“Un santo nuovo per una Chiesa nuova”, annunciato il film su don Tonino Bello: riprese al via a gennaio 2025

Un film per raccontare la vita di un uomo per la Chiesa venerabile ma già Santo per chi lo ha conosciuto e amato. Si intitolerà ‘Un santo nuovo per una Chiesa nuova – Il sud del Sud, sa vita di don Tonino Bello’ la pellicola firmata dal regista e produttore cinematografico Luciano Silighini Garagnani.

Le riprese avranno inizio a partire dal prossimo gennaio nei luoghi vissuti dal vescovo di Molfetta che saranno visitati nelle prossime settimane. “Sarà un film che rispecchierà fedelmente la vita del venerabile, come chiesto dalla famiglia in una bellissima lettera”, spiega il regista. A interpretare don Tonino, sarà l’attore Francesco Oranges che dovrà cogliere la serenità del vescovo nella frenesia delle sue giornate. Il progetto nasce dall’idea di Andrea Coppola, autore di una biografia sul venerabile.

Ruvo, furto nella comunità Don Tonino Bello: rubato trattore da 50mila euro. Avviata raccolta fondi

“Don Tonino ci avrebbe detto di affidarci alla Provvidenza. Il furto non ci fermerà e non fermerà neppure il progetto che lui ha voluto per questo territorio”. Lo dice con convinzione Vincenzo Rutigliani, responsabile della comunità Casa di Ruvo di Puglia, nel Barese, fondata da don Tonino Bello per dare un tetto a chi è in difficoltà a causa di problemi dovuti all’assunzione di droga o alcol, alla dipendenza da gioco d’azzardo o con la giustizia. Dal capannone vicino alla residenza, nella notte tra domenica e lunedì scorsi, è stato rubato il trattore “comprato l’anno scorso, del valore economico pari a 50mila euro ma che per i ragazzi vale molto di più perché in gioco c’è il loro futuro”, aggiunge Rutigliani che ha deciso di dare il via a una raccolta fondi per riacquistare il mezzo agricolo.

“In tanti ci hanno telefonato, inviato messaggi e chiesto come fare ad aiutarci: abbiamo avuto l’ennesima conferma che bisogna affidarsi alla Provvidenza, come ci ripeteva don Tonino”. Il furto ha danneggiato anche alcune piante di pomodori dell’orto creato nella comunità. “Qui, oltre a progetti di agricoltura sociale abbiamo avviato l’attività di trasformazione degli ortaggi che coltiviamo e il trattore ci serviva per preparare la semina dei prodotti invernali”, continua il responsabile raccontando del “senso di smarrimento che ha pervaso i ragazzi quando gli operatori ieri mattina hanno comunicato quanto era successo nella notte. Nessuno di loro ha sentito un rumore, nessuno ha visto e sono disorientati”. Si tratta di 16 persone che si trovano in comunità e sono in cura “perché affetti da dipendenze patologiche”, specifica Rutigliani. “Tutti usavano il trattore perché, a rotazione, i ragazzi svolgono tutte le mansioni. Stamattina hanno raccolto i pomodori rimasti che serviranno a fare la salsa o che verranno conservati sott’olio”, prosegue il responsabile augurandosi di “potere riavere presto il trattore per riprendere le attività”.