Il 17 novembre la prima sezione della Corte di Appello di Bari ha chiuso il contenzioso annullando l’intera procedura elettorale del rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Puglia del 2019.
Continue readingMafia e politica, un posto di lavoro per non candidarsi: il piano di Dentamaro per le elezioni di Valenzano
Dentamaro è arrivato a contrarre un debito di 70mila euro con il boss Buscemi per pagare gli elettori. Lui e la Ferri si sono rivolti a diversi “portatori”, comprando i voti a 25 o 50 euro.
Continue readingMafia e politica, i “portatori di voti” hanno aiutato altri candidati di destra e sinistra: indagini in corso
Nello “staff” elettorale erano coinvolti anche i rappresentanti di lista, istruiti sul voto tramite fac simili inviati via whatsapp. Ai più “anziani” invece era fornito il tutto sotto forma dei tradizionali santini.
Continue readingElezioni a Valenzano, il ruolo di Buscemi nel sistema Ferri-Dentamaro: “Se non voti chi dico io ti metto a dormire”
Emergono nuovi dettagli sul sistema elettorale messo in piedi da Francesca Ferri, Filippo Dentamaro e Salvatore Buscemi per le elezioni amministrative di Valenzano del 2019. I tre, come si legge nelle carte, hanno dato vita ad “un’attività organizzata di selezione e reclutamento di elettori con successiva acquisizione e mercimonio dei loro voti, in cambio di somme di denaro e attraverso violenze/minacce ad elettori” per l’elezione alla carica di consigliere comunale di “soggetti a loro legati e da loro manovrabili in seno al consiglio comunale”. Tra loro anche Maddalena Carlizzi, dipendente della Biosan di Francesca Ferri e a conoscenza del sostegno elettorale di quest’ultima, ma ignara dell’illecito “mercimonio” dei voti. Le somme di denaro erano le stesse riconosciute a Bari, da 25 o 50 euro per ogni voto, e venivano promesse “ad un numero imprecisato di elettori in esecuzione degli accordi e dei programmi del sodalizio criminoso” promosso, costituito e organizzato dal Buscemi e dalla coppia Dentamaro-Ferri. Il primo si occupa della “coercizione elettorale, minacciando chi si fosse rifiutato di seguire le sue indicazioni di voto di metterlo a dormire (espressione usata da Buscemi in una conversazione con Filippo Dentamaro, compagno della Ferri) e mettendo a disposizione i voti della malavita (così denominati sempre da Buscemi)”, Ferri e Dentamaro invece “individuavano i portatori di voto sui quali puntare con accordi scellerati e verificato l’andamento e le problematiche connesse alle attività corruttive”.
Comunali 2019 a Bari, 25-50 euro a voto: ecco come è stata eletta Francesca Ferri
L’associazione per delinquere sarebbe stata promossa, costituita e organizzata, oltre che da Ferri, anche da Francesco Dentamaro, il suo compagno convivente che avrebbe avuto rapporti di frequentazione con elementi di spicco della criminalità organizzata locale e anch’egli destinatario della misura cautelare del carcere.
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Ben 11 consiglieri comunali su 16 si sono infatti dimessi, alla base della decisione ci sarebbero gravissime omissioni ed inadempienze del primo cittadino e della sua squadra di governo.
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Il presidente della regione Puglia smentisce una sua probabile candidatura alla segreteria del Pd e continua a sostenere il lavoro fatto da Letta.
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Un lavoro difficile e complicato visto che non tutti i 4028 seggi hanno svolto bene il proprio operato. I commissari hanno così riaperto e ricontato le schede.
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La segreteria del Pd di Noicattaro scrive una lunga lettere indirizzata al segretario regionale Marco Lacarra.
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Il governatore della Regione Puglia lascia incertezza sul suo futuro: “Il mio compito è stato fatto, se avranno bisogno di me ci sarò, ma non posso chiedere altro dopo 20 anni ai pugliesi”.
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