Insulti razzisti a Dorval in Bari-Cremonese, maxi squalifica per Vazquez: fuori per 10 giornate

Il Giudice Sportivo ha inflitto una squalifica di 10 giornate a Vazquez, fantasista della Cremonese, dopo gli insulti razzisti nei confronti di Dorval in occasione della sfida del San Nicola disputata lo scorso febbraio.

“Il Giudice sportivo, letti il rapporto dei collaboratori nonché la relazione aggiuntiva richiesta alla Procura federale dalla quale emerge che il calciatore Franco Damian Vazquez (Soc. Cremonese), al termine della gara, ha rivolto al calciatore Emile Mehdi Dorval (Soc. Bari) un insulto espressivo di discriminazione razziale; visto l’art 28 comma 1 e 2 CGS; P.Q.M. delibera di sanzionare il calciatore Franco Damian Vazquez (Soc. Cremonese) con la squalifica per dieci giornate effettive di gara”, si legge nella nota del Giudice Sportivo.

Insulti razzisti, Dorval in Comune. Leccese: “A Bari nessuno è straniero. Se insulti un barese insulti tutta la città”

Nel pomeriggio il sindaco Vito Leccese, assieme a una delegazione della giunta e del Consiglio comunale, ha accolto a Palazzo di Città il calciatore della SSC Bari Mehdi Dorval, vittima di insulti razzisti da parte di un giocatore avversario durante l’ultima partita di campionato, per manifestargli la vicinanza della città di Bari.

“Oggi ho voluto esprimere, a nome di tutta la città, la piena solidarietà mia e dell’amministrazione al giocatore del Bari, Mehdi Dorval, vittima di beceri insulti razzisti – ha dichiarato il sindaco di Bari -. La nostra è terra di accoglienza, rispetto e inclusione, a Bari nessuno è straniero. Per questo ho voluto dire personalmente a Dorval che, insultare lui e chiunque faccia parte della nostra comunità, equivale a insultare Bari e i cittadini baresi”.

Al termine dell’incontro il sindaco ha donato a Mehdi Dorval un pumo e un gagliardetto della città di Bari

Caso Dorval-Vasquez in Bari-Cremonese, slitta la decisione del Giudice Sportivo: chiesta relazione aggiuntiva

“Il Giudice sportivo, letto il rapporto dei collaboratori della Procura federale, ritiene necessario che venga inviata, a cura della medesima Procura, acquisite anche ulteriori testimonianze, una dettagliata relazione aggiuntiva in ordine ai fatti accaduti al termine della gara”.

Questa la nota inserita all’interno del documento diramato dal Giudice Sportivo di Serie B in merito alle squalifiche dopo l’ultima giornata di campionato di Serie B. Resta in sospeso dunque il caso per le presunte accuse di insulti razzisti in campo da parte di Vasquez nei confronti del biancorosso Dorval.

A far scattare l’indagine, dopo la denuncia del tecnico del Bari, nel dopo partita gli ispettori federali presenti allo stadio. Sabato era stato proprio Moreno Longo a ricostruire l’accaduto nel dopogara finita 1-1: “Il caso Dorval? Mi dispiace enormemente per il ragazzo. Mi dispiace fare il nome di Vasquez, perché non va bene”. “C’è stata una frase offensiva grave: ‘Negro di m…’. Una roba del genere – ha dichiarato l’allenatore del Bari – non si può dire. A furia di stare zitti, e di mettere la polvere sotto il tappeto non risolviamo niente. Siamo stufi nel 2025 di parlare di queste cose”.

“Abbiamo parlato col ragazzo – ha fatto sapere con una nota il dg della Cremonese, Paolo Armenia – che ha negato nel modo più assoluto di aver rivolto offese razziste al calciatore del Bari. Per noi il discorso finisce qui”.

Caso di razzismo in Bari-Cremonese, Dorval e Vazquez già sentiti dalla Procura: attesa la sentenza del Giudice Sportivo

Sono già stati ascoltati dalla procura federale Mahdi Dorval e Franco Vazquez, i giocatori di Bari e Cremonese al centro della polemica per la accuse di insulti razzisti in campo del secondo al primo, sabato al San Nicola.

Lo apprende l’ANSA. A far scattare l’indagine dopo la denuncia del tecnico del Bari nel dopo partita gli ispettori federali presenti allo stadio. La procura Figc trasmetterà oggi l’esito della rapida indagine al giudice sportivo della serie B, Ines Pisano, che dovrà valutare le eventuali sanzioni a carico di Vazquez.

Sabato era stato il tecnico dei pugliesi Moreno Longo a ricostruire l’accaduto nel dopogara finita 1-1: “Il caso Dorval? Mi dispiace enormemente per il ragazzo. Mi dispiace fare il nome di Vasquez, perchè non va bene”.

“C’è stata una frase offensiva grave: ‘Negro di m…’. Una roba del genere – ha dichiarato l’allenatore del Bari – non si può dire. A furia di stare zitti, e di mettere la polvere sotto il tappeto non risolviamo niente. Siamo stufi nel 2025 di parlare di queste cose”.

“Abbiamo parlato col ragazzo – ha fatto sapere con una nota il dg della Cremonese, Paolo Armenia – che ha negato nel modo più assoluto di aver rivolto offese razziste al calciatore del Bari. Per noi il discorso finisce qui”.

“Negro di me**a”, frase razzista in Bari-Cremonese: siamo tutti Dorval! E Longo fa il nome di Vasquez

Tensione nel fine partita di serie B tra Bari e Cremonese, con i giocatori biancorossi che hanno cercato in tutti i modi di calmare il difensore Dorval, irato per un insulto ricevuto dal giocatore dei lombardi Vazquez

La ricostruzione è del tecnico dei pugliesi Moreno Longo nel dopogara: “Il caso Dorval? Mi dispiace enormemente per il ragazzo. Mi dispiace fare il nome di Vasquez, perché non va bene”.

“C’è stata una frase offensiva grave: ‘Negro di m…’. Una roba del genere – ha dichiarato l’allenatore del Bari – non si può dire. A furia di stare zitti, e di mettere la polvere sotto il tappeto non risolviamo niente. Siamo stufi nel 2025 di parlare di queste cose”.

“Speravamo, in tutta onestà, di non dover tornare più su un tema simile. Speravamo di non doverlo fare, perché come ha giustamente detto mister Longo in campo a fine gara: ‘nel 2025 non può andare bene’ – recita la nota ufficiale del club biancorosso -. E invece siamo qui, ancora una volta, accanto al nostro Mehdi Dorval e a chiunque sul lavoro e nella sua quotidianità si trovi a dover subire (ancora) insulti razzisti. Siamo qui, ancora una volta, a ricordare (e a ricordarci) che lo sport non ha nulla a che vedere con il razzismo e con qualsiasi tipo di insulto che lede la dignità del singolo individuo o di una comunità. Siamo qui, ancora una volta, a ricordare che questi comportamenti sono intollerabili, sempre. E lo sono ancora di più quando arrivano dagli adulti e da atleti professionisti che dovrebbero essere un esempio non solo sportivo, ma anche e soprattutto umano per i più giovani”.