Questo permetterebbe a tutti gli operatori culturali di fare il proprio lavoro nel modo più efficace possibile e ai cittadini – inclusi quelli con disabilità – di avere un accesso libero alla cultura cinematografica.”

Nel 2021 il delegato all’accessibilità del Comune di Bari Marco Livrea e il delegato all’accessibilità della città Metropolitana Vito Spadavecchia hanno sollecitato gli Enti organizzatori del Bif&st e non hanno avuto alcuna risposta. AncheCinema, con i suoi 36 posti per carrozzine ad ottima visuale per i film, rappresenta un modello di riferimento per l’accessibilità. Riconosciuta nel 2016 dal Ministero della Cultura e dal Ministro Dario Franceschini come “un modello da esportare”, la sala offre un’esperienza cinematografica inclusiva e di alta qualità. La petizione, già sottoscritta da oltre 40 associazioni, tra cui AMASI, Confindustria Bari e Bat, Club Cultura Confindustria, Seconda Mamma e UECI, si rivolge alle distribuzioni cinematografiche e al Bif&st affinché favoriscano la libera scelta dei cittadini e l’accesso alla cultura per tutti.

Ocean Viking con 244 migranti, domani l’arrivo a Bari: tra loro minori, disabili e donne incinte

È previsto domani alle ore 12 l’arrivo della nave Ocean Viking con a bordo 244 persone soccorse in zona Sar libica. A bordo ci sono anche 18 minori non accompagnati, otto donne di cui due incinte, e due disabili. Alcuni resteranno in Puglia altri saranno trasferiti in Calabria. “Anche in occasione del nuovo sbarco al porto di Bari previsto per domani, l’assessorato al Welfare del Comune darà la sua disponibilità a collaborare al piano per l’accoglienza coordinato dalla prefettura – dichiara l’assessora Francesca Bottalico -. Lo sbarco sarà caratterizzato dalla presenza di minori non accompagnati che richiedono una particolare attenzione e cura in arrivo e nel successivo smistamento tra le strutture individuate dalla prefettura”.

L’assessorato sta provvedendo “al monitoraggio dei posti disponibili nei Sai e nelle comunità per gli under 15”. “L’accoglienza dei minori – rileva Bottalico – è una fase molto delicata e impegnativa, alla luce della mancanza in tutta italia e anche a Bari di posti nelle strutture prefettizie, ministeriali e comunali. La nostra disponibilità sarà massima per garantire la rete di assistenza ai profughi e migranti durante lo sbarco, e successivamente anche nel caso di ricoveri nonché per l’accoglienza di infraquattordicenni. Per questo abbiamo previsto kit di base (abiti, prodotti per l’igiene) utili a chi sarà ricoverato per accertamenti a cura dell’Asl”. “Come assessorato – conclude – abbiamo già predisposto a livello preventivo l’equipe dei mediatori interculturali, il pronto intervento sociale per offrire assistenza ai profughi, e l’accompagnamento di quelli maggiormente vulnerabili. Sono previsti ad oggi pochi minori ma potrebbero aumentare, come spesso accade, dopo gli accertamenti anagrafici e medici”.