Corruzione e mazzette, l’ex avvocato barese Chiariello lascia il carcere: concessi i domiciliari

Giancarlo Chiariello, l’ex avvocato barese condannato a 6 anni per corruzione in atti domiciliari, si trova ai domiciliari. Il Tribunale di sorveglianza ha accolto l’istanza presentata dai suoi legali.

Chiarello si era costituito nel carcere di Lecce dopo che la Cassazione aveva respinto il suo ricorso. Data l’età e la possibilità di scontare la pena residua di 4 anni e 10 mesi ai domiciliari, è stata concessa a Chiarello la sospensione della misura cautelare in carcere.

 

Evade dai domiciliari, trovato per strada con una pistola carica e taglierino: arrestato 64enne di Manduria

Un 64enne di Manduria (Taranto), evaso dagli arresti domiciliari, è stato trovato per strada dalla polizia con una pistola semiautomatica munita di caricatore, 5 cartucce e colpo in canna, altri due caricatori per la stessa arma con 7 colpi ciascuno, un taglierino e oltre 6mila euro in contanti.

L’uomo è stato arrestato per i reati di evasione, porto illegale di armi e munizioni e porto di arma od oggetti atti ad offendere. Gli agenti del commissariato di Manduria, dopo aver accertato l’assenza ingiustificata dalla sua abitazione, hanno avviato le ricerche rintracciando il 64enne nelle immediate vicinanze di una carrozzeria.

L’uomo ha messo una mano nella tasca dei pantaloni come per prendere qualcosa, ma è stato subito immobilizzato. I poliziotti hanno sequestrato la pistola, le munizioni, il taglierino e la somma di denaro. Il 64enne è stato quindi accompagnato al carcere di Taranto in attesa dell’udienza di convalida.

Olivieri scarcerato dopo 13 mesi e allontanato da Bari: domiciliari a casa del fratello. La difesa: “Basta politica”

Basta politica per Giacomo Olivieri. Ad annunciarlo la difesa dell’ex consigliere regionale scarcerato nella giornata di ieri. Il giudice, accogliendo l’istanza dei suoi legali, ha concesso i domiciliari a Parabita, a casa del fratello, allontanandolo così da Bari in cui avrebbe “sviluppato una rete di contatti trasversali e su vari livelli che gli hanno permesso di operare in ambito politico ed economico”.

Oliveri ha trascorso oltre 13 mesi in carcere nel carcere di alta sicurezza di Lanciano. È imputato insieme ad altri 108 in abbreviato e per lui la Dda ha chiesto una condanna a 10 anni di reclusione: per gli inquirenti, nel 2019 avrebbe favorito l’elezione al consiglio comunale di Bari della moglie, Maria Carmen Lorusso, raccogliendo i voti di tre clan mafiosi. La moglie è tornata in libertà lo scorso ottobre, dopo aver trascorso otto mesi ai domiciliari.

Codice Interno, dopo 13 mesi Olivieri lascia il carcere: concessi i domiciliari a Parabita

Giacomo Oliveri lascia il carcere dopo 13 mesi e va ai domiciliari con obbligo di dimora a Parabita, in provincia di Lecce. Il gup di Bari, Giuseppe De Salvatore, ha accolto l’istanza della difesa nonostante il parere negativo della Dda.

L’ex consigliere regionale è al centro dell’inchiesta Codice Interno e per mesi è stato nel carcere di alta sicurezza di Lanciano. Olivieri si trova a processo in abbreviato con l’accusa di voto di scambio politico mafioso ed estorsione. L’accusa ha invocato una condanna a dieci anni.

Chiamate di notte e post-it con messaggi molesti, perseguita donna di 47 anni: 80enne ai domiciliari nel Tarantino

Un uomo di 80 anni di Sava (Taranto) è stato sottoposto agli arresti domiciliari dai carabinieri per stalking nei confronti di una donna di 47 anni, sua conoscente.

È stata la presunta vittima a chiamare il numero unico di emergenza 112 mentre veniva pedinata in auto dall’anziano. I militari lo hanno bloccato nel territorio di Fragagnano, subito dietro la vettura della donna.

La 47enne ha raccontato che da diversi mesi sarebbe stata perseguitata dall’uomo, con il quale non avrebbe mai avuto alcun tipo di rapporto sentimentale. Ha quindi riferito di pedinamenti e appostamenti continui da parte dell’anziano sia presso la sua abitazione che nei luoghi da lei abitualmente frequentati, tra cui la scuola dei figli.

La donna ha parlato inoltre di continue telefonate e messaggi ricevuti dall’80enne anche di notte, nonché di fogli adesivi post-it contenenti messaggi molesti lasciati attaccati dall’anziano agli specchietti dell’auto o sui bidoni della spazzatura.

Bari, trovati in possesso di droga e armi: convalidato l’arresto dei cugini Loreta e Christian Capriati

La gip di Bari Valeria Isabella Valenzi ha convalidato l’arresto (ai domiciliari) dei cugini Loreta e Christian Capriati, 32enne e 20enne nipoti del boss Antonio Capriati, trovati in possesso di una pistola, 8 proiettili, 11 grammi di marijuana in 10 bustine e 4 grammi di cocaina divisi in 4 ‘cipolline’, oltre che di 150 euro, nel corso di un controllo dei carabinieri avvenuto a Bari vecchia la notte tra 28 e 29 gennaio.

I soldi sono stati trovati in un borsello che Christian Capriati aveva addosso, la droga e l’arma le aveva invece Loreta. La pistola, come accertato dai militari, era stata rubata nel 2020 a Casoria (Napoli), e al momento del controllo era carica e senza sicura.

Ai carabinieri, Christian ha raccontato come l’arma e la droga fossero sue, e che avesse chiesto alla cugina di tenerle per un attimo. Tanto che, durante il controllo, è stato lo stesso 20enne a dire a Loreta di consegnarle. Il giovane, come rilevato dagli inquirenti, è da tempo inserito nel circuito della droga, la cugina è incensurata.

Per entrambi è stato riconosciuto il pericolo di reiterazione dei reati (a loro sono contestati detenzione abusiva d’arma, ricettazione, detenzione di stupefacenti) e la loro pericolosità. Per entrambi è stata ritenuta adeguata la misura dei domiciliari: Loreta, dopo l’arresto, era stata portata nella sezione femminile del carcere di Trani.

Entrambi sono giovani rampolli dell’omonimo clan del borgo antico: Loreta è la figlia di Domenico ‘Mimmo’ Capriati, ucciso nel 2018 con 12 colpi di mitraglietta (per il suo omicidio in due, Domenico Monti e Maurizio Larizzi, sono stati recentemente condannati all’ergastolo in primo grado). Christian, invece, è il figlio di Raffaele (‘Lello’), ucciso il primo aprile del 2024 mentre si trovava in auto nel quartiere Torre a Mare di Bari.

Scandalo Asl Bari, Sciannimanico lascia il carcere: ai domiciliari nell’alloggio di servizio del marito carabiniere

Concetta Sciannimanico, la funzionaria Asl arrestata il 12 novembre scorso nell’ambito dell’inchiesta sui presunti appalti truccati con l’accusa di associazione a delinquere, lascia il carcere e va ai domiciliari. Il gip ha accolto l’istanza di revoca avanzata dalla difesa, avvalorata da un documento che attestava come le condizioni psicologiche della donna non fossero compatibili con la sua permanenza in carcere. La donna si trova ora ai domiciliari nell’alloggio di servizio del marito, comandante della stazione dei carabinieri di Santo Spirito. A riportarlo è TgNorba.

Trani, viola i domiciliari per fare la parcheggiatrice abusiva: arrestata 40enne

Una donna di 40 anni è stata arrestata dagli agenti del commissariato di Trani con le accuse di estorsione per aver esercitato la professione di parcheggiatore abusivo. Secondo quanto accertato dalle indagini, la 40enne che abita in provincia di Taranto avrebbe esercitato in modo abusivo l’attività di parcheggiatrice a ridosso del centro cittadino.

La donna, che ha precedenti per lo stesso tipo, avrebbe violato non solo il Dacur, ovvero il divieto di accesso alle aree urbane, emesso dal questore della provincia di Barletta-Andria-Trani, Alfredo Fabbrocini, ma anche gli arresti domiciliari a cui era sottoposta. La 40enne è in carcere a Trani.

Bari, scappa dalla Polizia ma viene sorpreso durante il pranzo di Natale: Palermiti jr arrestato finisce ai domiciliari

Eugenio Palermiti, nipote omonimo del boss del clan Palermiti coinvolto nella sparatoria nella discoteca Bahia Beach di Molfetta del settembre 2024, dove morì la 19enne Antonella Lopez, è stato arrestato il giorno di Natale dalla Polizia per un episodio che risale a settembre 2023, quando il giovane fece irruzione nella scuola dell’allora fidanzata minorenne, l’istituto Lenoci di Bari, aggredendola e portando via il suo cellulare.

Gli agenti della Polizia hanno eseguito un’ordinanza agli arresti domiciliari emessa dal Tribunale del Riesame di Bari che ha accolto il ricorso della Procura di Bari contro il “no” del gip che non dispose la custodia cautelare. All’origine dell’episodio la gelosia asfissiante di Palermiti che non riuscì ad accettare la fine della relazione con la giovane e la sua nuova storia. Fu fermato da una professoressa e da una collaboratrice scolastica, ma riuscì a scappare via riuscendo a portare con sé il telefonino. Immediatamente dopo fu raggiunto da un equipaggio della Polizia di Stato, al quale oppose resistenza, e per questo fu tratto in arresto, nella flagranza dei reati di rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Palermiti ha chiesto scusa, ma dopo l’emissione del provvedimento cautelare si era reso irreperibile. La Polizia lo ha sorpreso durante il pranzo di Natale.

È importante, tuttavia, sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare, seguirà il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.

Antonio torna dal ladro tiktoker ai domiciliari, fuggi fuggi generale: “Sta qua non lo fate entrare”

Siamo tornati da Nicola, il ladro che sta scontando i domiciliari al quartiere San Paolo e che ha iniziato a vendere prodotti di ogni tipo in diretta su TikTok senza pudore, a qualsiasi ora del giorno. Nell’abitazione in cui sta scontando i domiciliari c’è anche un viavai di gente. Siamo tornati sul posto per vederci e il nostro blitz ha scatenato un fuggi fuggi generale. Nel video allegato tutti i dettagli.